IL DIRITTO PER LA SCRITTURA DELL’IMPRESA
A proposito del tema di questo numero della rivista, Il
pubblico e la scrittura dell’impresa, senza il diritto, il fare sarebbe
lasciato al capriccio dei singoli o delle “bande” e non ci sarebbe scrittura dell’impresa.
Ma non ci sarebbero neppure le imprese, le varie forme giuridiche di società
che si costituiscono soltanto nei paesi in cui vige il diritto. Lo studio legale
Franchini Stufler – condotto da lei e da suo fratello Federico – offre un
contributo importante alla formalizzazione, quindi alla scrittura, delle
attività che le aziende della nostra provincia svolgono.
In quali ambiti, in particolare? Siamo molto attivi
in tutti gli ambiti del diritto societario: la cessione di quote, le
responsabilità degli amministratori, la liquidazione dei soci, le operazioni
straordinarie, la cessione o l’affitto di azienda e tante altre procedure che
sembrano semplici, ma il più delle volte nascondono qualche insidia. Negli
ultimi anni, abbiamo dedicato molta attenzione al servizio di gestione dei
rischi d’impresa connessi alla responsabilità da reato: nel diritto penale, la
responsabilità di un reato è attribuita alla persona che lo ha commesso e, fino
al 2001, una persona giuridica, una società non poteva essere perseguibile e sanzionata,
anche se il reato era stato commesso da una persona fisica ma nell’interesse o
a vantaggio di una persona giuridica. Invece, il D.Lgs.
231/2001 ha introdotto la cosiddetta responsabilità
amministrativa degli enti (le imprese). Le sanzioni sono piuttosto elevate sia
sotto l’aspetto economico sia sotto altri, potendo consistere anche nella
sospensione dell’attività dell’impresa. E non è così inconsueto incorrere nella
responsabilità amministrativa: per esempio, se un dipendente scarica un
programma senza le debite autorizzazioni e lo utilizza per svolgere attività
d’impresa, anche la società rischia una sanzione minima di qualche decina di
migliaia di euro.
Avremo occasione d’illustrare in modo dettagliato il
vostro servizio in questo ambito. Uno dei campi del diritto d’impresa per cui
le aziende si rivolgono a uno studio legale come il vostro è anche quello della
proprietà industriale… Infatti, la proprietà industriale costituisce sempre
più un patrimonio indispensabile affinché l’impresa possa mantenere la propria
competitività sul mercato: brevetti, marchi, disegni e modelli, ma anche i
segreti industriali, che custodiscono l’arte specifica di un’impresa.
Soprattutto in un momento come quello attuale, in cui le
imprese instaurano forme di collaborazione fra loro, per unire le forze e
vincere nel mercato globale, sta diventando sempre più importante tutelare le informazioni
riservate e il knowhow e valutare gli strumenti più efficaci nella stipula di
accordi di segretezza fra imprese partner, oltre che tra fornitori e clienti o
con gli stessi dipendenti dell’azienda.
Tra l’altro, la sua pratica forense in questo ambito è
stata preceduta dall’attività di ricerca all’Università di Modena e Reggio
Emilia, sfociata nel 2009 nel suo libro Il know-how e la tutela dei segreti
di impresa (Giappichelli)… Infatti. E, a proposito di ricerca, ancora
prima, dal 2003 al 2005, nell’ambito del dottorato in diritto delle relazioni
commerciali e finanziarie internazionali – che vedeva coinvolta anche
l’Università di Bucarest –, mi ero occupata di diritti e obblighi dei membri
dei consorzi.
Anche questa esperienza mi è valsa la pubblicazione di un
libro, Diritti e obblighi dei membri di consorzi, società consortili e GEIE,
edito nel 2006 da Aracne, che affronta aspetti preliminari riguardanti i
consorzi, le società consortili e il GEIE (Gruppo Europeo di Interesse
Economico) – quali l’individuazione della disciplina giuridica applicabile alle
menzionate forme di collaborazione tra operatori economici e i requisiti oggettivi
e soggettivi necessari per la costituzione delle società – e aspetti essenziali
quali obblighi, contributi, conferimenti, diritto al conseguimento della
prestazione consortile, diritto agli utili, diritto di recesso e diritto alla
liquidazione della quota di partecipazione del consorzio uscente.
In una città come Modena, molti enti e attività culturali e
commerciali sono organizzati in forma di consorzi, a partire dal Mercato
Coperto Albinelli, con cui ho collaborato per diversi anni, soprattutto nella redazione
dei bandi per l’inserimento delle nuove attività serali.
I dubbi che possono sorgere nella gestione di un consorzio
sono molti ed esigono risposte certe, che consentano di portare avanti le
attività con efficacia e con soddisfazione di tutti i membri. Non è stato
facile, ma, anche grazie alla collaborazione con l’amministrazione cittadina,
siamo approdati al bellissimo risultato di un mercato aperto anche la sera, proprio
come nelle grandi città turistiche europee.
Storicamente, il mercato non è soltanto un luogo per lo
scambio di prodotti, ma anche e soprattutto un luogo d’incontro, di festa, di vita
della città. Ecco perché sono particolarmente orgogliosa di avere contribuito alla
valorizzazione di questo storico mercato, sempre più frequentato dai modenesi
di tutte le età e visitato da turisti provenienti da ogni parte del mondo.