DIECI ANNI DI MADE IN ITALY A TUTTO VAPORE
Di ritorno dalla XXIV edizione di Pulire, fiera
internazionale della pulizia professionale a Verona (21-23 maggio 2019), quali
sono state le sue impressioni? L’afflusso di visitatori è andato al di
sopra di ogni aspettativa: oltre il 30 per cento del totale, provenienti da
circa 100 paesi del mondo, mentre gli espositori stranieri erano di 21 paesi
differenti. Questo ci fa piacere perché prova che l’appuntamento di Verona sta
diventando altrettanto internazionale di quello di Amsterdam, Interclean, che è
sempre biennale e si svolge ad anni alterni.
Quali sono le novità che avete esposto quest’anno? Oltre
a consolidare la nuova immagine e il nuovo stile delle nostre macchine, per
renderle sempre più simili fra loro, in modo da ottenere una family line distintiva
di STISteam Industry, abbiamo presentato il prototipo dell’ultimo modello della
Comby 3000 (che unisce il vapore all’aspirazione, come tutti i modelli della
linea Comby), utilizzata nella pulizia professionale. Era indispensabile ridurre
le dimensioni generali, della tanica per l’acqua e di quella per il detergente,
mantenendo però una capienza sufficiente del serbatoio, per consentire
all’operatore di lavorare almeno un’ora senza interruzioni. Per contenere i
costi, abbiamo investito sull’implementazione della scheda elettronica, fino a
ottenere questo doppio plus della Comby 3000, che adesso è la più compatta e la
più economica delle nostre macchine.
Quest’anno festeggiate il vostro decimo anniversario.
Quanto sono stati e sono importanti gli input dei clienti nella ricerca e nello
sviluppo di nuovi modelli? Non collaboriamo direttamente con l’utilizzatore
finale, anche se abbiamo in programma di costituire una rete commerciale in
Italia nei prossimi due anni. Tuttavia, i nostri distributori ci danno sempre
idee e suggerimenti per andare incontro alle esigenze dei loro clienti. E noi
li accogliamo con tanto entusiasmo perché un prodotto di qualità è frutto del
confronto costante con chi lo utilizza. Anche il servizio post-vendita ci aiuta
a capire come migliorare un modello, oltre che a farne nascere di nuovi.
Per questo consideriamo molto importante il nostro incontro
settimanale fra i responsabili dei vari uffici coinvolti nella realizzazione
delle macchine: progettazione, acquisti, produzione e commerciale. A partire dalle
richieste o dai suggerimenti che abbiamo ricevuto, discutiamo di tutti i
fattori che entrano in gioco per valutarne la fattibilità. Chiaramente, il più delle
volte, non basta un incontro per arrivare all’ipotesi da presentare al cliente,
anzi, spesso dobbiamo consultarci con lui per essere sicuri di avere capito in
modo giusto la richiesta.
Questo vale ancora di più per il conto terzi, considerando che
una parte notevole della nostra produzione è su richiesta, con personalizzazione
del marchio dei distributori che ce la commissionano. Sono collaborazioni che
ci danno occasione di conoscere altre realtà, di crescere e di acquisire sempre
qualcosa di nuovo. Essendo un’azienda di medie dimensioni, siamo molto
flessibili sulle consegne, le personalizzazioni e la gestione del cliente.
Anche un servizio su misura come il nostro, d’altronde, viene considerato parte
integrante del made in Italy, soprattutto se si aggiunge al fatto che noi
produciamo da sempre in Italia, avvalendoci di maestranze che ereditano l’arte
meccanica del rinascimento.
A questo proposito, anche il gusto dell’incontro e del
confronto fa parte della cultura che si respirava nelle corti rinascimentali… Infatti,
noi non vediamo l’ora d’incontrarci per discutere delle cose da fare e da
inventare. Io, tra l’altro, mi sento molto fortunata perché posso avvalermi di
colleghi che hanno una grande esperienza, come Giampietro Dissegna, il nostro progettista,
Giuseppe Bordignon, che segue la produzione, Guido Passuello, mio cugino, responsabile
degli acquisti, e Kevin Fietta, che collabora con me nell’ufficio commerciale.
Insieme, siamo riusciti a mantenere un alto livello di qualità, rimanendo in Italia,
e questa è una cosa che paga molto, soprattutto all’estero, perché la battaglia
non si fa abbassando prezzi e margini: il prodotto italiano non merita questo trattamento.
Per di più, chi pensa di vincere con il prezzo deve sapere che ci sarà sempre qualcuno
che produce a un costo inferiore del suo. Noi puntiamo sulla qualità e
sull’eccellenza, anche perché ci sono mercati che cercano proprio questo.
In Europa non siamo i soli ad avere raggiunto questi livelli
qualitativi: è risaputo che la Germania, per esempio, garantisce
un’affidabilità assoluta nella meccanica. Tuttavia, la nostra fantasia è unica
e ci permette di risolvere problemi che per altri sembrano insormontabili e
d’inventare cose impensabili.
Non a caso, questo numero del giornale s’intitola La
necessità del superfluo… Ecco perché dobbiamo avere fiducia nel futuro
della nostra industria manifatturiera, perché siamo capaci di rispondere ai
bisogni più incredibili facendo leva sul superfluo, cioè sull’arte, sulla
cultura, sul gioco e sull’invenzione.