L'ARTIGIANO ITALIANO, MAESTRO PER LA QUALITÀ
Da
oltre dieci anni, la sua azienda produce infissi di qualità, ma la vostra avventura
è incominciata dal settore delle macchine per la produzione dell’alluminio.
Come siete giunti alla produzione di serramenti?
L’esperienza
maturata nel settore degli infissi è incominciata nell’ambito del commercio
all’ingrosso, ma il mio obiettivo è sempre stato quello di lavorare non
soltanto per guadagnare. I miei clienti, invece, acquisivano commesse spesso
all’insegna della speculazione. Questo non era accettabile per me. È seguita,
quindi, la decisione di divenire produttori di infissi, fino ai primi anni
2000, lavorando per conto terzi, e poi, nel 2006, abbiamo avviato la nostra
produzione di infissi in PVC e in alluminio su misura. Il PVC è un materiale termoplastico
ricavato da materie prime naturali e ha il vantaggio di non inquinare ed è
anche riciclabile all’infinito.
Conoscendo
pregi e difetti del settore edilizio, abbiamo maturato un’esperienza
trentennale, che ci consente di valutare se il prodotto può presentare problemi
nel tempo. Talvolta può accadere, infatti, che la finestra installata necessiti
di qualche assestamento e allora occorre regolare il montaggio. Noi, invece, non
abbiamo mai avuto questo tipo di problemi.
Lei
è stato tra i pionieri, in Emilia Romagna, nel lanciare nuovi prodotti tecnologici
negli infissi...
Ho
sempre trovato stimolanti le innovazioni tecniche. Nei primi anni ottanta, ho
introdotto nel mercato la persiana orientabile con meccanismo interno. La
stessa cosa è accaduta anche quando abbiamo lanciato sul mercato
l’alluminio-legno, nel 1986, conseguendo ottimi risultati. Si tratta di un
materiale composito, che struttura la parte portante dell’infisso in alluminio,
mentre le cornici sono in legno. Poi sono seguiti altri prodotti innovativi,
come la parete estensibile, prodotto ideato da un nostro fornitore, che noi
abbiamo messo a punto con l’aggiunta di alcuni accorgimenti.
Oggi
la sua azienda produce infissi di qualità assoluta, entriamo nel dettaglio…
Partiamo
dal presupposto che molti serramentisti vendono prodotti di qualità, ma oggi
abbiamo anche gli strumenti per misurarla. Risponde a questa esigenza la
normativa emanata dall’Ente Nazionale Italiano di Unificazione, UNI 11673- 1:2017,
“Posa in opera di serramenti – Parte1: requisiti e criteri di verifica della
progettazione”. I progettisti che scelgono un sistema di chiusure trasparenti o
i privati e le imprese che li acquistano possono controllare le caratteristiche
di qualità dichiarate dal produttore, perché il sistema di posa utilizzato
dovrà mantenerle inalterate, garantendo i parametri riportati nella
documentazione obbligatoria da allegare alla marcatura CE della fornitura
effettuata. L’infisso deve mantenere nel tempo i criteri di qualità che il
venditore ha assicurato al cliente, così come quelli indicati nelle
dichiarazioni di conformità. Non basta acquistare, quindi, materia prima di
qualità, ma è necessario anche che il montaggio garantisca tali criteri. È il
dettaglio più importante del nostro lavoro. Posso costruire il miglior infisso
del mondo, ma, se è montato da posatori capaci che però non si attengono alle
mie direttive, non ho risposto all’esigenza del cliente. La posa non è cosa da
dare per scontata perché l’infisso non si monta con quattro viti, come taluni
credono, non esistono infissi standard.
Perché
ciascun caso è differente…
In
questo periodo, per esempio, noi stiamo sostituendo infissi in legno che sono
stati installati dodici o tredici anni fa da alcune cooperative locali. Se il
serramento ha avuto una durata così breve, vuol dire che è mancata la
professionalità necessaria in chi ne ha curato il montaggio. Bologna ha
un’architettura molto diversa, per esempio il centro storico è strutturato in
modo diverso dalla periferia. Per tale motivo, non rilasciamo preventivi senza
aver effettuato prima il sopralluogo. Ma la cosa peggiore avviene quando
intervengo dove sono state effettuate ristrutturazioni parziali e non è chiaro in
che modo sia intervenuta l’impresa. Oppure può accadere che alcuni serramentisti
effettuino la messa in opera senza togliere il vecchio telaio (in special modo
chi dichiara che non occorre effettuare opere murarie), ma il risultato è che
il cemento non si attacca al legno dell’infisso e, quindi, rimane la fessura
fra il vecchio telaio dell’infisso e la muratura, con l’effetto di rendere
inefficace l’intervento.
È
sempre più attuale il problema di trovare giovani che imparino il mestiere…
Il
mercato sta cambiando, perché è molto più facile comprare un serramento che
produrlo: non a caso sono pochi i produttori di serramenti. Ma la vera
questione è che sta diventando un problema anche trovare collaboratori disposti
a imparare questo mestiere. In ciascun prodotto, conta quello che non si vede,
e è sempre penalizzato dal prezzo. È importante diffondere un concetto semplice:
chi acquista dal produttore, acquista anche un consiglio che è frutto
dell’esperienza artigianale dell’azienda e favorisce un tessuto culturale che
motiva le nuove generazioni a imparare mestieri come questo.
Perché
oggi conviene investire nelle imprese artigiane?
Chi
vuole acquistare un prodotto valido e su misura deve rivolgersi ancora
all’artigiano italiano. L’Italia ha un’architettura piuttosto varia per
esigenze molto diverse, che il prodotto industriale spesso non è in grado di
soddisfare oppure risponde con costi proibitivi. I nostri artigiani sono
talmente legati al territorio che difficilmente accettano di emigrare. Purtroppo,
in Italia c’è chi approfitta delle aziende che continuano a investire nel
paese, accettando anche condizioni al limite della logica. Noi non ci
stanchiamo di investire nella qualità e combattiamo per vedere il sorriso della
signora Maria, felice del risultato, quando abbiamo concluso il lavoro. Queste
sono ancora fra le nostre più grandi soddisfazioni.