LA TERAPIA ANTALGICA NELLA CASA DI CURA "MADONNA DELLA SALUTE"
Che
cos'è la terapia antalgica?
È
una cura che consente di trattare pazienti con problematiche dolorose,
generalmente causate da patologie croniche. La nostra casa di cura ha
un’esperienza storica nel trattare il dolore cronico e, da alcuni mesi, mi è
stato dato l’incarico di occuparmene. I pazienti affetti da dolore cronico
afferiscono al nostro servizio tramite l’ambulatorio all’interno della
struttura, che fa parte del Sistema Sanitario Nazionale, con impegnativa del
proprio medico curante. L'ambulatorio è attivo un giorno alla settimana. L’iter
incomincia con una visita, in cui effettuiamo un’analisi di tipo anamnestico, una
valutazione dell’esame obiettivo e un’individuazione della tipologia di
problematica dolorosa. Trattiamo lombosciatalgie di vario tipo, comprese quelle
derivanti da ernie o come esito di interventi chirurgici. Trattiamo poi cefalee
croniche, dolori post herpes zoster, sintomatologie derivanti da protesi dolorose
e da tante altre fonti. Una volta individuata la causa della patologia dolorosa,
viene predisposto un piano terapeutico che prevede un primo step di tipo
farmacologico ed eventuali infiltrazioni, oltre al reperimento dei punti
trigger, ovvero delle aeree muscolari in cui è localizzato il dolore. Si fa una
prima valutazione della risposta e si procede eventualmente con altri
trattamenti più o meno invasivi, che prevedono anche ricoveri in regime
ordinario o in day hospital con trattamenti come le radiofrequenze delle facette
articolari, l’endoscopia spinale con lisi di aderenze peridurali,
radiofrequenze mirate sui gangli, fino all’impianto di neurostimolatori midollari
o periferici. In ciascuna fase, ci atteniamo agli step indicati dall'Organizzazione
Mondiale della Sanità.
Quante
persone all’anno si rivolgono al vostro servizio per questo tipo di
trattamento?
Il
bacino di utenza è molto ampio, quindi, possiamo dire che accedono circa
600-700 persone all’anno. È da sottolineare che i pazienti cosiddetti antalgici
raramente concludono il loro iter terapeutico con una sola seduta e una sola
valutazione. Parliamo sempre di dolori cronici che si sono instaurati nell’arco
di molto tempo con meccanismi molto importanti da cosiddetto “automantenimento”.
Spesso, in questi casi, il dolore può espandersi anche in altre zone del corpo.
I pazienti trattati farmacologicamente devono recarsi in visita di controllo
entro un mese, mentre per quelli che subiscono un intervento, dopo quaranta
giorni o due mesi, viene impostato un ciclo di controllo e/o riabilitazione,
una o due volte all’anno.
Possono
esserci controindicazioni a questi trattamenti?
Ovviamente,
occorrono precauzioni, soprattutto nei trattamenti invasivi, mentre nelle
infiltrazioni solitamente non compaiono problematiche particolari. Nei
trattamenti invasivi occorre prestare attenzione ai pazienti con turbe della
coagulazione o altre problematiche di tipo neurologico o neurochirurgico. I pazienti
in trattamento con terapie anticoagulanti, per esempio, devono sospendere la
terapia prima dell’intervento. Se occorre, inoltre, effettuiamo accertamenti
specifici, per esempio di ordine cardiologico. Gli interventi invasivi vengono eseguiti
in anestesia locale e blanda sedazione: se occorre una risposta istantanea del
paziente al trattamento per capire se la parte trattata è quella giusta, allora
il paziente dovrà essere collaborativo. Quando invece la procedura non richiede
la collaborazione del paziente, si opta per la sedazione, affinché il paziente sia
il più possibile a proprio agio. Al termine dell’intervento, il paziente viene
tenuto in osservazione nella pre-sala, poi nel reparto di degenza, dove viene
accudito dal personale infermieristico.
Riscontrate
anche un afflusso da altre regioni per questi tipi di trattamento?
Prevalentemente
dall’Emilia Romagna, regione confinante con il nostro territorio, e dalla
Lombardia.
Può
parlarci anche del suo lavoro in terapia intensiva?
Il
nostro servizio di terapia intensiva è di tipo multidisciplinare, possono accedervi
pazienti provenienti dalla sala operatoria di chirurgia generale o di
ortopedia. Inoltre, può accogliere sia pazienti provenienti dal territorio
attraverso il 118 o comunque provenienti dal pronto soccorso. Ci avvaliamo di
strumenti e apparecchiature di ultima generazione, abbiamo respiratori
all’avanguardia e monitor ultramoderni che ci permettono di effettuare
monitoraggi ad alta precisione, ma anche di eseguire interventi diretti come, per
esempio, le depurazioni renali. Disponiamo, ovviamente, anche di stanza di
isolamento per pazienti a rischio infezione. La nostra degenza media è
abbastanza rapida, poiché in prevalenza si tratta di pazienti in periodo post
operatorio. Abbiamo, tuttavia, anche pazienti con intubazioni prolungate: in
questo caso abbiamo la possibilità di ricorrere a ventilazioni di vario tipo,
non solamente tramite intubazione, ma anche in tracheostomia.