IL PULITO INTELLIGENTE PER LA DISINFEZIONE DEGLI AMBIENTI
La storia del vostro Gruppo in oltre venticinque anni di
attività è costellata di invenzioni che hanno rivoluzionato il vostro settore
in direzione del pulito intelligente, sempre a salvaguardia della salute degli
operatori e dell’ambiente.
Basti pensare che, già nel 2008, siete stati insigniti
del Premio all’Innovazione Amica dell’Ambiente (di Lega Ambiente) per Gynius,
l’erogatore di detergente destinato alle imprese di pulizia, che riduce in modo
drastico i consumi e i rifiuti, e può essere gestito dallo smartphone o
dall’ufficio. E, anche in questo momento, per andare incontro alla necessità di
prevenzione che la diffusione del Covid-19 sta portando in tutti i paesi del
mondo, avete pensato a due nuovi prodotti… Una delle prime raccomandazioni per
prevenire la diffusione di qualsiasi infezione è il lavaggio frequente delle
mani, in particolare prima e dopo la preparazione degli alimenti, prima di
mangiare, dopo l’uso della toilette e dopo aver maneggiato animali o rifiuti
animali. Per prevenire la diffusione del Covid-19, oltre a proteggere le
proprie vie respiratorie, in aggiunta al lavaggio delle mani, è consigliabile
l’utilizzo di un gel senza risciacquo a base alcolica.
Ecco perché abbiamo pensato a un nuovo prodotto, Hygi Gel,
che contiene oltre il 60 per cento di alcol e consente di lavare le mani senza
la necessità di risciacquarle. È facile e veloce da applicare e agisce in pochi
secondi. È pratico in ogni situazione, soprattutto quando non si dispone di
acqua e sapone.
Per disinfettare gli ambienti, inoltre, abbiamo ideato Gesan
(Presidio Medico Chirurgico n. 20426 del Ministero della Salute), un
disinfettante biocida per pavimenti e superfici lavabili, piastrelle e
rivestimenti, efficace ad alte diluizioni contro molteplici microorganismi.
È costituito da un principio attivo innovativo (triammina),
caratterizzato da un’alta attività battericida e batteriostatica, e ha
un’elevata efficacia biocida contro tutti i microorganismi responsabili della tubercolosi.
Pertanto, è raccomandato per applicazioni in ospedale,
ristoranti, produzioni alimentari, scuole, uffici, palestre e tutti gli
ambienti in cui si registrano grandi flussi di utenti e sovraffollamenti.
Sempre a proposito d’innovazione, in novembre 2019, siete
stati tra i protagonisti a Milano e a Firenze del lancio della nuova versione
del software SOS CAM 2.0, che consente di redigere progetti tecnici di pulizie
civili, ospedaliere e rotabili, nelle gare d’appalto...
Con il nuovo Codice degli appalti, i Criteri Ambientali
Minimi (CAM) per l’affidamento del servizio di pulizia e le forniture di
prodotti per l’igiene sono obbligatori. Noi abbiamo da sempre perseguito un
obiettivo di sostenibilità ambientale molto radicato, riconoscendo di avere un
ruolo centrale nell’ambito dei produttori chimici. Per questo motivo, abbiamo scelto
di partecipare allo sviluppo del progetto SOS CAM, un software che contribuisce
a offrire un prodotto più ecologico, in cui l’intero ciclo produttivo,
dall’acquisizione delle materie prime fino allo smaltimento degli scarti, è
orientato a migliorare le performance ambientali. È un “dispositivo verde”, che
risponde alle esigenze delle imprese di pulizia, e non solo, nella gestione
delle loro attività in ambiti rotabili, civili e ospedalieri.
Il 5 e 20 novembre 2019, a Milano e a Firenze, ci sono state
due occasioni per imprese di pulizia e progettisti per scoprire e testare
gratuitamente le nuove potenzialità di SOS CAM, oltre che per avere importanti
aggiornamenti sui futuri CAM del servizio di pulizia e sull’applicazione del
decreto “Sblocca cantieri”.
Noi siamo stati tra i sostenitori del progetto (ideato da
Punto 3), insieme a Cartiere Carrara, ISC, Miele e Vileda Professional, tutte
aziende impegnate da sempre nella promozione della pulizia sostenibile.
Mentre le aziende proseguono il loro viaggio verso la
qualità, le istituzioni purtroppo non sempre danno un contributo in termini di
semplificazione, anzi, rischiano di aggiungere pesi a una burocrazia già carica
di fardelli: il nuovo Codice della crisi d’impresa e dell’insolvenza, per
esempio – che sarebbe dovuto entrare in vigore il 15 agosto 2020 ed è stato
posticipato al 15 gennaio 2021 a causa del Coronavirus –, è uno strumento di
controllo preventivo che inciderà in maniera sensibile nelle aziende...
Se da un lato questo decreto può sembrare giusto, in quanto
si preoccupa di tutelare i fornitori, i dipendenti e altri attori che
collaborano a vario titolo con le aziende, dall’altro è assurdo che lo stato,
anziché porsi come interlocutore, ascoltare i problemi degli imprenditori,
consigliarli, aiutarli nel loro percorso, con questo decreto erige invece
barriere troppo rigide e con modalità tutt’altro che flessibili. L’imposizione
di un revisore dei conti esterno, che non può conoscere le dinamiche interne a
un’azienda, obbliga le imprese ad avere un piano di fattibilità a sei mesi. Ed
è impossibile per l’imprenditore, specialmente in questo scenario, prevedere
cosa possa accadere nell’arco di sei mesi. Il nuovo decreto diverrà uno
strumento che ha il chiaro obiettivo di anticipare l’emersione della crisi e
limitarne l’aggravarsi, ma l’imprenditore, in una situazione in cui i mercati
sono fermi e l’economia italiana e mondiale è stagnante, avrebbe necessità di
essere incentivato, non ostacolato.
Lo stato, tutt’al più, dovrebbe dare la possibilità di
dotarsi di strumenti di controllo e di gestione della propria impresa, in modo
che l’imprenditore possa confrontarsi ed essere incentivato a proseguire
l’attività, non essere obbligato a esibire sei mesi di fattibilità in un
mercato che, osservando i dati trimestrali Istat, era in recessione già prima
di questa emergenza. Sono le piccole e medie imprese a sostenere l’economia di un
paese, la vera ossatura dell’Italia, non soltanto le multinazionali.
Dopo ciò che sta accadendo in questi giorni, speriamo di non
dover dire “erano”.