COME SEMPRE, L’AVVENIRE DINANZI
Cinquant’anni di attività senza mai fermarsi, scoraggiarsi,
arretrare di un passo, sono motivo di orgoglio per noi, ma anche qualcosa che
vogliamo condividere con tante persone. Per primi, tutti coloro che, a vario
titolo e in qualunque momento durante questi cinquant’anni, hanno lavorato con
Gape Due.
Ho la fortuna di aver dato vita e seguito personalmente,
ciascun giorno, questa azienda e posso davvero essere fiero di avere trovato collaboratori
validissimi, lavoratori di grandi capacità e intraprendenza.
Ciascuno di essi ci ha dato qualcosa di importante, ha
arricchito Gape Due con la sua professionalità e con i valori che ha portato in
azienda.
Vorrei citare le persone che mi sono più vicine, che hanno
visto nascere e crescere questa azienda e condiviso i momenti migliori e anche
quelli di difficoltà, andando avanti insieme a me e arrivando ad affiancarmi
nella conduzione: mio figlio Stefano, in modo particolare, ma anche mia figlia
Valeria e suo marito Vanis Gianaroli.
Fra i primi, i miei ringraziamenti vanno ai nostri clienti,
quelli che erano con noi dagli inizi, lo sono oggi e spero lo saranno domani.
Abbiamo collaborato con tante aziende, abbiamo dato il
massimo per rispondere alle loro esigenze, abbiamo svolto un ruolo di
partnership, ci siamo scambiati conoscenze che ci hanno fatto progredire insieme,
nello spirito d’intraprendenza che distingue da sempre il comprensorio della
ceramica. Senza di voi, non ce l’avremmo fatta e speriamo di aver dato anche
noi un piccolo contributo ai vostri successi.
La vostra presenza, così numerosa stasera, ne è la conferma.
Vorrei ringraziare, inoltre, le istituzioni del mondo
industriale, che da anni si battono perché questo distretto produttivo, fra i
più attivi e celebri al mondo, conservi la propria leadership. A tale
proposito, do un benvenuto particolare al presidente di Acimac (Associazione Costruttori
Italiani Macchine Attrezzature per Ceramica), la nostra associazione di
riferimento, Paolo Sassi, che ci ha fatto l’onore di essere qui con noi stasera.
Infine, desidero ringraziare le amministrazioni pubbliche
che si sono susseguite alla guida della città e del distretto in questi
cinquant’anni.
Sono contento di avere qui, come ospite, il vice-Sindaco di
Sassuolo, Maria Savigni, perché possa estendere il nostro ringraziamento a
tutti i suoi predecessori e colleghi in Giunta e in Consiglio.
Oggi celebriamo i nostri primi cinquant’anni: quando ho
cominciato, in un garage, i mezzi finanziari erano molto limitati, per non dire
nulli, e gli stampi erano essenziali per la produzione delle piastrelle, ma
decisamente semplici.
Le novità produttive ci portano oggi a progettare e a
realizzare stampi che sono esempi di altissimo livello tecnologico, grazie
anche all’esperienza sul campo, maturata in tanti anni di lavoro da partner delle
maggiori industrie ceramiche.
Abbiamo dovuto unire lo studio, la ricerca e la
sperimentazione. Lo abbiamo fatto sempre con fiducia e lungimiranza, senza
fermarci mai e cercando sempre di restare al passo con i tempi.
Gape Due è sempre più un punto di riferimento per la
produzione di stampi per ceramica e per questo ha potuto superare il periodo di
crisi economica che l’intero distretto, e a dir la verità l’intero mondo, ha dovuto
affrontare, senza arrendersi, senza utilizzare ammortizzatori sociali, senza
smettere di sognare.
Ma non sempre è stato facile: permettetemi di aggiungere
alcune considerazioni molto personali.
Questi cinquant’anni sono letteralmente volati. L’impegno
quotidiano mi ha fatto mancare sempre il tempo, è stata sempre una battaglia incessante.
Di conseguenza le giornate, i mesi, gli anni sembrano passati in un lampo. Che
cosa spinge un imprenditore, piccolo o grande, a dedicarsi con impegno,
sacrifici, rinunce, preoccupazioni, a non dormire la notte, a sviluppare sempre
di più la propria azienda? La vocazione dell’imprenditore. Diventa come una
missione da portare avanti. Un’azienda ti può dare tanto, ma richiede molto,
molto di più, enormemente di più. Per questo, sento di poter affermare con
decisione che il mestiere dell’imprenditore è il più difficile del mondo.
Abbiamo incominciato il cinquantesimo anno di attività
aprendo un nuovo capannone, che ci ha permesso di ampliare la nostra
produzione, migliorare e velocizzare il servizio e di dare vita a una nuova sezione
di ricerca e sviluppo. La sfida quindi non solo è ancora aperta, ma in un certo
senso ricomincia da ora, verso altri anni di successi e di soddisfazioni.
Quanti ancora? Non lo sappiamo, ma noi ci siamo: io, la mia famiglia e tutti i
nostri collaboratori.
Siamo ancora pieni di idee ed entusiasmo, ci troverete
sempre qui e spero che anche noi troveremo voi, partner e clienti, sempre
disposti a lavorare e a crescere con noi.
Ora, come sempre, abbiamo dinanzi l’avvenire.