BMR BASKET 2000: INVESTIRE NELLE NUOVE GENERAZIONI

Immagine: 
Qualifiche dell'autore: 
presidente di BMR Spa, Scandiano (RE), e di Acimac (Associazione costruttori italiani di macchine e attrezzature per la ceramica)

Da oltre quindici anni voi siete main sponsor della squadra di pallacanestro di Scandiano (RE), da poco confluita nella squadra di Reggio Emilia, Jolly Basket 2000, e diventata quindi BMR Basket 2000. Lo sport è un’attività che può essere considerata superflua. Eppure, a parte il valore aggiunto che dà una squadra di serie B, anche in termini di notorietà, alla città di Scandiano, in cui ha sede il vostro quartier generale, quali sono i vantaggi che offre per le nuove generazioni? È risaputo che se una società non investe nelle nuove generazioni non ha futuro. Oggi più che mai, in un momento in cui sono venuti meno alcuni luoghi d’incontro dei giovani nel tempo libero, come per esempio le parrocchie, lo sport risulta ancora di più quel superfluo che è essenziale. È una scuola di vita, che offre occasioni di crescita, attraverso il confronto costante sia con un adulto, l’allenatore, che non è disposto a concedere facilitazioni – come purtroppo avviene molto spesso nelle famiglie oggi –, sia con i coetanei compagni di squadra, con cui occorre collaborare per raggiungere i risultati auspicati, e sia con quei coetanei che giocano nelle altre squadre, con cui la competizione non deve oltrepassare i limiti che la civiltà esige. Inoltre, lo sport richiede un impegno settimanale che aiuta non soltanto a crescere, ma anche a evitare di andare a zonzo e di frequentare ambienti poco interessanti, in cui troppo spesso i talenti, anziché essere valorizzati, vengono dissipati e annullati attraverso l’uso di sostanze più o meno proibite, con il pretesto che l’importante sia “stare bene”, “sentirsi bene”.
In effetti, i giovani, senza i dispositivi del fare – che possono instaurare nello sport come nel volontariato – non hanno alcuna chance di alimentare il loro progetto e il loro programma di vita e rischiano di girare in tondo e intorno a slogan che propongono il nulla. Sperando che poi riescano a dare il loro apporto nell’impresa in cui collaboreranno. Non a caso, alla presentazione della nuova squadra BMR Basket 2000, avvenuta nella vostra sede a ottobre dello scorso anno, il sindaco di Scandiano, Alessio Mammi, ha sottolineato che BMR negli anni è cresciuta molto e “non si cresce per caso”, pertanto, ha augurato alla squadra “di trarre esempio dal proprio main sponsor per cercare di raggiungere, con dedizione, impegno e lavoro di squadra, i propri traguardi”.
Il sindaco riconosce l’apporto che diamo alla città, non soltanto nello sport, ma anche in quanto sponsor di altre iniziative come l’acquisto dell’auto medica per la Croce Rossa e il sostegno al teatro comunale e al FestivaLove, che si svolge ogni anno a fine maggio e convoca autori e pubblico provenienti da tutta Italia per riflettere intorno al tema dell’amore.
Siamo la realtà industriale più grande di Scandiano e dobbiamo dare l’esempio, sperando che aumenti il numero delle aziende che possono permettersi di dare il loro sostegno ad iniziative culturali e sportive, che possono essere erroneamente viste come superflue in un’accezione negativa. Purtroppo, la tendenza sembra che sia quella opposta e che, dopo la crisi, il numero delle aziende stia diminuendo sempre di più. Questo non è accettabile nel paese dove è nato il rinascimento, con le sue botteghe, che sono state il primo modello di industria basata sull’ingegno.
Pensiamo a Leonardo da Vinci, uno dei più grandi inventori che abbiamo avuto in Italia: se guardiamo i suoi disegni e i suoi bozzetti, vediamo quante cose aveva anticipato, molte delle quali, all’epoca, erano considerare superflue. In fondo, l’innovazione è proprio questo, qualcosa che al momento è superfluo e dopo anni, o secoli, diventa di attualità.
Quindi possiamo dire che l’Italia è il paese del superfluo… Sì, anche se oggi è impossibile raggiungere i livelli di Leonardo, soprattutto perché ormai è stato inventato quasi tutto in molti campi della società e della scienza, quindi è più complicato escogitare cose nuove.
Tuttavia, nel vostro settore, per esempio, anche se le macchine per ceramica erano già state inventate quando avete incominciato cinquant’anni fa, voi avete dato un impulso notevole alla tecnologia, attraverso le innovazioni che avete introdotto… Certo, non soltanto portiamo innovazioni di volta in volta, ma, quando interviene un problema che il cliente deve risolvere per migliorare la produzione, apportiamo le necessarie modifiche alla macchina, e anche questa diventa innovazione.
Il terreno su cui poggiano le imprese italiane è rinascimentale, e l’ingegno che procede dal pensare cose superflue, non strettamente necessarie, ci distingue dal resto del pianeta e da quelle realtà industriali in cui vige un approccio burocratico… Mentre la burocrazia, dinanzi a un problema, dice: “Questo non si può fare”, nelle nostre imprese, se il cliente ci chiede qualcosa che non esiste, noi rispondiamo, senza pensarci neanche un attimo: “Si può fare”. E, poi, in qualche modo riusciamo a trovare una risposta soddisfacente, nonostante lo stato ci aiuti poco o addirittura ci metta il bastone tra le ruote.