L’INVENZIONE POGGIA SULL’OCCORRENZA
Brunetti Utensileria fornisce molte delle più importanti
industrie metalmeccaniche in Emilia Romagna, nelle Marche, in Toscana e in
Umbria da quasi un secolo.
Nel dibattito che apriamo in questo numero, intorno al tempo
pragmatico, constatiamo come il tempo sia costituito dal fare e dall’occorrenza
che interviene facendo, ovvero senza nulla di automatico e senza
rappresentazioni del positivo e del negativo, perché in ciascun istante occorre
l’ingegno. Quali idee sono intervenute lungo il tempo pragmatico della vostra
impresa? Un’esperienza in cui ho constatato come il tempo pragmatico non abbia
nulla di automatico ed esiga invece ingegno incessante è stata la mia
partecipazione ad alcune fiere locali, non legate a quelle di settore, negli
ultimi quattro o cinque anni. Abbiamo partecipato, per esempio, alla Fiera di
San Lorenzo che si tiene ogni anno a Formigine, presentando i nostri utensili e
alcuni prodotti per l’asportazione di truciolo.
È stata una novità assoluta, dal momento che è più facile
trovare i nostri prodotti tecnologici in fiere tecniche di settore – come già
accade – e non a una fiera in cui si vendono anche tortellini e crescentine.
Seguendo questa logica abbiamo ottenuto risultati incredibili negli ultimi
anni. Nessuno ha pensato che alla fiera di Formigine, per esempio, ci andassero
il meccanico, il fresatore o il fornitore per mangiare le crescentine,
accompagnato dalla moglie e dal figlio, dove però lì trovavano qualcosa che li
riguardava. Invece, ogni volta ci chiedevano cosa vendevamo, fra lo stupore e
la curiosità della novità, e l’incontro si concludeva con un invito a visitare
le loro officine: ben presto sarebbero diventati nostri clienti nella zona.
Un’altra idea intervenuta lungo il tempo pragmatico
dell’impresa è stata quella di tenere alcuni corsi specialistici in azienda,
rivolti ai nostri clienti.
Da circa un paio d’anni, le case che noi rappresentiamo e di
cui siamo distributori mandano i loro migliori tecnici nella nostra azienda per
illustrare le novità nelle lavorazioni meccaniche più diffuse, come la
tornitura, la maschiatura, la rettifica, l’alesatura, etc.
Devo dire che ho constatato un grande interesse intorno a
questi incontri, al punto che partecipano sempre più spesso i titolari delle
nostre aziende clienti. Oggi, infatti, il futuro delle imprese italiane non è
più legato alla quantità della produzione, ma alla qualità: si producono meno
pezzi, ma di qualità eccellente, tanto che le aziende meccaniche italiane,
emiliane in particolare, sono riconosciute come le migliori del mondo.
Le famose botteghe del rinascimento sono nate secondo
l’occorrenza di ciò che accadeva nelle città e ancora oggi questa occorrenza è
imprescindibile per l’impresa… Negli ultimi anni, è sempre più evidente una
nuova esigenza di territorialità.
Oggi, per esempio, in alcune regioni d’Italia in cui
presentiamo i nostri prodotti, come la Toscana, abbiamo maggiori possibilità di
concludere la vendita se il nostro venditore è toscano e parla toscano,
rispetto a quello bolognese che non conosce la lingua, le usanze e le
tradizioni di quelle terre. A questo proposito ho sempre apprezzato il gruppo
industriale G.D., perché ha attuato una politica saggia da questo punto di vista,
lasciando allo staff dell’Ufficio Acquisti la libertà di scegliere i fornitori di
utensili, materiali e acciai, ma a una condizione: a parità di prezzo, la
preferenza è sempre stata per il fornitore locale, perché questo sarebbe stato
conveniente sia per G.D. sia per il territorio. Questa è la politica di
produzione che contribuisce a valorizzare il territorio e quindi la città, e
anche noi seguiamo questa logica.
In che modo anche voi date una mano al territorio e alla
città? Innanzitutto, continuando a dare testimonianza della nostra esperienza
in questa rivista.
Inoltre, potrei citare il caso di un’azienda di Bologna con
cui collaboriamo e che abbiamo incontrato per un’esigenza pragmatica. Tra la
fine degli anni novanta e i primi del duemila, è cambiato radicalmente il modo
d’intendere il tempo in azienda: quando un cliente ci mandava un ordine, non
richiedeva l’immediatezza della consegna. Oggi, invece, in molti casi l’ordine
parte la mattina del venerdì con richiesta di consegna il lunedì, quando non
nel pomeriggio dello stesso giorno. Poiché le consegne della merce venduta sono
diventate per i nostri clienti un’occorrenza fondamentale, negli ultimi tre
anni ci siamo rivolti a un corriere locale, la ditta Trading Post, che impiega famiglie
che vivono nella regione.
Nel caso delle multinazionali, invece, i clienti sono
considerati meri numeri funzionali al fatturato, per cui non c’è quasi mai una
propensione ad andare incontro alle loro necessità nei casi di urgenza: se
accade qualche cosa che blocca la consegna, la multinazionale risponde che non
può personalizzare il rapporto. Con Trading Post e altri fornitori che hanno
sede nelle zone in cui lavoriamo, invece, riusciamo a mantenere una
collaborazione e un dispositivo di parola che si rivelano più efficaci, perché
sono modellati a misura delle nostre esigenze.