LA FAMIGLIA, L’AZIENDA, LA SOLIDARIETÀ
In oltre cinquant’anni di attività, Gape Due S.p.A. ha
dato un contributo straordinario d’innovazione tecnologica nella costruzione e
nella rigenerazione degli stampi per le più importanti industrie del comprensorio
ceramico più avanzato al mondo, quello di Sassuolo, ma anche di altri paesi in
cui sono operativi distretti per la produzione di piastrelle.
Quando ha incominciato a lavorare alla Gape Due? Sono
entrato in azienda nel 1996, dopo il mio matrimonio con Valeria, la figlia del
fondatore, Michele Gatti. Ho incominciato lavorando in magazzino e, fin da
subito, mi è stato prospettato un percorso di crescita che mi avrebbe portato a
ricoprire il ruolo attuale di direttore di produzione.
Di lì a qualche mese, infatti, sono passato ai reparti
produttivi, dove verificavo gli avanzamenti e i tempi delle macchine a
controllo numerico su rettifiche e frese. Dopo di che, ho affiancato il
responsabile dell’ufficio acquisti per prendere dimestichezza con gli strumenti
da adottare nelle trattative con i fornitori per l’approvvigionamento delle
materie prime. Dopo questa esperienza sono tornato in produzione, al reparto
montaggio, dove le mie competenze professionali sono andate sempre aumentando.
Dopo due anni al reparto montaggio, sono diventato co-responsabile del reparto di
rigenerazione degli stampi; poi, anche grazie al responsabile di allora, Emanuele
Delsante, sono diventato primo responsabile e mi sono stati affidati anche
tutti gli aspetti tecnici degli interventi esterni.
Anche i responsabili tecnici commerciali mi hanno aiutato a
crescere, perché hanno molte competenze e un approccio estremamente
collaborativo.
Cito soltanto Paolo Zobbi, ingegnere, perché lo avete
intervistato sul vostro giornale (n. 83), ma la nostra azienda ha la sua forza
in ciascuno degli oltre ottanta collaboratori, che hanno instaurato dispositivi
straordinari sia con Michele Gatti, tuttora un riferimento importante, sia tra
loro, facendo squadra e lavorando sempre per la qualità e l’eccellenza dei risultati,
mai per difendere interessi personali.
L’azienda dev’essere snella e veloce nelle decisioni per
essere produttiva al massimo e per dare il servizio che noi riusciamo a offrire
da oltre cinquant’anni e che ci situa al primo posto fra le aziende produttrici
di stampi, sia per fatturato sia per numero di addetti. D’altra parte, i
responsabili di reparto si sono guadagnati la piena fiducia e non è un caso che
molti dei collaboratori siano rimasti alla Gape Due fino al momento del
pensionamento.
Le innovazioni di Gape Due sono state tante, ma nello
scorso mese di marzo, per la prima volta avete registrato un logo, quello dello
Smart Mould, lo stampo intelligente, che avete ideato due anni fa e avete
realizzato anche grazie agli incentivi del programma Industria 4.0… Essere
leader nel settore degli stampi implica soprattutto supportare l’evoluzione
tecnologica delle imprese ceramiche. E oggi questo vuol dire divenire
protagonisti della rivoluzione digitale, ecco perché abbiamo inventato uno
stampo capace di dialogare con le presse utilizzate nella produzione di
piastrelle. Lo Smart Mould è dotato di sensoristica avanzata che permette il
monitoraggio continuo del ciclo produttivo dello stampo, rilevandone i
parametri di funzionamento. I dati sono visualizzati ed elaborati da un pc
industriale, con interfaccia semplice e intuitiva, che è in grado di fornire
all’operatore a bordo macchina un efficace e immediato strumento di
monitoraggio del processo produttivo, allertandolo in caso di malfunzionamenti,
prima che essi possano influire negativamente sull’esito della pressatura del
prodotto ceramico. Questo, tra l’altro, si traduce in un abbattimento dei costi
sostenuti dalle aziende clienti nei casi di guasti e rotture dei macchinari.
Lei prima diceva che i responsabili di reparto si sono
guadagnati piena fiducia da parte dell’imprenditore. Le imprese a carattere
familiare hanno il vantaggio di potere contare sulla solidarietà dei membri
della famiglia nei momenti di difficoltà. Questo accade anche nel vostro caso? L’imprenditore,
nel nostro caso, ha sempre dato tutto il suo apporto a ciascun membro della
famiglia e a ciascun collaboratore. In altre parole, per lui non c’è mai stata
tanta distinzione fra la famiglia e l’azienda. Per questo, poi, i collaboratori
tengono all’azienda come se fosse propria.
Michele Gatti ha sempre ascoltato ciascuno, anche se, quando
era il momento, non ha risparmiato a nessuno le dovute obiezioni, che del resto
sono indispensabili alla crescita. In questo approccio, sua figlia Valeria, mia
moglie, ha imparato dal padre: ha dato tutto il supporto necessario ai nostri
tre figli, con amore, dedizione e gioia, ma, quando occorreva, faceva sentire
la sua voce. Il suo contributo alla famiglia è stato ed è davvero inestimabile,
proprio come il contributo di suo padre alla Gape Due, che viene in azienda
tutte le mattine, nonostante suo figlio Stefano e io assicuriamo le funzioni principali
nella direzione dell’azienda.
E di questo non possiamo che essergliene grati.