OCCORRE ATTENERSI ALLE ESIGENZE DELL’IMPRESA, NON ALLE NECESSITÀ DELLA BUROCRAZIA

Qualifiche dell'autore: 
presidente di Officina Meccanica Marchetti Srl, Sala Bolognese (BO)

L’incontro con clienti, fornitori e altri interlocutori avvia la trasformazione dell’impresa, comportando anche una nuova attenzione alla comunicazione.
Allora, in quali termini, lungo le fasi di progettazione, di costruzione e testatura degli stampi per materie plastiche, nell’Officina Meccanica Marchetti tenete conto del pubblico? È sempre più importante per chi opera nell’azienda parlare con clienti e fornitori, in particolare per noi che costruiamo su misura stampi per lo stampaggio di materie plastiche, che devono essere il più possibile inerenti a quanto il cliente ci chiede.
Contrariamente a quanto si possa credere, la comunicazione attraverso i mezzi informatici non è sempre sufficiente, anzi non lo è quasi mai. Spesso il linguaggio tecnico è schematico, pertanto è difficile spiegare le sfumature che richiede la progettazione di uno stampo costruito su misura. Noi, invece, riusciamo a produrre esattamente quello che occorre al cliente, proprio perché non risparmiamo la discussione di ciascun dettaglio.
La differenza di questo approccio è ancora più evidente quando occorre parlare con il pubblico, inteso come amministrazione pubblica. Qualche tempo fa abbiamo avuto vari incontri con i referenti di un’amministrazione pubblica per risolvere un problema di lieve entità. In quest’occasione ho constatato quanto sia diversa la valutazione dei tempi e dei modi per cercare soluzioni. Noi avevamo l’esigenza d’impiegare meno tempo possibile per arrivare al risultato, invece, dall’altra parte sembrava che il tempo non avesse valore. Decisioni che avrebbero richiesto soltanto un po’ di buonsenso, quello che una volta si chiamava ragionare come “il buon padre di famiglia”, spesso all’amministrazione pubblica risultavano questioni incomprensibili. La gestione della pratica si è svolta con procedure lente e contrastanti perché predisposte secondo il criterio principale di tutelare l’ente da responsabilità amministrativa o penale, anziché quello di assumere la responsabilità di concludere il progetto, producendo risultati non soddisfacenti.
Inoltre, ho constato che è davvero impossibile comunicare i dati del bilancio del progetto: i numeri che io leggevo in senso positivo, dall’impiegato pubblico erano intesi in modo negativo. Gli investimenti aziendali per me conferivano valore all’azienda, mentre dal mio interlocutore erano considerati come un debito o un peso, come riduttivi del valore dell’azienda. Dunque, le interpretazioni degli stessi elementi erano molto diverse: una seguiva le esigenze dell’azienda, l’altra le necessità della burocrazia. Questo è uno dei motivi principali per cui diventa difficile comunicare fra pubblico e privato: diciamo e ascoltiamo cose diverse.
Quest’anno la vostra Officina Meccanica compie quarantacinque anni di attività. Quanto è stato importante incontrare nuovi clienti e nuovi mercati per arrivare a questo traguardo? L’azienda è nata nel 1974, anche se è stata avviata due anni prima.
L’impresa deve essere rivolta in modo costante al pubblico. Con il termine “pubblico” non intendo soltanto clienti e fornitori, ma tutte le persone che abbiamo occasione d’incontrare, perché è per questa via che intervengono nuove idee. Quando siamo con amici, per esempio, spesso confrontiamo le idee e raccontiamo cosa facciamo in azienda: queste idee non possono prescindere da quello che facciamo nella nostra impresa. L’invenzione di nuove tecniche di produzione di stampi per ridurre lo spreco della plastica, per esempio, è un tema di cui si discute molto e che ritengo una nuova occasione anche per un’altra scrittura dell’impresa. Trovare sistemi per ridurre gli scarti, affinché sia sempre più possibile riciclare tutto il materiale utilizzato per la produzione di stampi è un ulteriore vantaggio per noi. Fino a qualche anno fa, si diceva che il 40-50 per cento della plastica prodotta era rappresentato non da quella stampata, ma dai suoi scarti, erano le famose “materozze”, che oggi abbiamo eliminato quasi completamente. Questo risultato è il frutto di una ricerca che attualmente ha anche l’obiettivo di diminuire il peso delle parti stampate e d’inventare nuovi metodi per rendere la plastica biodegradabile o recuperabile.
Inoltre, l’attenzione al recupero del materiale plastico prodotto è diventata una nuova opportunità per aprirsi a mercati sempre più ampi. Questo nuovo modo di produrre è nell’interesse di tutti e principalmente proprio dell’industria.