IL TEMPO DELL’AMMINISTRAZIONE E IL TEMPO DELL’IMPRESA
Come riesce a integrare il suo ruolo nel settore pubblico
di Assessore allo Sviluppo Economico e alle Pari Opportunità, con l’attività
che svolge nel settore privato di imprenditrice? La divisione fra ambito
pubblico e privato è ben rappresentata nel modo d’intendere il tempo. Nelle imprese
private conta molto la velocità di reazione ai cambiamenti del mercato, ma
anche nelle decisioni da prendere. Nel settore pubblico accade esattamente l’opposto,
sono le procedure a dettare i tempi per la conclusione delle pratiche, per cui gli
amministratori sono obbligati a seguire procedimenti spesso farraginosi.
Il lavoro che un’impresa privata riesce a concludere in un
mese, per esempio, richiede almeno un anno nell’istituzione pubblica, che deve ottenere
pareri da altri enti e rispettare normative stringenti, prima di chiudere le
pratiche avviate. Stando così le cose, anche chi è intraprendente e efficace
deve attenersi a questa regola. Il risultato è che “pubblica amministrazione”
oggi fa rima con “burocrazia”. Questo è sorprendente se pensiamo che le
istituzioni pubbliche dovrebbero predisporre procedure più veloci proprio
perché gestiscono risorse economiche della collettività, a differenza dell’impresa
privata, che invece gestisce capitali propri. Il rischio è assunto, quindi, in
modo nettamente diverso nei due ambiti. Nell’amministrazione dell’azienda
privata, per esempio, il collaboratore ha un altro ritmo nello svolgimento dei
compiti rispetto al dipendente pubblico. Noi abbiamo quaranta dipendenti e
ciascuno è responsabile di ciò che conclude ogni giorno e sa che la sua
attività è importante, perché contribuisce all’avvenire dell’azienda. Inoltre,
noi organizziamo in azienda frequenti corsi di formazione per i nostri
dipendenti, in modo da arricchirne la professionalità. Recentemente, per esempio,
abbiamo organizzato corsi di tornitura e corsi metallurgici, in modo che i
nostri collaboratori potessero conoscerne meglio le specificità e i trattamenti
più efficaci.
Oggi, si pone la questione di un’altra accezione di
pubblico, che non può essere rappresentato, tanto meno dagli utenti dei social
media. In che modo, per esempio, il Comune di Alto Reno Terme tiene conto del
pubblico? È molto importante trasmettere ai cittadini quello che facciamo,
perché spesso non ne sono informati. Non è compito soltanto delle imprese
comunicare all’esterno, ma anche delle istituzioni pubbliche, che, per esempio,
possono rivolgersi alle giovani coppie affinché scelgano di lavorare in
Appennino e di fare crescere i figli in mezzo alla natura e all’aria salubre.
La nostra amministrazione ha cercato di valorizzare le
iniziative che sono state compiute finora, anche tramite questa rivista. Non a
caso per la conferenza della Montagna, tenuta dal presidente della Regione
Emilia Romagna lo scorso giugno, è stata scelta la sede del Comune di Alto Reno
Terme.
In che modo, invece, l’impresa Fratelli Cinotti incontra
il pubblico? Dipende da cosa s’intende quando si parla di pubblico. Il
nostro pubblico, per esempio, può essere costituito dai clienti, dai
collaboratori, dai fornitori oppure dalle amministrazioni con cui dobbiamo
confrontarci quotidianamente.
Noi non sappiamo esattamente da chi è costituito il pubblico
della Fratelli Cinotti, ma continuiamo a produrre e a investire perché qualcuno
ascolti il nostro messaggio. Come probabilmente è accaduto a seguito del lavoro
che la nostra famiglia, fra cui mia sorella e mia cugina, ha garantito in
questi anni all’azienda: un amico mi ha telefonato congratulandosi perché aveva
appena letto il mio nome fra le 100 italiane vincenti scelte da “Forbes”, fra
cui star del cinema, conduttrici, scienziate, icone dello sport, imprenditrici e
manager. Questa “risposta del pubblico” è stata sicuramente una cosa
inaspettata. Come del resto è accaduto quando, nel 2012, la comunità ha voluto
intitolare a mio padre e a mio zio, Stefano e Livio Cinotti, il campo sportivo
di Corvella, frazione di Alto Reno Terme. Il “pubblico” ha reso omaggio a
quanto hanno costruito i Fratelli Cinotti dal 1961 con la fondazione
dell’azienda in questa parte dell’Appennino, contribuendo al suo sviluppo.
Allora nascevano tante piccole aziende, diversamente da oggi, epoca in cui fare
impresa è diventato un impedimento più che un’opportunità, considerando tutti gli
adempimenti burocratici e le certificazioni richieste nell’economia globalizzata.