L’UCRAINA, UNA GRANDE OPPORTUNITÀ PER GLI INVESTIMENTI ITALIANI
In quanto console onorario dell’Ucraina nelle Tre
Venezie, lei rappresenta l’Ucraina in Trentino Alto Adige, Friuli Venezia Giulia
e Veneto; inoltre, è rappresentante della Camera di Commercio Ucraina in Italia
per portare le imprese ucraine nel mercato italiano e viceversa è presidente
della Confindustria italiana con delega al mercato ucraino. Ma lei è anche
imprenditore… Opero da vent’anni come imprenditore nel settore delle
costruzioni e dell’intermediazione finanziaria, e la mia esperienza m’insegna
che l’economia, l’imprenditoria, il business possono instaurare alleanze fra i
paesi e le attività molto più della diplomazia.
In questi anni ho lavorato anche in Ucraina, dove ho
incontrato spesso imprenditori che volevano investire nel mercato italiano e aziende
italiane che volevano entrare nel mercato ucraino. Per questo le istituzioni
ucraine mi hanno insignito dello statuto di console onorario.
Ora l’Ucraina è funestata da una guerra che non accenna a
finire… La vera disputa è tra Stati Uniti e Russia. La maggior parte degli ucraini
vorrebbe un avvicinamento all’Europa, non alla Russia. La Russia ha considerato
questa tendenza come un’ingerenza dell’Europa e degli Stati Uniti e ha portato
il conflitto su un territorio di confine, il Donbas.
Gi stessi combattimenti aumentano o si riducono nel momento
in cui arretrano o avanzano le relazioni tra Stati Uniti e Russia.
Mi sono meravigliato quando circa tre anni fa – in occasione
dell’anniversario della Dichiarazione d’Indipendenza dell’Ucraina dall’URSS del
1991 e dopo l’annullamento da parte dell’UE dei visti per entrare in Europa,
che ho portato avanti con l’attuale ambasciatore ucraino Yevhen Perelygin – si
sono tenuti grandi festeggiamenti per celebrare l’Ucraina come parte della
comunità europea. Gli ucraini considerano l’Europa una grande àncora per tenersi
svincolati dal potere sovietico, da un passato cui non si sentono partecipi,
più per una questione d’identità culturale che per uno schieramento politico.
Anche se l’Europa e gli Stati Uniti non li appoggiano più di tanto… Quindi
l’Ucraina combatte questa guerra senza aiuti statunitesi? Il popolo ucraino
ha sempre affrontato le sue battaglie con dignità e onore, senza aspettare
aiuti. Coloro che andavano a protestare in piazza a Kyiv erano semplici
cittadini, che manifestavano la propria propensione a entrare in Europa e a non
essere soggiogati dal potere russo.
Ci furono molti morti, la gente si difendeva con elmetti da
minatore e con scudi costruiti con materiali di fortuna mentre i militari erano
armati di fucili. Ho conosciuto tantissime famiglie che sono state sfollate
dalle loro case nel momento dell’attacco e non le hanno più riviste. Oggi quelle
case sono state devastate e depredate da russi, anzi da uomini non riconosciuti
come russi, perché il Donbas è stato riempito di mercenari di diversa natura e
senza mostrine, in modo che non fossero identificati come esercito russo.
Costoro hanno utilizzato come parlamento la Camera di Commercio di Donetsk, di
cui sono rappresentante, e hanno trasformato il nuovissimo aeroporto di
Donetsk, alla cui costruzione ho partecipato, in un campo di battaglia.
Ora è devastato.
Secondo i dati forniti dalle organizzazioni internazionali,
l’Ucraina è un paese a rischio, ma i dati degli investimenti delle aziende
americane, tedesche, francesi e cinesi sono di grande interesse. E gli italiani?
Intervengono ancora troppo poco. I settori d’investimento sono l’immobiliare, ma
anche l’agricoltura, essendo l’Ucraina il granaio d’Europa. Questo paese ha
risorse minerarie, agricole e tecnologiche da trasformare e l’Italia è il
partner più adatto per gestire questo processo manifatturiero. Un altro fattore
di sviluppo è rappresentato dai giovani, considerando che il 90 per cento parla
inglese e molti hanno almeno una o due lauree e una grande preparazione
tecnologica. L’Ucraina è diventato un hub importante per l’high technology:
società svedesi, norvegesi e americane, fra cui molte della Silicon Valley, vi
stanno trasferendo le proprie imprese con migliaia di dipendenti. Quindi,
l’Ucraina offre oggi grandi opportunità di sviluppo. Ovunque si avverte una forte
propensione all’innovazione, alla moda, all’arte e al design. Noi, come
Confindustria, organizziamo un forum a Kyiv dedicato a imprese e architetti. I
nostri architetti potrebbero utilizzare le loro idee, spesso eccellenti,
nell’ambito delle grandi opere e del design.
Qual è l’auspicio per l’Ucraina europea? Dall’attuale
governo composto da giovani ci aspettiamo idee e iniziative nuove. Il mio
augurio è che questa forza giovane possa trasformare il paese in un leader
europeo.