L’IMPRENDITORE VIVE D’INGEGNO
Il vostro Gruppo è stato il primo nel mondo a produrre
utensili rotanti per scavi rettangolari nella perforazione verticale legata al
minerario e al geotermico. Da oltre venticinque anni siete interpellati
per la consulenza nel settore da grandi costruttori e imprese… Gli scavi
rettangolari sono impiegati nell’edilizia verticale nelle grandi città.
A Hong Kong, per esempio, è una logica di costruzione molto
utilizzata perché il terreno ha costi molto elevati.
Noi costruiamo gli utensili per fare i fori a campione che
serviranno per le fondamenta degli edifici. Il primo di questi scavi verticali
rettangolari è stato effettuato circa ventisei anni fa con un tipo di utensile
rotante da roccia, che noi produciamo abitualmente.
Sono tre le aziende nel mondo che costruiscono questo tipo
di macchine per la perforazione verticale rettangolare e siamo noi a fornire a
ciascuna utensili diversi a seconda della tecnica di intervento di ciascuna
azienda e del terreno da perforare. In Italia non facciamo questo tipo di
interventi perché abbiamo un terreno più soffice, ma sono invece diffusi in
città costruite su terreni rocciosi come Seul, Hong Kong, Singapore e Kuala
Lumpur.
Nonostante gli esperti dichiarino che il settore
manifatturiero tedesco ha registrato una contrazione, ho constatato che queste
aziende hanno molti ordini e impiegano tanti giovani. A inizio anno sono stato
ospitato in un’azienda a forte vocazione tecnologica – in Germania ce ne sono a
migliaia –, che non prende ordini prima della metà del 2020. Non appena sono
rientrato in Italia, il mio agente mi ha comunicato che l’azienda tedesca ha
effettuato ordini per la costruzione di due macchine e la settimana successiva
ne ha commissionate altre due. Parliamo di impianti che costano milioni di euro.
Quanto conta l’ingegno in un’impresa come la vostra? L’imprenditore
vive d’ingegno, perché inventa progetti specifici per le aziende con cui
lavora, altrimenti non potrebbe fare l’imprenditore. Nel nostro lavoro, i
problemi che intervengono negli aspetti tecnici inducono a inventare ciascuna
volta qualcosa di nuovo. Pertanto, noi dobbiamo tenere conto della specificità
dell’azienda che serviamo e delle coordinate dei diversi tipi d’intervento, con
accorgimenti particolari per tagliare la roccia. Ecco perché siamo in grado di
produrre utensili differenti per ciascuna azienda e per i differenti tipi di
interventi da effettuare. In questo settore specifico contano molto la grande
varietà della geologia del terreno e l’esperienza maturata in tanti anni. I
terreni più duri e fragili sono i graniti, che sono come il vetro, una materia
durissima e fragile.
Noi possiamo intervenire sulle piccolissime venature del
granito, perché sono un punto debole all’interno di questa struttura molto
dura. I terreni più difficili da perforare, invece, sono quelli plastici come
le arenarie che contengono silice.
Una delle peculiarità delle aziende italiane è la
costruzione del prodotto su misura, in un esercizio continuo d’ingegno. Come trasmette
ai suoi collaboratori questo approccio? Quando dobbiamo costruire una macchina
particolare, per esempio, per l’ecologia o per la ventilazione mineraria,
espongo la gigantografia del progetto nelle zone in cui operano i miei
collaboratori, perché, guardando ciò che dovranno costruire, incomincino a
pensare a come assemblare i vari componenti nei mesi successivi. Il loro cervello
si prepara a questo nuovo progetto.
Durante la fase del montaggio, ciascuno è autorizzato a fare
critiche e proposte per migliorarlo: io posso essere bravo ad aver lanciato
l’idea, il mio progettista ad aver predisposto il progetto dell’involucro che
dobbiamo costruire, ma il mio collaboratore, man mano che ne assembla i
componenti, può dare un apporto che migliora il risultato finale. Questa è la
questione dell’ingegno.
Consiglierebbe a un giovane di lavorare nel
manifatturiero, perché metta a frutto il suo ingegno? Dipende da ciò che
attira il suo interesse, perché nella vita è molto importante assecondare i
propri interessi. I giovani devono decidere quali studi intraprendere pensando
al tipo di lavoro che vorrebbero fare, non soltanto a quello che potrebbe farli
arricchire.
Chi volesse fare il meccanico, per esempio, può studiare da
perito meccanico e, se vuole continuare gli studi, potrà iscriversi alla
facoltà d’ingegneria.
Abbiamo da poco assunto un giovane di appena 19 anni. Il
padre vuole iscriverlo alla facoltà d’ingegneria, ma il figlio, che ha collaborato
nell’ufficio tecnico dell’azienda durante il periodo estivo, nei tre anni
precedenti, ha scelto di lavorare nella Palmieri, dichiarando “l’ingegneria la
faccio lì”. Ha preferito risparmiare cinque anni di università per diventare un
bravissimo perito. Quando l’imprenditore offre a un giovane la possibilità di
trarre un profitto intellettuale e simultaneamente anche economico,
contribuisce alla sua trasformazione in cittadino, che vorrà costruire la sua
famiglia e rendere grande il suo paese. Questo è il contributo d’intelligenza
più importante dell’imprenditore all’Italia.