TERME DI PORRETTA: GRANDI BENEFICI DALLE ACQUE SULFUREE E SALSOBROMOIODICHE
Lei è amministratore unico di Tema, società che ha
effettuato un’imponente opera di restauro e qualificazione delle Terme di
Porretta, riaperte al pubblico dal 4 aprile 2016. Quale bilancio trae da questo
percorso? I tre anni di apertura delle Terme di Porretta sono stati molto
positivi, perché hanno registrato un rinnovato afflusso di turismo termale
dall’Emilia, dalla Toscana e anche da regioni del Sud, come la Sicilia. Abbiamo
però potenzialità superiori, perché potremmo accogliere non soltanto le 17.000
persone circa dello scorso anno, ma anche un 40 per cento in più. Puntiamo, quindi,
non soltanto sulla riqualificazione delle Terme, incominciata con la
ristrutturazione, che prosegue – non a caso abbiamo chiuso le terme per due
mesi –, ma anche su campagne di comunicazione mirate e capillari.
Le Terme di Porretta sono parte della storia di tante
famiglie, perché nonni e nipoti vi soggiornavano, fin dalla metà dagli anni
cinquanta-sessanta.
A mio avviso la crisi del comparto è incominciata quando lo
stato ha finanziato le cure termali a chiunque le richiedesse, con la
conseguenza che la maggior parte degli utenti hanno finito per svalutarne il
percorso curativo, cessando i trattamenti non appena è stato tolto il
finanziamento statale. Oggi, invece, i nostri utenti si recano alle Terme di
Porretta perché scelgono la qualità e l’efficacia nel tempo delle cure che qui
eroghiamo con professionalità e serietà. Anche per questo abbiamo mantenuto
alla direzione dello staff medico il professor Aspero Lapilli, già direttore
dagli anni d’oro delle terme e che ha inventato il percorso vascolare poi
denominato percorso Kneipp.
Essendo costituite da elementi naturali, le acque termali
non sempre hanno un effetto benefico immediato, più spesso garantiscono grandi
benefici nel lungo periodo. Ecco perché abbiamo dedicato particolare attenzione
alla cura e alla prevenzione non farmacologica. Il pubblico che si avvale delle
qualità delle nostre acque termali è ampio e di età diverse, a cominciare dai
bambini di pochi mesi fino ad arrivare agli ultranovantenni. L’acqua termale,
infatti, è curativa dell’intero organismo. Chi effettua le terapie inalatorie, per
esempio, cura la sinusite o la sordità rinogena o altre patologie dell’apparato
respiratorio. Ma il vantaggio delle cure termali è anche nella prevenzione
delle malattie degenerative del cervello – oggi riscontrate anche in adulti di
giovane età –, come Alzheimer, morbo di Parkinson e tutte le malattie causate
da un grave stato infiammatorio dell’organismo, perché lo zolfo presente nelle
acque sulfuree si trasforma in idrogeno solforato, esercitando una forte azione
sfiammante.
Le nostre acque salsobromoiodiche sono poi indicate nella
cura delle patologie reumatiche e alleviano i disagi derivanti da malattie come
la fibromialgia. L’area termale porrettana rappresenta un unicum, perché
difficilmente è possibile trovare vicini due tipi di acque termali, la sulfurea
e la salsobromoiodica, e un numero importante di sorgenti aventi
caratteristiche chimiche diverse fra loro. Proprio per questa unicità, le
nostre acque e la geologia del territorio sono oggetto di studio da parte di
tre importanti università.
Quali sono i prossimi progetti? Lo scorso anno, la
società proprietaria delle terme ha acquistato tutto il complesso termale fra
cui anche le cosiddette “terme alte”, ormai in disuso, dove peraltro Pupi Avati
ha girato diversi film. Proprio qui si trova il capolavoro liberty noto come “Grottino
Chini” e, nell’adiacente stabilimento, sono presenti una scala medievale e una
scala romana, che testimoniano l’antica frequentazione delle sorgenti.
Nel 2018 le terme alte sono state al centro di un’ampia popolarità,
grazie al Comitato “SOS Terme Alte”, che è riuscito ad inserire lo storico
stabilimento ai primi posti della classifica nel concorso nazionale, “I luoghi del
cuore”, indetto dal FAI (Fondo Ambiente Italiano). Non appena saranno diffusi i
risultati definitivi della gara, mi auguro saranno erogati al più presto i
contributi destinati al risanamento delle opere d’arte e di rilievo
architettonico contenute nell’area.
Questo evento è stato molto positivo, perché i media
nazionali hanno ricominciato a parlare di Porretta (Alto Reno Terme) e spero
che gli italiani e, soprattutto i vicini bolognesi, emiliani e toscani non
dimentichino mai più la bellezza e l’importanza di questi luoghi della salute.
Le Terme di Porretta vanno sostenute, perché sono una
risorsa importantissima per il territorio e per i residenti in particolare, che
hanno l’opportunità di curarsi alle terme anche nei mesi di minor afflusso
turistico.