ASCOLTARE LA NOVITA' NELL'INCONTRO PER INVESTIRE E INVENTARE
Il tema di questo numero del giornale è Alla luce dell’ascolto.
Nei suoi venticinque anni di attività, Arco Chemical Group è cresciuta
costantemente anche grazie all’ascolto delle esigenze dei clienti che hanno
dato lo spunto per inventare sempre nuovi prodotti e soprattutto una nuova
cultura del pulito in Italia e nel pianeta. Ma dobbiamo dire che, nel caso di
un Gruppo pionieristico come il vostro, anche i clienti si sono cimentati nell’ascolto,
seguendovi e accogliendo le innovazioni che voi avete introdotto man mano sul
mercato. Quanti sono i prodotti e i servizi per la pulizia industriale e
domestica nati proprio dagli incontri con i vostri clienti? In pratica,
ciascuna novità è nata dalla collaborazione con i clienti: a partire da Gynius,
il distributore di detergenti che, già nel 2012, consentiva il controllo da
remoto dei consumi ai clienti di tutta Europa – imprese di pulizia, hotel ed
enti pubblici – per arrivare alla più recente Tailor App, che consente loro di
acquistare non soltanto i detergenti, ma tutto il cleaning di cui hanno
bisogno, comprese le attrezzature, in formula controllata, a noleggio, pagando
un canone prestabilito e conoscendo in via preventiva il costo del pulito al metro
quadro. Tanto per citare soltanto due delle rivoluzioni che abbiamo introdotto
seguendo e ascoltando le esigenze dei clienti.
L’ascolto è una risorsa importante, in ciascun ambito, ma
occorre ascoltare soprattutto la novità che emerge in una conversazione e
mettere in conto che l’ascolto comporta un investimento in ricerca e sviluppo, quindi
uno sforzo incessante per dare risposte inedite. Se, invece, si predilige la
via apparentemente facile dell’imitazione di ciò che esiste già, ci si butta
nel mare della concorrenza, dove spesso prevalgono i giochi di potere e
l’appartenenza a un gruppo piuttosto che a un altro o la connivenza con gli
interessi politici.
Ma, in questo caso, non c’è ascolto, c’è soltanto l’obbligo
a dare ragione a chi grida più forte, quindi sordità.
Spesso si dice che l’imprenditore deve ascoltare il cliente,
il quale ha sempre ragione. Io dico che il cliente ha ragione quando ha ragione
e ha torto quando ha torto. Non si tratta di accontentarlo sempre e comunque, ma
di cogliere ciascuna volta gli elementi per andare, entrambi, in direzione della
qualità. La capacità di ascolto ha una grande valenza, consente di andare
incontro a qualcosa di nuovo e, in una conversazione, in cui si è almeno in
due, le argomentazioni non vanno solo in un senso.
Entrambi, chi vende e chi acquista, dicono qualcosa
d’interessante che merita di essere ascoltato. Quindi, è importante la lucidità
di chi ascolta per poter valutare al meglio ciò che emerge in un incontro,
anziché trincerarsi dietro ai propri pregiudizi spesso travestiti da principi
indiscutibili.
Un ascolto cosiddetto attivo è una risorsa incalcolabile che
produce ricerca e sviluppo per le imprese, ma richiede la capacità di mettersi
in discussione per migliorare costantemente.
Chi ritiene di essere il migliore non ascolta perché
considera privo d’interesse tutto ciò che gli sta intorno. La grande dote dell’ascolto
permette di dare a due o più persone la possibilità di trovare un punto d’incontro,
una combinazione vincente.
Quando c’è ascolto, ciascuno degli interlocutori in una
conversazione tende a valorizzare ciò che intende dell’altro. In questo senso “l’arte
dell’ascolto” genera opportunità.
In alcuni casi, invece, le persone fanno finta di
ascoltarsi: magari una pensa di essere superiore o di sapere tutto, l’altra
pensa che non valga la pena parlare con la prima perché, ritenendosi superiore,
non l’ascolterebbe.
Io ho sempre pensato che, quando due persone discutono,
indipendentemente dal ruolo, dal grado o dall’importanza che sono presunti rivestire
nella società o in un’azienda, bisogna sapere ascoltare le cose che dicono.
