LE INVENZIONI DEL MANIFATTURIERO CONTRIBUISCONO ALLA LIBERTÀ
In marzo scorso, il Gruppo SEFA ha inaugurato Sefa Acciai
Academy, la prima edizione della due giorni dedicata alla metallurgia, che si è
svolta nelle sale della società TECNA, con il patrocinio dell’Associazione Meccanica,
della Fondazione Aldini Valeriani, di Confindustria Emilia e del Comune di Castel
San Pietro Terme. I due appuntamenti, condotti da specialisti di vari settori
della metallurgia e rivolti alle aziende manifatturiere dell’Emilia Romagna e
della Toscana, hanno registrato il sold out. Sembrerebbe superfluo
parlare di acciai a chi già opera nella manifattura meccanica… Non posso
che essere contento e soddisfatto di questa prima edizione.
La grande partecipazione e l’interesse dimostrato dalla
platea dimostrano che il settore manifatturiero è fortemente orientato al
dialogo e allo scambio di idee e informazioni sulle tecnologie più
all’avanguardia.
Le due giornate di approfondimento tecnico sono il risultato
delle continue richieste che riceviamo dalle aziende clienti di raccogliere in
brochure i casi di studio sulle applicazioni degli acciai. Ecco perché fra i temi
trattati non potevano mancare la metallurgia di base, le applicazioni e i
processi produttivi degli acciai speciali e da utensili, così come i criteri di
scelta degli acciai per lo stampaggio di materie plastiche, per lavorazioni a
caldo e a freddo o per applicazioni meccaniche. Ma abbiamo anche esplorato la
metallurgia delle polveri e i meccanismi di avaria con l’analisi di casi
applicativi, così come i trattamenti termici e il processo di pressatura
isostatica a caldo (HIP), fino alla stampa 3D.
Dal 1979, noi siamo distributori in esclusiva di Uddeholm
(brand della multinazionale Voestalpine), che produce acciai di alto livello
qualitativo, la cui ricerca spesso ha richiesto anche dieci anni di
sperimentazione prima del lancio sul mercato di alcuni prodotti. Uddeholm Tirax
ESR, per esempio, è un nuovo acciaio inossidabile per materie plastiche,
utilizzato nella produzione di bottiglie di plastica, tappi, flaconi e prodotti
biomedicali, perché è resistente alla corrosione e all’usura. Uddeholm è all’avanguardia
anche nella metallurgia delle polveri, che produce dal 1974, tanto che il
nostro Gruppo ha investito molto anche nella tecnologia dell’Additive
Manufacturing con la nuova partecipata 3D Metal.
Il Vanadis 4, un acciaio prodotto con la metallurgia delle
polveri, per esempio, è stato studiato per avere grande tenacità e resistenza
all’usura ed è impiegato in tutti i più sofisticati processi di lavorazioni a
freddo. La nostra rete commerciale è attiva nel trasmettere tutte le informazioni
tecniche sulle applicazioni degli acciai che abbiamo testato, in modo che le aziende
possano dedicare più tempo alla produzione, anziché a innumerevoli prove
tecniche. I nostri rappresentanti, infatti, non sono soltanto venditori, ma
anche “ascoltatori” esperti nelle applicazioni degli acciai, oltreché nella
conoscenza dei materiali.
Noi abbiamo constatato che la cultura della siderurgia è
alla base di un’industria manifatturiera che funziona, non soltanto perché
rende più efficiente la progettazione, ma anche perché riduce i costi di
produzione, in sintonia con i temi ecologici.
L’industria è spesso accusata di promuovere bisogni non
necessari, perché non legati a esigenze cosiddette primarie… Ogni volta che
l’industria ha prodotto qualcosa di nuovo ha consentito che altri
sperimentassero una nuova libertà, grazie anche all’apporto dell’industria
siderurgica, come nel caso dell’invenzione dell’auto, delle nuove tecnologie
per la casa, delle macchine per dialisi o per mammografia.
E SEFA continua a contribuire a questa libertà. L’industria
che vivo io oggi è attenta all’ecologia e al benessere di ciascuno. Anche
l’industria della moda, per esempio, potrebbe essere intesa come superflua, però
oggi il “made in Italy” è diventato il brand dell’Italia di cui fanno incetta
le multinazionali asiatiche che arrivano nel Belpaese: non comprano soltanto il
prodotto, ma anche l’arte di fare quel prodotto. Se noi non valorizziamo questo
superfluo, abbiamo perso tutto.
Sembrerebbe uno spreco di tempo la produzione di vini di
qualità da parte di un imprenditore del siderurgico… I vini della Cantina
Conti, che sono prodotti nella vigna di mio padre, come tutto ciò che viene da
tradizione, passione e ingegno, non sono cose inutili: sono diventate
patrimonio da valorizzare per chi resta e prosegue.
Nelle generazioni a venire ci sarà chi avrà bisogno di
quelle cose che alcuni avevano ritenuto inutili o non vantaggiose
economicamente, secondo un profitto immediato.
Il mio compito è non fermare questa filiera del superfluo,
ma valorizzarla, perché l’idea che qualcosa non sia necessario produce la
chiusura, il vero spreco. Noi dobbiamo andare oltre, dare l’opportunità ad
altri di non interrompere il bello e l’utile dell’industria e rilanciarlo per
la crescita di tutti.