GASTROENTEROLOGIA ED ENDOSCOPIA DIGESTIVA. EFFICIENZA, SICUREZZA E COMFORT PER IL PAZIENTE

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Qualifiche dell'autore: 
specialista in Gastroenterologia ed Endoscopia Digestiva, responsabile dell’attività di Gastroenterologia ed Endoscopia Digestiva, Casa di Cura “Madonna della Salute”, Porto Viro (RO).

Da quando si occupa dell’Endoscopia Digestiva?
Da oltre venticinque anni mi occupo di pazienti con malattie del tratto gastroenterico, del fegato e del pancreas; in particolare, eseguo l’esame di endoscopia digestiva, l’indagine che consente di esplorare dall’interno il tratto digerente. Dal 2005, sono responsabile dell’attività di Gastroenterologia ed Endoscopia Digestiva in quest’ospedale.
Come vengono effettuati questi esami? Quali sono le patologie diagnosticate attraverso queste procedure?
L’endoscopio è un tubo sottile dotato di fibre ottiche, di microcamere e d’illuminazione che trasmette le immagini su un grande schermo ad alta definizione. Lo strumento viene introdotto attraverso le cavità naturali (orale e anale) o artificiali del corpo umano e consente di visualizzare, diagnosticare ed eventualmente trattare, attraverso un canale operatore incorporato nel tubo, tutte le lesioni del tratto digerente, come, per esempio, le lesioni da reflusso acido, ernia iatale, ulcere da helicobacter pylori e da antinfiammatori, ma anche ulcere che caratterizzano il morbo di Crohn e la rettocolite ulcerosa e lesioni al duodeno tipiche della malattia celiaca e dell’intolleranza al glutine. Soprattutto ci permette di diagnosticare la presenza di diverticoli, di lesioni tumorali e polipi.
Attraverso il canale operatore, è possibile effettuare biopsie sulle ulcere e stabilire se sono benigne o maligne, ma anche arrestare l’emorragia se sono sanguinanti. Nel caso di tumori, vengono effettuate biopsie urgenti, viene allertato immediatamente il primario chirurgo, facendo subito la stadiazione in modo da non perdere tempo prezioso.
I polipi, anche di grosse dimensioni, possono essere rimossi direttamente o in regime di ricovero giornaliero con varie metodiche.
Inoltre, attraverso l’utilizzo di presidi all’avanguardia, siamo in grado di diagnosticare e trattare in tempi brevi altre patologie del tratto gastroenterico, per esempio arrestando le emorragie digestive con tecniche di emostasi iniettiva, con l’applicazione di clips, con la legatura elastica oppure con la coagulazione. Possiamo rimuovere i polipi che a lungo andare potrebbero diventare tumori, asportare corpi estranei ingeriti accidentalmente, rimuovere i calcoli dalle vie biliari senza incisioni chirurgiche addominali (ERCP), dilatare restringimenti infiammatori o tumorali, posizionare protesi nelle stenosi e restringimenti infiammatori e neoplastici, posizionare PEG-gastrostomie per alimentare i pazienti che per varie patologie non riescono più a farlo.
Tutte le attività endoscopiche vengono eseguite con la sedazione cosciente o con la sedazione profonda, sempre con il supporto dell’anestesista e il monitoraggio del paziente, che viene seguito da personale esperto in tutto l’iter, finché non sia ritornato completamente autonomo. La sedazione in endoscopia è un indicatore di qualità che consente al medico di osservare attentamente la superficie mucosa e di osservare le lesioni più piccole, quindi permette di porre diagnosi precoci, per esempio di piccole neoplasie. Il paziente intanto non avverte nessun dolore o fastidio e questo è importante soprattutto nel caso di procedure più lunghe.
I prelievi bioptici, i polipi rimossi e gli esami citologici vengono inviati quotidianamente alla RSI di Padova e, se richiesto con urgenza, il referto è disponibile in pochi giorni.
L’esame generalmente dura circa 10-20 minuti, ma potrebbe durare di più nel caso di asportazione di polipi e altre procedure con scopo curativo.
Quanti esami vengono effettuati all’anno?
Nell’arco della mia attività lavorativa, ho eseguito circa 60000 endoscopie diagnostiche e operative; con la collaborazione del mio collega dottor Aldo De Rossi, abbiamo chiuso l’anno 2016 con circa 5800 esami che hanno consentito, tra l’altro, di diagnosticare 54 neoplasie e numerosi nuovi casi di malattia infiammatoria cronica intestinale. È da sottolineare che non si sono verificati eventi avversi di rilevanza clinica né complicanze ulteriori.
Come possono gli utenti accedere al vostro servizio? Quali sono i tempi di attesa?
Nella nostra struttura si eseguono visite gastroenterologiche ed endoscopie tutti i giorni, mattina e pomeriggio, esclusi il sabato e la domenica.
Durante le visite, vengono seguiti casi in cui è necessario impostare una prima diagnosi e cura, ma anche pazienti affetti da malattie croniche intestinali. Nei casi di riacutizzazione, i pazienti hanno un accesso diretto e non programmato.
L’accesso alla nostra clinica avviene attraverso la normale prenotazione al CUP, con regolare impegnativa mutualistica compilata dal medico di base. I tempi d’attesa sono di uno o due mesi al massimo.
E i vostri progetti futuri?
Eseguire le enteroscopie con doppio pallone e effettuare gli interventi endoscopici antireflusso, non appena sarà definita la loro efficacia, oltre, naturalmente, a continuare a offrire ai pazienti un servizio eccellente.