28 ELEMENTI PREZIOSI PER LA NOSTRA SALUTE
È una storia più che millenaria quella delle sorgenti
termominerali di Porretta: i primi studi sulla composizione delle acque e sugli
effetti terapeutici che ne derivano incominciarono già nel 1300 e, alla fine
del 1700, Luigi Galvani documentava la composizione dell’acqua delle Terme Porrettane.
Da ottobre 2015 la società TEMA ha la concessione
dell’intero giacimento porrettano, della cui miniera lei è il direttore responsabile
per la corretta estrazione, uso e somministrazione di queste acque termali.
Quali sono le loro peculiarità? Le sorgenti termali di Porretta sono note e
apprezzate fin dal II secolo d.C. Si tratta di quattordici sorgenti di acqua
termominerale calda, uniche in Italia. La grande variabilità delle
caratteristiche chimico fisiche deriva dalla complessa composizione geologica,
a cui fa riscontro un ampio spettro di applicabilità nel settore terapeutico.
In particolare, la presenza delle acque idrotermali nel giacimento di Porretta
è legata alla formazione litologica delle Arenarie di Suviana (denominate
storicamente “Arenarie di Porretta”), che fungono da condotto per la risorsa
idrica sotterranea. Dai parametri finora rilevati, si presume che le acque
porrettane abbiano una dominante provenienza crostale da acquiferi profondi
marino-sedimentari e possano provenire da una profondità compresa fra i 1000 e
i 2000 metri.
Le vostre acque sono così importanti che negli ultimi
anni è stata avviata una campagna di ricerca multidisciplinare in convenzione
con le tre Università di Bologna, Firenze e Modena-Reggio Emilia, con lo scopo
di ampliare le conoscenze del bacino idrogeologico porrettano e ottimizzare la
gestione di questa preziosa risorsa termale… La peculiarità delle nostre
acque è che sono composte da 28 elementi che si combinano in modo diverso a seconda
delle rocce che attraversano.
Con le tre Università stiamo proseguendo gli studi iniziati
quindici anni fa dal professor Fulvio Ciancabilla, direttore storico della
miniera termale di Porretta.
Con l’Università di Bologna abbiamo studiato l’aspetto
idrogeologico, in particolare i meccanismi di risalita delle acque termali e il
chimismo delle sorgenti; con l’Università di Modena e Reggio Emilia possiamo
rilevare la geologia dell’Appennino, mentre ci avvaliamo dell’Università di
Firenze perché è uno dei centri di eccellenza per l’idrochimica di tutti i tipi
di acqua e di gas. Abbiamo coinvolto Franco Tassi, professore universitario fra
i massimi esperti al mondo nello studio dei fluidi dei vulcani. Infatti, il
metano di origine marina – che è la caratteristica principale delle acque di
Porretta – è contenuto in un’acqua fossile derivata dalla formazione della
crosta terrestre.
La nostra equipe monitora ogni quindici giorni le
caratteristiche di queste acque, e il mio impegno è anche oltre l’orario e
l’obbligo professionale.
Il nostro lavoro, quindi, è molto capillare, puntuale e
preciso, anche perché dobbiamo monitorare 40 pompe che devono funzionare ininterrottamente
e approntare gli strumenti per la periodica bonifica delle condotte e delle
tubature.
Un’altra opportunità per chi si reca alle Terme di
Porretta è la visita alle gallerie delle sorgenti… Alcune sorgenti del
patrimonio termale porrettano sgorgano in tre gallerie scavate nella roccia
nella seconda metà dell’Ottocento e nei primi anni del Novecento e sono ancora
oggi fruibili per studi e monitoraggi.
Queste gallerie sono una particolarità nel panorama italiano
delle cavità artificiali. Attualmente non risultano, infatti, strutture
analoghe destinate alla raccolta di acque di provenienza profonda,
caratterizzate pertanto dalla circolazione dal basso verso l’alto. Sono
frequenti negli anfratti di queste rocce i ritrovamenti di varie forme e
dimensioni di quarzo, che hanno reso famoso nel mondo mineralogico il quarzo di
Porretta.
Nell’ottica di rilancio dell’attività termale porrettana e
al fine di diffondere la conoscenza delle peculiarità di questa preziosa
risorsa idrica, la società di gestione promuove visite didattiche per gruppi e
su prenotazione.
Per quali cure sono impiegate le acque termali di
Porretta? Dopo un significativo intervento di riqualificazione da parte
della società concessionaria, lo stabilimento e l’impiantistica termale sono
stati rinnovati per espletare l’attività di cura e di riabilitazione di
numerose patologie, grazie alla composizione delle acque che scaturiscono
naturalmente dalle profondità della crosta terrestre, quindi senza l’uso di
additivi chimici.
L’acqua sulfurea delle nostre sorgenti è impiegata per via
inalatoria nella cura delle malattie otorinolaringoiatriche, di quelle respiratorie
– soprattutto nei casi di fumatori e di coloro che sono esposti all’inquinamento
urbano o lavorano in ambienti con polveri – e di patologie dermatologiche, come
psoriasi e dermatiti.
I bagni nella piscina termale salsobromoiodica e i fanghi
sono invece consigliati nel trattamento delle malattie artroreumatiche, vascolari,
ginecologiche e intestinali, in questo caso mediante la tecnologia avanzata
dell’idrocolonterapia. Gli effetti antinfiammatori e antispastici favoriscono,
infatti, una completa pulizia del colon.
Le Terme di Porretta sono uno dei centri più qualificati a
livello nazionale per i trattamenti riabilitativi dell’attività motoria,
neurologica, respiratoria e vascolare. I progetti di ricerca condotti in
collaborazione con istituzioni pubbliche, università e importanti strutture
ortopediche, come l’Istituto Ortopedico Rizzoli, hanno qualificato Porretta
come centro all’avanguardia nella riabilitazione termale, in particolare nei post
interventi degli apparati osteoarticolare e muscolo-tendineo, nelle traumatologie
non chirurgiche e nelle patologie osteoarticolari croniche.