IL TEMPO DELLA RIUSCITA È SENZA TREGUA
Quando attraversiamo una galleria o un ponte che ci
consentono di raggiungere una città o il luogo di un appuntamento in tempi
brevi, oppure quando prendiamo la metropolitana, può capitare di pensare agli
uomini che hanno lavorato per mesi o per anni alla costruzione di quelle
infrastrutture che migliorano la nostra vita quotidiana. Se all’ingresso di
questi accessi sotterranei fosse apposta una sorta di legenda delle imprese che
hanno contribuito alla costruzione di tutto questo per noi, troveremmo scritto
anche il nome del Gruppo Palmieri. Nato nei primi anni settanta, fra la valle
dei motori e il distretto termale dell’Alto Reno Terme, Palmieri Group è oggi
leader mondiale nei settori della forgiatura, del tunnelling e drilling per
infrastrutture stradali, ferroviarie, fognarie e minerarie con estrazione di roccia.
Lei ha incominciato a lavorare al tornio appena quindicenne.
Come è giunto a trasformare il Gruppo in un gioiello della produzione meccanica
made in Italy di caratura mondiale, che è entrato nella storia per avere contribuito
all’apertura del tunnel della Manica? Quando accade che ripercorriamo nella
memoria le tappe di quanto abbiamo costruito nell’attività imprenditoriale, può
capitare di accorgersi di quanto siamo stati folli per arrivare fino a questo punto.
Ho sempre lavorato senza tregua e non ho avuto il tempo di rendermi conto di
avere costruito un ingranaggio così complesso che non si può più fermare. Per
diventare un grande gruppo industriale occorre una buona dose di fortuna, che
però va aiutata con altrettanto impegno, dedizione e sacrifici. Io ho sempre
investito nelle mie aziende perché non ho trovato un modo più interessante per
impiegare i profitti che ne traevo.
Le nostre aziende sono situate in un’area totale di 248.000
metri quadrati di cui circa 80.000 coperti.
Siamo attivi in diversi settori industriali, come tunnelling
e microtunnelling, trivellazioni e forgiatura, e produciamo utensili e macchine
impiegati anche nell’automotive, nel petrolchimico, nel gas, nel navale, così
come nei settori ferroviario, minerario, oleodinamico, nel forestale e nel
riciclaggio dei rifiuti.
Tutto è incominciato non appena sono rientrato dal servizio
di leva, all’età di 23 anni, quando ho deciso di acquisire una quota in
comproprietà dell’Officina Meccanica Castello, in Castel di Casio, dove avevo
lavorato qualche anno prima e che oggi è diventata la Palmieri Spa. Mi sono
innamorato di questo mestiere quando, nel 1971, ho avuto l’opportunità di
fornire gli utensili da escavazione per i lavori della galleria di pompaggio
della centrale idroelettrica di Bargi, la più potente in Emilia Romagna, che
collega il bacino del Brasimone a quello di Suviana. Mi recavo sul cantiere per
consegnare gli utensili che la ditta incaricata dell’appalto mi aveva commissionato.
Mangiavo lì e durante la notte entravo con i minatori all’interno della
galleria, lunga 6 km, per capire come lavoravano le macchine impiegate nella
perforazione.
Fra il 1975 e il 1979 ciascuna settimana rifornivo di
utensili le ditte costruttrici della ferrovia direttissima Firenze-Roma, la
prima linea veloce realizzata in Europa, dove, sotto la collina di San Donato,
veniva costruita la galleria omonima lunga oltre 10 km. Nel 1976, ero così
impegnato in quell’avventura che, non appena mia moglie ebbe partorito, sentendole
ripetere che stava proprio bene, felice anch’io sono subito ripartito per
concludere il lavoro.
Nel 1987 l’ulteriore espansione dell’azienda ha portato
all’acquisizione dell’Officina Lenzi Carlo e Figli, fondata nel 1908, oggi Palmieri
Tools Forging.
Quest’anno l’azienda compie centodieci anni e, grazie agli
ingenti investimenti degli ultimi vent’anni, è divenuta un’eccellenza nella forgiatura
e nel trattamento termico degli acciai, con la produzione di oltre 1000 tonnellate
di acciaio grezzo al mese.
L’altra eccellenza del nostro gruppo è lo stabilimento di
Canevaccia, Palmieri Spa, che comprende 10.000 metri quadrati all’interno
dell’area e oltre 200.000 metri quadrati di superficie esterna, dove costruiamo
macchine raise boring per pozzi di ventilazione mineraria atti a importare
l’aria dall’esterno fino a una profondità di 250 metri con teste di
perforazione del diametro di due metri e mezzo.
Noi produciamo anche utensili impiegati nel settore del
riciclaggio e nella trasformazione dei rifiuti umidi, da cui si ricava il
biogas utilizzato per il riscaldamento, e utensili per la triturazione di
materiali diversi, dal legno al vetro, all’acciaio. Nel settore forestale,
invece, produciamo utensili per il ripristino di strade o per la preparazione
delle piste di sci: le rocce che affiorano vengono fresate con le nostre teste
meccaniche.
Altri utensili performanti in metallo duro sono utilizzati
invece nell’agricoltura.
