LA COMUNICAZIONE CHE STRUTTURA L'AZIENDA

Qualifiche dell'autore: 
presidente di Brunacci & Partners

Nelle vostre sedi di Modena, Perugia e Milano lavorano professionisti che, con grande competenza ed esperienza, s’impegnano al massimo per ottenere, mantenere, valutare e tutelare beni immateriali – brevetti, marchi, design e diritti d’autore – e per “far volare le idee vincenti” dei clienti, come recita il vostro slogan. Alcuni dei professionisti sono suoi partners. Con quali funzioni? Da alcuni anni ho la fortuna di poter affidare con serenità la gestione della nostra sede di Modena ai miei tre soci ingegneri – Emanuele Luppi, Daniele Grana e Filippo Zoli – che ormai sono in grado di condurre autonomamente l’attività senza la mia presenza fisica, consentendomi di dedicare una buona parte del mio tempo in consulenze in altre città o regioni.
In tanti anni di lavoro insieme ho avuto modo di dare loro fiducia e constatare ottime risposte, a tal punto da ritenere giusto un loro coinvolgimento nella compagine societaria.
Anche se al momento rimango amministratore unico e continuo a prendere le decisioni più importanti dal punto di vista strategico, i miei partners stanno diventando un riferimento importante per me e per i nostri clienti: ci confrontiamo costantemente e chiedo spesso un loro parere per le mie decisioni. Hanno caratteri differenti fra loro e questo non fa altro che esaltare la nostra unione, in un’ottica d’integrazione proficua e costante.
Quanto sono importanti i dispositivi di parola e di comunicazione perché ci siano integrazione e affiatamento nel team? Da un anno a questa parte sto seguendo un percorso formativo che mi ha consentito di capire come la struttura solida di un’impresa si costituisca soltanto quando c’è comunicazione al suo interno, oltre che all’esterno.
Questo vale per ciascuna azienda: il lavoro che ciascun collaboratore svolge deve avere un’utilità concreta all’interno di una filiera che mira alla completa soddisfazione del cliente.
L’assenza di comunicazione, quindi, potrebbe inevitabilmente interrompere la filiera, con la conseguenza che il prodotto finito corretto non arriverebbe a destinazione.
Questo è ancora più vero in una società di servizi come la nostra.
Allora, capiamo quanto sia importante comunicare e saper ascoltare, non basta trasmettere le regole e affidare i compiti, limitandosi a fredde comunicazioni di servizio.
Comunicare, in realtà, vuol dire coinvolgere tutti i collaboratori, renderli partecipi del progetto aziendale e responsabili del proprio ruolo, al fine di fornire le migliori risposte possibili al cliente.
In un’azienda moderna, nessun ruolo è secondario, ciascuno di noi contribuisce al successo d’impresa e ciò deve essere chiaro soprattutto a noi imprenditori.
Sono spesso fuori sede per lavoro e, prima d’intraprendere il percorso formativo di cui parlavo, quando rientravo in ufficio tendevo a “rinchiudermi” sistematicamente nella mia stanza per svolgere le attività accumulate durante la mia assenza.
Questo l’ho fatto per mesi, per anni.
A un certo punto, mi sono chiesto: se quando vengo in ufficio mi chiudo nella mia stanza, con chi comunico? Che cosa trasmetto a chi lavora per me? Questa è una domanda che dovrebbe porsi chiunque abbia funzioni direttive, perché i collaboratori intendono e sono consapevoli della loro responsabilità soltanto quando sono realmente coinvolti nel progetto aziendale.
Essere responsabili non vuol dire soltanto rispettare l’orario di lavoro, i protocolli e i principi della buona educazione, ma capire l’importanza e l’utilità di ciò che si fa per l’azienda e per i proprio clienti.
L’imprenditore dovrebbe “parlare con”, non “parlare a”, come si fa quando si trasmette un compito da svolgere. “Parlare con” vuol dire parlare e ascoltare.
Certo, per raggiungere questo grado di coinvolgimento l’imprenditore non può limitarsi a parlare in occasione delle riunioni di reparto, spesso pontificando o ribadendo concetti senza possibilità di risposta per chi ascolta. “Parlare con” significa confrontarsi con chi ti ascolta e cercare di capire se ciò che stai dicendo viene interpretato nel modo corretto. L’importante è condividere in azienda una serie di valori che, una volta condivisi, vanno trasmessi indistintamente a clienti e fornitori. Ecco perché è importante parlare con ciascun collaboratore e mantenere uno scambio costante. Se non c’è comunicazione, anche il più bravo collaboratore può essere convinto di fare bene il proprio lavoro, senza rendersi conto del fatto che magari sta seguendo una propria strada autonoma che non rispetta gli obiettivi dell’impresa.
A mio parere, quindi, mai come oggi l’investimento nella comunicazione è imprescindibile all’interno di un team di lavoro e, almeno per quanto ci riguarda, la carta è sicuramente vincente e già portatrice di ottimi risultati.