IL VIAGGIO DELL’IMPRESA APPRODA ALLA NOVITÀ
Il Gruppo SEFA Holding ha attraversato le diverse fasi
dell’industria manifatturiera, approdando via via alla costituzione di nuove
società nel settore siderurgico. Nati con la commercializzazione di acciaio e alluminio,
poi del titanio, attualmente commercializzate anche polveri metalliche per la
stampa 3D.
Oggi, con l’espansione dell’economia digitale, si
trasforma anche la materia della siderurgia. Ma, nell’era dell’IoT (Internet of
Things), l’Internet delle cose che permette alle macchine di “comunicare” fra
loro, come si trasforma anche la materia della comunicazione fra tecnici nelle
aziende? La comunicazione è più precisa e immediata quando non ci limitiamo
soltanto all’uso delle mail. Parlando, infatti, possiamo trasmettere il patrimonio
della nostra esperienza, costituita da una casistica di problematiche che sono
frutto di decine di approdi per perfezionare i risultati della ricerca.
Recentemente, per esempio, uno stampista portoghese, che ci ha rintracciato in
qualche fiera o tramite alcune segnalazioni, ha telefonato in azienda chiedendo
un acciaio che, per rispetto dei contratti stipulati con i nostri fornitori,
non possiamo vendere.
Tuttavia, proseguendo nel colloquio, abbiamo suggerito altri
servizi che possiamo offrire. Il giorno seguente, l’imprenditore portoghese ci
ha ringraziato per i consigli ricevuti e ha inviato alcuni ordini d’acquisto,
confermando il piacere di lavorare con noi.
Ho l’impressione che proprio l’idea che tutto sia
accessibile, facile e immediato grazie alle nuove tecnologie, abbia favorito le
teorie ambientaliste e il conseguente rigetto della modernità conquistata
grazie all’industria, lasciando il campo libero a nuovi arcaismi, che invitano
alla decrescita per non inquinare. L’inquinamento è il risultato dell’ignoranza
del processo industriale in cui nasce il prodotto che poi arriverà nelle nostre
case.
La logica del “buttare via” è quindi il frutto della “dotta
ignoranza” dei processi industriali, scaturita da decenni d’indifferenza e
disprezzo verso l’industria.
L’ambientalismo che inneggia alla decrescita ha forse
creduto che l’uomo sia ormai “arrivato” alla vetta della civiltà e adesso debba
pentirsene. Ma questo arrivo non è l’approdo, perché l’approdo è il modo di non
smettere di cercare la novità. La mentalità diffusa è invece quella di
“arrivare” a tutti i costi. Anche negli enti di formazione la pretesa è
arrivare al diploma, alla laurea, al master, al titolo o alla qualifica professionale,
senza considerare il percorso che dovrebbe avviare la trasformazione. Ma questa
è l’idea di approdo egoistico, di chi cerca il patentino della qualità, non è
l’approdo industriale, che invece è sempre il risultato della ricerca che
incomincia e prosegue con l’esperienza individuale.
Ecco perché non c’è scuola che possa dare, per esempio, il
patentino d’imprenditore.
Leonardo da Vinci sottolineava l’importanza dell’esperientia
e chiamava “trombetti” gli umanisti, che sapevano soltanto di
lettere. Questi suoi commentatori hanno inteso il lavoro manuale contrapposto a
quello intellettuale. Con la pratica del brainworker, che procede per via
d’integrazione fra ricerca e impresa, è incominciata l’era del secondo
rinascimento industriale… L’industria ha per sua vocazione lo sviluppo,
quindi non può prescindere dal viaggio. Non esiste l’imprenditore che è
arrivato, perché la sua caratteristica è andare sempre oltre. Il viaggio di
SEFA testimonia questo: a un certo punto eravamo già approdati idealmente a
quanto ci serviva, però l’industria ci chiedeva qualcosa di diverso: andare
ancora oltre lo standard.
Ecco perché abbiamo costituito nuove società, come TIG,
Titanium International Group, poi SEFA Machining Center e oggi 3D Metal. E
nuovi approdi sono sulla nostra rotta.
La mentalità ambientalista sta favorendo la regressione
all’economia degli anni Cinquanta, in cui chi era povero non aveva gli
strumenti per migliorarsi, viveva con i frutti del pezzo di terra che aveva e
subiva la tassazione dei beni che possedeva, compresi maiali e mucche. I miei familiari
li nascondevano sottoterra in apposite buche, per pagare le tasse su un maiale
invece che due. Il maiale, infatti, garantiva il sostentamento di tutta la
famiglia. Oggi, con la tassazione delle merendine siamo ritornati a queste
soluzioni. La fabbrica, l’azienda e l’industria sono i pilastri della società
civile, perché, senza di esse, sanità e istruzione sarebbero accessibili
soltanto a chi può permettersele.
Inoltre, l’industria alimenta altra industria e spinge
l’uomo a fare sempre meglio. Se in Italia l’industria non sarà al centro della
strategia di crescita del paese, quanto è stato prodotto finora sarà
penalizzato con nuove tassazioni e saranno umiliati gli uomini e le donne che,
impegnati nell’attività privata, hanno contribuito alla riuscita di questo
paese.