L’INTERLOCUZIONE PROCEDE DALL’APERTURA

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presidente di S.E.F.A. Holding Group Spa, Sala Bolognese (BO)

Le aziende del vostro Gruppo S.E.F.A. Holding – SEFA Acciai, Titanium International Group, SEFA Lavorazioni Meccaniche, leader nella fornitura e rifinitura di acciai speciali, e la nuova società 3D Metal, specializzata nella stampa 3D – sono nate lungo interlocuzioni differenti intessute in quasi cinquant’anni di attività. Quanto sono state importanti le interlocuzioni costituite lungo il suo itinerario imprenditoriale? Le opportunità che abbiamo trovato finora sono il frutto di interlocuzioni che sono state, e sono ancora, molto importanti per proseguire il cammino. Tali interlocuzioni sono nate da amicizie coltivate di giorno in giorno o attraverso incontri casuali.
Titanium International Group, per esempio, è il frutto di un incontro in una fiera del 1998, grazie a cui sono state avviate interlocuzioni basate sulla fiducia, tanto che poi abbiamo ricevuto diverse richieste per divenire fornitori di titanio in Italia, in Europa e oggi anche in India, con la recente apertura di un nostro ufficio commerciale.
Divenire interlocutori richiede un’attenzione speciale alle opportunità che incontriamo e che occorre non ignorare o sciupare, ma custodire e alimentare con cura e dedizione perché, quando ne avremo bisogno, all’occorrenza potremo approfittarne e non soltanto a fini economici, ma anche come occasioni di crescita personale. In altre parole, diveniamo interlocutori quando non finalizziamo l’incontro, perché manteniamo l’apertura. Finalizzare è già un pregiudizio che ci porta a non ascoltare.
Io non dico mai “Ho visto e chiudo la questione”, perché ho bisogno di avviare altre relazioni, altri scambi di parole con qualcuno che, sono sicuro, incontrerò domattina sulla mia strada.
Oggi il mio interlocutore potrebbe essere a chilometri di distanza dalle nostre sedi, potrebbe essere l’acquirente della macchina prodotta dal mio cliente oppure un imprenditore che ancora non ho incontrato.
Siamo proprio sicuri che l’interlocutore sia colui che abbiamo dinanzi? Dipende da noi divenire interlocutori e forse dipende anche da quella voce che ti esorta a proseguire: “Vai per la tua strada, che stai percorrendo bene”. L’incontro offre sempre nuove opportunità, ma questo accade se favoriamo l’interlocuzione non soltanto rispetto alle contingenze lavorative, ma anche per quanto concerne il nostro modo di pensare, di metterci in discussione, non accontentandoci mai abbastanza di quanto abbiamo concluso finora. Quindi, penso che l’interlocuzione sia strutturale allo statuto di imprenditore.
Nella nostra zona non c’è impresa che sia nata e operi senza interlocutore, perché l’imprenditore non può essere un eremita che se ne sta isolato dalle contingenze del fare. L’eremita è solo perché deve parlare con Dio, ma l’uomo ha bisogno di relazionarsi con l’altro e trova Dio nelle opere che sono frutto del fare. A Bologna questa interlocuzione si chiama subfornitura.
Noi ci siamo conquistati le interlocuzioni che abbiamo costituito in questi anni. Proprio nei primi giorni di allerta per l’infezione da Covid-19 noi abbiamo ricevuto diversi ordini di acciai, con l’impegno a saldare subito l’ordine da parte di alcune imprese clienti estere. Mi sono recato in queste aziende committenti alla fine dello scorso anno quasi controvoglia, per i disagi che il viaggio comportava, ma non mi sono sottratto, fiducioso che da questo incontro avremmo tratto il reciproco profitto materiale e intellettuale.
Il mio interlocutore parlava il francese e io il bolognese, ma ci siamo intesi. Attualmente, lui ha imparato un po’ di italiano e io il francese e riusciamo a comunicare ancora meglio.
Abbiamo costruito un’amicizia eccezionale e abbiamo concluso affari scambiando consigli. L’interlocutore è alla base di tutto nella vita. Anche quando incontriamo un imprenditore che non acquista i nostri prodotti questo non esclude che potremmo aver trovato un nuovo interlocutore.
Nell’ideologia della comunicazione è ignorata la portata dell’interlocuzione, perché l’imperativo è risparmiare tempo, per finalizzare la comunicazione. L’ascolto è finalizzato a un obiettivo tale per cui tutto quello che non gli corrisponde è escluso. Del resto, l’etimo di interlocuzione indica un inter, un intervallo nella parola che allude a qualcosa che interviene secondo un altro tempo non finalizzabile… Non c’è impresa senza interlocutore.
Per fare molta strada, quindi, è necessario divenire interlocutore e incontrare molti interlocutori, perché tra una parola e l’altra intervengono nuove combinazioni e idee costruttive, che sono quelle di cui vive l’impresa.