Nei nostri magazzini di montaggio e spedizione a Iola,
abbiamo tutti i particolari delle scavatrici meccaniche costruite dagli anni
settanta a oggi e gli utensili micro utilizzati per le diverse metodologie di
escavazione: sia quelle in verticale, come le fondazioni di torri eoliche in
mezzo al mare, sia quelle in orizzontale, come tunnel e gallerie. La qualità dei
nostri utensili per tunnel è la migliore nel mondo, per questo, oltre alla
produzione di prototipi di utensili per alcune multinazionali, ci viene
richiesto di effettuare anche i test di funzionamento e produttività degli
stessi: noi diamo indicazioni su come la multinazionale deve costruire le
macchine che li riprodurranno in serie e su come migliorare i tempi di
produzione.
Inoltre, siamo molto richiesti anche per la riparazione
degli utensili per il tunnelling. Abbiamo clienti che da tutti i sei continenti
ci mandano regolarmente container carichi di utensili da riparare. In alcuni casi,
le società con cui collaboriamo in Perù, in Messico, in Canada, in Cina, a Hong
Kong, a Singapore e in Australia, mandano i loro collaboratori nella sede di
Canevaccia per imparare l’arte della riparazione, che richiede una procedura
complessa da effettuarsi in modo e con tempistiche estremamente precisi.
Nella grande carpenteria della Palmieri Tunneling e Drilling
(PTD), nell’area industriale vicino Piombino, invece, siamo specializzati nella
costruzione di teste di taglio per le macchine microtunneling, che progettiamo
e produciamo con la guida remota per scavare gallerie, fognature, viadotti e
per il passaggio dei cavi nel sottosuolo delle città.
Anche le centrali oleodinamiche per il funzionamento di
questo tipo d’impianti sono progettate e prodotte nelle nostre aziende. Nella
PTD non costruiamo macchine Tunnel Boring, per la meccanizzazione completa
dello scavo di gallerie, ma soltanto le teste rotanti per l’escavazione di
tunnel, che possono raggiungere un diametro fino a 12 metri: in alcuni casi
sono composte da 6 parti, ciascuna delle quali può arrivare a pesare 30
tonnellate. Costruiamo anche sistemi di trasporto del materiale scavato, che
sono fra i più performanti del mondo e possono raggiungere lunghezze che arrivano
fino a 200 metri. La nostra produzione si compone anche di apposite pinze per
la movimentazione e il trasporto, anche per via teleferica, di segmenti in
cemento armato. Costruiamo anche macchine che lavorano su binario per la rigenerazione
di gallerie ferroviarie deteriorate e per l’adeguamento alla sagoma di transito
dei treni di ultima generazione, che necessitano di gallerie più ampie.
E tutto questo è progettato e in parte prodotto in mezzo
al verde delle montagne dell’Appennino bolognese… Esatto. Dalle nostre
montagne distribuiamo nel mondo i migliori utensili e macchine per tunnelling e
drilling progettate dai nostri bravi ingegneri italiani, con tecnologia e design
made in Italy. Nelle nostre aziende impieghiamo circa 250 persone e seguiamo
tutti gli aspetti della produzione, a partire dalla progettazione; acquistiamo
dall’esterno soltanto acciaio semilavorato e pantografato. Non abbiamo mai perso
un cliente e da quasi trent’anni facciamo ricerca e sviluppo collaborando con
il gruppo francese Bouygues, fra i più grandi costruttori del mondo, che nel 2016
ci ha conferito il premio per l’innovazione nel tunnelling.
Fra i più importanti cantieri che abbiamo servito con le
nostre produzioni, ricordo il tunnel della Manica, dalla parte inglese: tutte
le macchine prodotte a Glasgow per l’escavazione montavano i nostri utensili,
sia rotanti sia fissi. Abbiamo lavorato in Sudamerica, nell’idroelettrico, a
Hong Kong e in Corea del Sud, le cui città sono costruite sul granito.
Il tempo pragmatico, tema di questo numero della rivista,
è il tempo del fare e dell’investimento. Il tempo dell’impresa non è un tempo
ideale, quindi burocratico.
La forza delle aziende del suo gruppo è data anche dalla
qualità delle vostre produzioni, che sono effettuate in tempi brevi...
In molti casi noi forniamo particolari di alta tecnologia in
una settimana o in quattro, cinque giorni. Siamo come una sartoria perché i
nostri prodotti sono costruiti su misura.
L’esperienza acquisita ci ha permesso di offrire una grande
varietà di modelli di utensili: sono circa 1500 i modelli rotanti impiegati nei
settori del tunnelling, dei pozzi e delle fondazioni, e circa 5000 i modelli di
utensili fissi, che realizziamo anche su misura, man mano che il cliente li
richiede. Del resto, noi siamo nati come utensilieri, per questo siamo in grado
di fornire utensili per le varie tipologie di terreno, dalla roccia vulcanica,
alle argille fino ai graniti più duri.
Per rispondere in modo pragmatico e veloce alle richieste
delle aziende clienti, ho sempre attuato una politica d’investimento in macchine
gemelle, in modo che una possa eseguire il lavoro con lo stesso programma anche
quando l’altra si dovesse fermare. Questo è oggi un vantaggio notevole. Il
tempo pragmatico è quello che ci permette d’inventare attenendoci alle
occorrenze quotidiane della produzione.