CON LO STAMPO INTELLIGENTE NIENTE PIÙ SPRECHI, FERMI E SCARTI DI PRODUZIONE
Dal 1997, anno in cui lei ha incominciato a collaborare
come responsabile di produzione alla Gape Due – la più innovativa azienda
produttrice di stampi nel comprensorio del distretto ceramico –, come sono cambiati
gli stampi? La trasformazione più evidente riguarda le dimensioni: se nel
‘97 i formati delle piastrelle erano relativamente piccoli (15x15 o 20x20),
oggi siamo arrivati a formati impensabili all’epoca, 80x160 o addirittura
90x180.
Di conseguenza, è aumentata sia la forza esercitata dalla
pressa, passando da 550 o 1000 tonnellate a 10.000, sia la dimensione degli
stampi e il numero di uscite, che è passato da tre a dodici, nel caso del
formato 30x30, per esempio.
Oltre alle dimensioni, un altro aspetto che ha aggiunto
complessità alla produzione degli stampi è stata l’introduzione dell’elettronica
e delle tecnologie digitali: lo stampo non è più una semplice attrezzatura, ma
è diventato una macchina a tutti gli effetti, dotata di impianti aerodinamici,
idraulici e pneumatici e, soprattutto negli ultimi due anni, dispositivi
digitali che consentono, grazie ai sensori, di memorizzare e trasmettere
informazioni di grande rilevanza per la produzione di piastrelle e per il
funzionamento degli stessi stampi.
Il costante sforzo in ricerca e sviluppo ha consentito
alla vostra azienda di affrontare anche periodi di grande difficoltà come quelli
che hanno attraversato tutti i settori durante la crisi globale. Si può dire
che il talento, l’intelligenza e l’ingegno hanno dato i loro frutti e il
mercato li ha raccolti con prontezza… Il nostro è un lavoro di equipe:
molto spesso partiamo da una richiesta o da un’esigenza particolare del cliente
e da lì sorgono nuove idee operative che poi si traducono in una novità da proporre
sul mercato. Oppure traiamo ispirazione dalle fiere e dalle occasioni d’incontro
del settore ceramico. Molto spesso cogliamo l’occasione della fiera Tecnargilla,
che si svolge a Rimini ogni due anni, per presentare le nostre novità.
Nel 2016, in piena crisi, voi avete ottenuto numerosi
riconoscimenti con lo stampo Calibra con compensatore oleodinamico.
Quali sono i vantaggi principali nel suo utilizzo? Per
esempio, la possibilità di produrre piastrelle monocalibro per ottimizzare la
scorta a magazzino e ridurre così anche i costi di gestione. Inoltre, il Calibra
consente di ottimizzare la densità di pressatura in tutti gli alveoli, con
conseguente riduzione sia delle sollecitazioni su pressa e tamponi marca isostatici
sia dei costi e della manutenzione.
Per non parlare dell’eliminazione di tempi morti e fermi
macchina, per il giusto posizionamento dei tamponi vista superiori, e della
riduzione dei tempi di montaggio e smontaggio dei tamponi marca isostatici, in
quanto privi di tubo di collegamento.
Ma veniamo allo stampo intelligente, lo Smart Mould, che
avete ideato due anni fa e avete realizzato anche grazie agli incentivi del
programma Industria 4.0. Come funziona? Lo chiamiamo Smart Mould perché è
in grado, grazie ai sensori, di raccogliere dati che permettono il controllo dei
principali parametri del proprio funzionamento. Questi dati vengono visualizzati
su schermo a bordo macchina e, simultaneamente, inviati a una piattaforma web
consultabile in cloud dagli uffici e visibili su qualunque dispositivo fisso o
mobile, sia dal cliente sia da noi (se il cliente lo desidera). Al controllo
dei parametri di funzionamento, che prima erano parzialmente controllati dalla
pressa, si aggiungono una serie di controlli sulla temperatura, la pressione,
la planarità e il campo magnetico nella forza di ancoraggio.
Inoltre, c’è la possibilità di far parlare tra loro alcuni
componenti dello stampo, per cui, per esempio, c’è una sorta di riconoscimento
dei tamponi che vengono montati sullo stampo, che così è in grado di abbinarli
alla ricetta di produzione. Se il cliente inserisce un tampone non corretto
nella propria ricetta di produzione, lo stampo riconosce che non è quello
idoneo per la ricetta impostata e manda segnali di errore. Questo perché il
tampone è dotato di particolari circuiti in grado d’interfacciarsi con lo
stampo e di fornire le informazioni che lo stampo necessita.
