PERCHÉ INVESTIRE IN PRODOTTI E PROCESSI DI QUALITÀ
L’Utensileria Brunetti è leader da quasi un secolo nel
settore delle forniture tecniche per l’industria. Qual è la sua testimonianza rispetto
alla trasformazione avviata dal vento della qualità, tema di questo numero
della rivista? La storia della nostra utensileria si è distinta per
l’investimento in prodotti di qualità, che abbiamo consigliato e fornito a
tante aziende clienti dell’Italia Centro-Nord. Sono sempre stato convinto,
infatti, che chi si preoccupa di garantire bassi costi a scapito della qualità,
troverà sempre un concorrente che vende a prezzi ancora più ridotti. Chi,
invece, vuole riuscire a costituire una nicchia di mercato deve puntare sulla
qualità, accordarsi con i fornitori affinché rispettino l’impegno dell’azienda e
la propria distribuzione. La competizione non è più un problema se l’approccio
dell’azienda è basato su questo criterio, perché l’acquirente non ha occasione
di lamentarsi. Chi, invece, constata il malfunzionamento di quanto ha
acquistato, pensa subito di avere effettuato un investimento sbagliato e non di
avere risparmiato.
Il vantaggio della qualità è ricompensare degli sforzi
profusi per effettuare l’investimento. Non si è mai sentito nessuno lamentarsi
per un acquisto valido, ma piuttosto per qualcosa che ha causato problemi o ha
esaurito la sua funzione in un lasso di tempo molto breve.
Cosa pensa della cosiddetta concorrenza dei paesi
asiatici? Qualche giorno fa ho letto sul giornale che il massimo del
risparmio per le imprese non si ottiene spostando le produzioni in Cina, ma in
Vietnam, che oggi è il paese in cui il lavoro è meno retribuito. Nel lungo
periodo è inevitabile che le cose trovino un equilibrio. Consideriamo, per esempio,
cosa sta accadendo in paesi come la Cina. Chi vive in una città come Pechino,
dove non vede mai il sole a causa dell’inquinamento, a un certo punto dovrà
porsi qualche domanda. Finché i cinesi vivevano in condizioni di miseria, e a
malapena avevano la possibilità di consumare un pasto al giorno, potevano anche
accettare di non riuscire a vedere il cielo, ma appena hanno incominciato a
mangiare meglio, qualcuno ha capito l’importanza di un cielo terso.
È un piccolo esempio per dire che l’esigenza di migliorare
il modo di vivere sarà una leva per grandi trasformazioni anche in paesi che
non ne hanno tenuto conto finora, gestendo così politiche di produzione a costi
molto concorrenziali.
Come intervenite nella formazione dei vostri venditori,
che devono rispondere alle esigenze di clienti attenti alla qualità, ma anche
al costo dei prodotti che acquistano? La lunga esperienza maturata nel settore
ci ha consentito di migliorare sempre di più i nostri servizi. Oggi, quindi,
siamo in grado di offrire un ampio ventaglio di proposte, presentando anche
prodotti di qualità medio alta, senza tradire la fiducia dei clienti che si
affidano ai nostri consigli.
Inoltre, da novant’anni siamo in prima linea con i nostri
venditori, che per tradizione chiamiamo “viaggiatori” – in passato erano
chiamati commessi viaggiatori. Napoleone non era nelle ultime file quando
esortava i suoi soldati ad andare avanti.
Così, noi c’impegniamo a seguire sul campo ciascuno dei
nostri venditori, anche andando con loro a trovare i nostri clienti, perché
vogliamo ascoltare anche noi le annotazioni che ricevono. Quindi, i nostri
viaggiatori sono allenati a tenere conto non solo di quello che percepiscono
nell’incontro con il cliente, ma anche di quanto ascoltano da noi ciascuna
settimana.
Venditori e clienti, inoltre, possono contare su un supporto
tecnico anche da parte delle aziende produttrici che trattiamo. Per offrire un
servizio sempre più accurato, infatti, siamo soliti mandare presso i clienti i
venditori con i tecnici delle aziende fornitrici.
Queste ultime, inoltre, tengono presso la nostra sede alcuni
corsi ai nostri clienti. In luglio scorso, per esempio, i tecnici della
Mitsubishi hanno presentato alcuni prodotti avveniristici, cosiddetti di prima
fascia, in una sala gremita di clienti e venditori.
Per concludere con le parole del titolo di questo numero,
il vento della qualità indica in che direzione va l’azienda… Attenersi al
criterio della qualità implica che l’imprenditore segua il prodotto presso il
cliente e, quindi, il proprio impegno non si esaurisce con la mera vendita. I clienti
sanno che la nostra assistenza comporta anche che possano chiamarci quando
interviene qualche problematica. La questione è in questi termini: chi vende
qualcosa che non è di qualità e non funziona, è sempre impegnato a rincorrere i
problemi e non migliora i servizi della propria azienda. Se, invece, vende
prodotti di qualità, spreca meno e lavora con maggiori gratificazioni. Questo
modo di procedere è imprescindibile per l’azienda che vuole essere apprezzata.
Del resto, se non lavorassimo in questa logica, non saremmo
sul mercato dal 1929. Noi non siamo come alcuni medici di oggi, che effettuano
la visita medica comodamente al telefono. A noi piace vedere e parlare con
l’ammalato e non esitiamo ad andare a trovarlo a casa per valutare la cura più
precisa e efficace.