Quante volte accade che le idee più nuove in un settore scaturiscano dall’incontro
con qualcuno che non vanta un sapere tecnico sulla materia? Forse perché chi si
ritiene esperto, spesso, si limita a riprodurre un sapere stereotipato e,
soprattutto, pensa che non ci sia più nulla da inventare. Per questo ritengo
che l’ascolto debba instaurarsi a tutti i livelli e che ciascuno abbia il
diritto di essere ascoltato. Il valore dell’ascolto è assoluto e indipendente
dal contesto pubblico o privato in cui viene messo in atto. Chi non ascolta è
un dittatore. Per questo, accanto alla parola ascolto, ce ne sono altre come
intelligenza e ragionamento, ma anche tolleranza e solidarietà… Forse anche
patto per la riuscita, considerando che nell’impresa intellettuale non si
tratta mai di stabilire una supremazia né di ottenere successo a scapito di
qualcun altro… Ascoltare è una delle parole che fanno sì che la vita abbia
un valore.
Fa parte delle regole fondamentali nel viaggio della nostra
vita: in ciascun ambito, s’incomincia ascoltando, poi si produce e poi si
lavora per lasciare qualcosa che possa resistere al tempo, ma per fare questo devi
ascoltare anche chi verrà dopo di te, perché nessuno di noi vive per sempre o
lavora per tutta la vita.
È curioso che l’etimo della parola “cliente” derivi dal greco
klyo, che vuol dire “porgo orecchio”, “ascolto”, “do retta”, “obbedisco”.
Fu Romolo a introdurre per la prima volta la clientela, ovvero il patronato.
Come ricorda il dizionario etimologico di Ottorino Pianigiani, alla voce
“cliente”: “Al fine di unire con nodo indissolubile i due ordini dei patrizi e
dei plebei, Romolo ordinò che ciascun plebeo si scegliesse per protettore un
patrizio, che esso aveva l’obbligo di rispettare e ossequiare e all’occorrenza
difendere con la vita stessa. Così egli diveniva il cliente del proprio patrono
che dal suo canto aveva l’onere di assisterlo, di rappresentarlo in giudizio
negli atti civili e generalmente di fare ciò che fa un padre per la sua
famiglia”. In questo senso, cliente è colui che segue “il patrono”, non come casta
o categoria sociale ma come “il padre”, l’autore, ovvero qualcuno che ha incominciato
prima di lui… È una trasmissione continua di cultura, d’informazioni e
d’intellettualità.
Io ho iniziato la mia carriera da dipendente, poi ho
ascoltato chi faceva l’agente, mi è piaciuto e sono diventato agente. Negli
anni successivi, ascoltando chi faceva il rivenditore, lo sono diventato a mia volta.
Infine, ascoltando chi faceva l’imprenditore, ho realizzato il mio sogno di
divenire imprenditore. Perché non ascoltare chi ha un sogno? Una persona con un
sogno merita di essere ascoltata, perché nel sogno ha messo tutta la forza
della sua invenzione e bisogna saperla cogliere al meglio.
Se c’è disposizione all’ascolto, c’è la chance di
raggiungere il valore assoluto della vita… Quando qualcuno dice: “Tu non mi
ascolti”, è difficile credere che sia davvero così, perché di solito proprio chi
pensa di non essere ascoltato è talmente convinto di quello che sta dicendo che
non accetta un confronto.
È molto più facile dire: “Lui non mi ascolta”, piuttosto che
mettersi in discussione. Tornando al cliente che vorrebbe avere sempre ragione,
l’importante è fargli capire che, se ha il diritto di comprare da noi, ha anche
il dovere di ascoltare proposte che secondo noi devono essere discusse, e
fargli capire perché, in quel caso, ha torto: è un gesto di generosità non dire
sempre di sì, anche quando è no, perché mette in atto la riflessione, il ragionamento
e la spinta a migliorare.
Se poi un candidato rivenditore dei nostri prodotti, per
esempio, dopo tante discussioni, rimane ancorato alle proprie posizioni e si
ostina a sostenere che i nostri prodotti sono difficili da vendere, forse è il
caso che non li venda, perché continuerebbe a voler avere ragione a tutti i
costi, soltanto perché ha speso dei soldi per acquistarli. Noi non siamo
soltanto un’azienda di produzione, abbiamo rivoluzionato la cultura del pulito,
inventando servizi ad alto valore aggiunto e dando ai clienti la possibilità di
costruire insieme a noi il prodotto e il servizio più adatto alle loro esigenze.
Quindi, la vendita di molti nostri prodotti e servizi richiede una formazione
adeguata e – tranne in alcuni casi come, per esempio, i kit di monodose
Pulintelligente, per uso domestico, disponibili nel nostro Tailor Point e nei
negozi Tigotà – è confezionata con ciascun cliente.
Ecco perché noi abbiamo reinventato anche la formazione che
offriamo ai clienti, realizzando persino video in cui il personale degli hotel
e delle imprese di pulizia trova tutti i contenuti per svolgere al meglio i
suoi compiti.
Ed ecco perché la parola ascolto ha un’importanza vitale per
la nostra impresa.