Quali sono i principali vantaggi dello Smart Mould sulla
produzione? Innanzitutto, il monitoraggio continuo dello stampo consente di
segnalare immediatamente eventuali anomalie di funzionamento: il controllo
simultaneo di più parametri può indicare al cliente l’andamento dello stampo, anche
senza che intervengano allarmi specifici, e quindi prevenire funzionamenti anomali
futuri.
L’altro vantaggio per il cliente è la possibilità di far
visionare lo stampo al suo direttore di fabbrica che gestisce tutte le ricette
di produzione e può verificare se tutti i parametri forniti dallo stampo sono
in linea. In questo modo, lo stampo si integra con la rete aziendale, proprio
come è stato auspicato dal programma Industria 4.0.
Un ulteriore vantaggio è quello di tenere sotto controllo
scorte e approvvigionamenti: avendo dotato i tamponi di un sistema di
riconoscimento, un operatore può controllare, tramite un semplice palmare, il
codice del tampone presente in magazzino e verificare il numero di battute che
ha eseguito fino a quel momento, oppure il numero di rigenerazioni che ha
effettuato e gestire in maniera migliore gli approvvigionamenti e le
rigenerazioni dei tamponi.
Approvvigionamento sia del nuovo sia dei rigenerati, di
cui vi occupate voi. Con quali vantaggi? Sicuramente il vantaggio maggiore sta
nella gestione del magazzino e nella possibilità di programmare gli acquisti,
evitando di riordinare pezzi di cui non c’è necessità e avendo sempre la
possibilità di verificare lo stato di usura e la vita dei tamponi e degli stampi.
Un altro vantaggio non trascurabile sta nella possibilità
che il capo reparto, se riceve un allarme sul suo smarthphone e non è in fabbrica,
può dare istruzioni telefoniche all’operatore che deve intervenire per
risolvere il problema di malfunzionamento rilevato.
Chiaramente, anche la qualità trae vantaggio dall’utilizzo
dello Smart Mould, soprattutto perché il monitoraggio costante dei parametri
consente, nel caso in cui un parametro vada improvvisamente fuori norma, per i motivi
più disparati, d’intervenire, arrestando la produzione e, se occorre, rigenerando
lo stampo.
Inoltre, anche il nostro lavoro migliora con la
tracciabilità dei prodotti che mandiamo ai clienti, che ci consente di sapere
in qualsiasi momento il numero di rigenerazioni effettuate e di identificare
con estrema precisione, attraverso il controllo dei dati inseriti all’interno
del tampone, i pezzi che arrivano in officina, anziché limitarci alla bolla di
consegna e al riconoscimento visivo dell’operatore. Avere accesso allo storico
di uno stampo vuol dire poter analizzare e capire immediatamente l’anomalia nel
funzionamento per la quale è stato portato in officina, che il cliente stesso
può avere registrato nella memoria all’interno del tampone. La tracciabilità
evita al cliente anche l’inconveniente di montare i tamponi sbagliati, cosa che
prima poteva accadere facilmente, perché i tamponi sono molto simili fra loro e
a volte le marcature sono scritte a pennarello e non sono molto chiare da
leggere, anche perché il tampone si può sporcare nell’ambiente di lavoro.
Soprattutto nei turni di notte, in un ambiente non
perfettamente illuminato, può accadere che l’operatore inserisca il tampone
sbagliato in macchina e si accorga dell’errore soltanto dopo aver effettuato
buona parte della produzione, che quindi diventa materiale di scarto. Proprio
per evitare simili sprechi il riconoscimento basato sulla tecnologia digitale
diventa sempre più insostituibile.
La fabbrica intelligente assicura controlli precisi e
ininterrotti. I vostri clienti affidano a voi il monitoraggio dell’andamento degli
stampi o preferiscono occuparsene direttamente? Alcune aziende preferiscono
la nostra assistenza da remoto, in modo da programmare in anticipo la
rigenerazione degli stampi, e altre prediligono il controllo interno,
soprattutto per timore di incorrere in attacchi informatici o virus, nel
momento in cui i dati devono passare attraverso la rete. C’è da dire che non si
tratta di dati particolarmente sensibili, ma soltanto di parametri di
funzionamento, che non costituiscono certo segreti industriali.
Occorrono molti investimenti per realizzare una
tecnologia così avanzata? Anche se noi siamo sempre alla ricerca di
qualcosa di nuovo, gli sforzi sono tanti e occorrono supporti economici da
parte della Regione o dell’Unione europea. Per realizzare il prototipo di
questo stampo abbiamo dovuto rivolgerci a un’azienda di sensoristica avanzata e
a una d’informatica che si è occupata del software e del pannello di controllo,
oltre a dedicare molte risorse interne. Ma, una volta realizzato il prototipo,
l’abbiamo testato per sei mesi in un’azienda ceramica del comprensorio di
Sassuolo e abbiamo ottenuto fin da subito risultati soddisfacenti.