ESTETICA E SALUTE
Dove ha incominciato la sua carriera? Ho iniziato a
Parma e di seguito sono stato a Sassari, quindi all’Università di Milano, poi
sono stato direttore a Udine e, prima di venire a Porto Viro, ero direttore
dell’Istituto di Chirurgia Plastica all’Università di Ferrara.
Quali sono gli interventi che lei esegue a Porto Viro? Principalmente
laparoceli, cioè richiudiamo chirurgicamente una diastasi importante dei
muscoli retti dell’addome, eseguiamo ricostruzioni mammarie post mastectomia,
rimuoviamo e ricostruiamo tumori cutanei ed effettuiamo revisioni di cicatrici grosse
e deturpanti, che possono magari limitare determinati movimenti.
Da dove provengono i pazienti che si rivolgono a lei? Abbiamo
pazienti provenienti quasi da tutta Italia: da Ferrara e dalla sua provincia,
dal Veneto, dal Friuli, dalla Lombardia, dall’Abruzzo e persino dalla Sicilia.
Quali sono i tempi di ricovero e di recupero
post-operatori per gli interventi dell’addome? La durata dell’intervento è
di circa un paio d’ore e i tempi di ricovero vanno dai tre ai quattro giorni.
Il recupero inteso come ritorno all’attività lavorativa da parte della paziente
avviene non prima di un mese e mezzo, in quanto deve essersi realizzata una
certa stabilità nella chiusura a carico dei muscoli retti, per consentire alla
paziente di riprendere i movimenti.
Per quanto riguarda invece la ricostruzione post-mastectomia?
In questi interventi le cose sono un po’ più semplici e il tempo necessario
è minore in funzione delle differenti metodiche impiegate, a seconda che siano
state inserite protesi o meno. In linea di massima, comunque, dopo un paio di
settimane, la paziente può essere completamente “smedicata”, le saranno tolti i
punti e deve indossare un reggiseno particolare definito proprio
post-mastectomia. Questo reggiseno va tenuto continuamente per almeno un mese.
Quali sono i vantaggi di una chirurgia plastica oltre a
quelli estetici? I vantaggi sono innanzitutto funzionali. L’intervento di
addominoplastica, per esempio, può essere visto secondo due ottiche differenti,
quella estetica e quella funzionale.
Ma qual è la differenza? Ebbene, se interviene una diastasi,
cioè un allargamento dei muscoli retti, questo diventa assolutamente un
intervento funzionale, giacché, attraverso la diastasi dei muscoli, l’intestino
tende a uscire e con gli anni tenderà sempre di più a spingere, allargando ulteriormente
la diastasi. La paziente comincerà ad avere altri disturbi come mal di schiena
e problemi digestivi, e dovrà portare una ventriera oppure qualcosa che
comprima e protegga l’addome, per cui diventa essenziale rimettere a posto
quella parete muscolare per poter tornare a una vita normale. Invece, quando una
paziente non ha alcun problema funzionale di pertinenza muscolare, ma solo un
semplice problema di cute o di tessuto adiposo, ecco allora che il suo
intervento rientra assolutamente e solamente nell’ambito estetico.
Gli interventi che lei svolge a Porto Viro sono a carico
del Servizio Sanitario Nazionale? Certamente, perché si tratta d’interventi
di chirurgia plastica di tipo ricostruttivo, nel vero senso della parola.
In che modo chi è interessato può avere un appuntamento
per una visita con lei? Io visito essenzialmente a Ferrara, ma se per
qualche paziente fosse più comodo recarsi a Porto Viro, è sufficiente chiamare
il centralino della Casa di Cura e prenotare una visita.
Esistono progetti per il futuro a Porto Viro? Sì, ci
sono varie patologie che al momento non rientrano ancora per il S.S.N.
nell’ambito degli interventi convenzionati con la Casa di Cura di Porto Viro.
Per esempio, un certo tipo di patologia poco conosciuta anche in ambito medico
cui mi sono dedicato in questi ultimi anni che è l’idrosadenite.
Si tratta di un’infiammazione delle ghiandole sudoripare che
può portare veramente a situazioni catastrofiche, allorquando tutte le
ghiandole, quali quelle di un’ascella, dell’inguine o della regione glutea,
vengono a essere interessate da infezioni assai violente.
Non c’è più alcuna terapia antibiotica in grado di curare
queste situazioni, quindi, diviene necessario portare via tutto il territorio
interessato e ricostruirlo. Questo è un trattamento assolutamente innovativo che
ci ha consentito di curare diverse persone che prima non riuscivano nemmeno a
muoversi. Ritengo che questa possa rappresentare una patologia in grado di
interessare il Sistema Sanitario a Rovigo, in quanto il suo trattamento risulta
utile per la popolazione.
In conclusione, vorrei aggiungere che alla Casa di Cura
Madonna della Salute ho trovato un’ottima assistenza infermieristica in
reparto, personale qualificato e molto disponibile in sala operatoria con
anestesisti assolutamente di alto profilo. A conferma di quanto dico, porto
anche la testimonianza dei pazienti, che riferiscono di essersi trovati
decisamente bene in questa struttura. Questa è una cosa molto importante,
perché per un chirurgo condurre un bell’intervento è di certo motivo di
soddisfazione, ma se il paziente non trova l’accoglienza dovuta, almeno al
cinquanta per cento il significato di quell’intervento verrà annullato.