OCCORRE MAGGIORE LIBERTÀ

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presidente di Palmieri Spa, Gaggio Montano (BO)

In dicembre scorso il vostro Gruppo, Palmieri Spa, leader nella costruzione di macchine nei settori tunneling e drilling, ha partecipato alla decima edizione della fiera internazionale Excon, dedicata alle attrezzature e alle tecnologie del settore delle costruzioni, che si è svolta a Bangalore, ottenendo grande interesse da parte del pubblico. Da ormai molti anni l’India registra importanti trend di crescita economica grazie anche all’aumento delle piccole e medie imprese. È di poche settimane fa, infatti, l’annuncio del fondatore di Amazon, il colosso mondiale del commercio elettronico, di investire un miliardo di dollari nella digitalizzazione delle imprese indiane, nella prospettiva di contribuire all’avvio del “secolo indiano”.
Sembra invece molto difficile dare slancio al tessuto manifatturiero delle piccole e medie imprese italiane, molto esposte all’acquisto da parte di multinazionali, ma che restano ancora protagoniste della partita della salute dell’economia del paese… In Italia, la produzione di qualità è ancora molto richiesta, motivo per cui le piccole e medie imprese italiane sono acquistate dalle multinazionali, attratte ancora di più dalla loro capacità inventiva. Negli ultimi anni, poi, arrivano anche proposte da parte di fondi d’investimento. Noi non accettiamo queste logiche, anche perché siamo convinti che il valore della nostra azienda vada molto oltre i criteri di valutazione utilizzati da queste strutture. Inoltre, alcuni aspetti sono controversi. Nel caso in cui l’azienda acquirente sia americana, per esempio, l’acquisita rischia di vedersi ridurre il fatturato ogni volta che la vendita dei prodotti è stata effettuata a un paese verso cui è stato disposto l’embargo commerciale, come se la vendita di quelle merci non fosse mai avvenuta.
A questo si aggiunge che l’acquirente calcola nel prezzo di acquisto una garanzia per l’eventuale multa sulla tassazione che potrà essere comminata all’azienda italiana nel caso in cui sia oggetto di controllo fiscale. L’attuale sistema fiscale italiano, quindi, incide moltissimo sull’economia del paese, perché deprezza il valore delle nostre aziende.
A questo proposito, recentemente il Presidente della Repubblica ha dichiarato che l’Italia avrebbe un altissimo livello di evasione fiscale rispetto ad altri paesi dell’eurozona… Sembra che i dati di riferimento forniti al Presidente siano frutto di proiezioni finanziarie, quindi non sono attendibili. Peraltro, è stato documentato come i maggiori fondi evasi in Svizzera siano di cittadini tedeschi e francesi, non italiani. Inoltre, i criteri usati per queste proiezioni sono discutibili. Per esempio, in Italia la prostituzione viene valutata come malaffare che non paga le imposte, mentre in Germania non è così. Il problema dell’evasione fiscale non c’è soltanto nel nostro paese, dov’è invece molto limitato e comunque si tratta di una piccola percentuale. Nel nostro paese, per esempio, occorre conservare la documentazione fiscale per 10 anni, in Germania invece ne bastano soltanto tre e poi i documenti vanno al macero. L’Inghilterra è uscita dall’Unione europea anche per questo motivo. Ogni giorno entra denaro da tutti i continenti nella City di Londra, la più grande comunità finanziaria del mondo. Non avendo adottato l’euro, quindi, i conti inglesi non possono essere controllati né dalla Ue né da altri paesi. Poi, nell’area euro, l’Olanda per esempio, consente di avere numeri di conto non nominali, mentre in Austria, c’è più segretezza nei conti bancari di quanta non ce ne sia in Svizzera.
In Italia, invece, chi ha depositato in banca 100 mila euro, per esempio, è tenuto a prenotarli e a compilare un foglio in cui giustifica il motivo del prelievo, prima di essere autorizzato a effettuarlo. Perché negli altri paesi della Ue sono ammesse determinate libertà, mentre i cittadini italiani sono trattati peggio dei delinquenti? Attualmente non è possibile prelevare dal conto bancario più di mille euro al giorno. Fino a qualche anno fa io pagavo i dipendenti bonificando una parte dello stipendio e dando il resto in contanti, per le necessità quotidiane delle famiglie. Oggi non lo posso più fare, per cui anche i dipendenti sono controllati. Ma le persone devono poter avere alcune libertà! È il delinquente che va perquisito e controllato, non il libero cittadino, sempre che non sia considerato un delinquente a priori.
Come rilanciare la salute finanziaria delle piccole e medie imprese e quindi del tessuto produttivo del paese? È necessario che le imprese possano operare con le banche in modo da salvare il più possibile posti di lavoro, perché essere costretti a licenziare o a mandare in pensione i collaboratori sarebbe come abbandonarli al proprio destino. Cosa succede poi a quelle cento persone lasciate sulla strada, alle quali viene erogato un piccolo aiuto economico dallo stato? Il primo gruppo dice “Vado a fare la partita a carte con gli amici” oppure “Quando arriva la primavera vado al mare con mia moglie”. Insomma, tira a campare. Al secondo non bastano i soldi ricevuti perché, dopo appena 10 giorni, sono stati distribuiti a figli e nipoti, oppure sono state pagate le bollette o non sono bastati per pagare le spese mensili, con il conseguente indebitamento per sopravvivere dignitosamente.
Il terzo gruppo, infine, delinque. Non mi pare che questa sia la partita per la salute.