IL CERVELLO VINCE SULLA FORZA
Il
settore della disinfestazione ha attraversato una profonda trasformazione, che
ha comportato la chiusura di molte imprese negli anni della crisi. La sua azienda
è specializzata nella disinfestazione da trentacinque anni. Quali sono gli
elementi di novità, oggi?
In
questi anni ho coltivato la fiducia dei nostri clienti incontrandoli di persona
durante i sopralluoghi, e talora effettuando io stesso l’intervento di
disinfestazione. La nostra forza è stata quella di mantenere l’azienda a
livello artigianale, con pochi collaboratori, ma fidati. Sarà per questo motivo
che abbiamo clienti che in alcuni casi si servono da noi da oltre dieci anni e
con cui ho instaurato un rapporto di amicizia. Spesso accade che si rivolgano a
noi nuovi clienti, che non chiedono preventivi ad altri perché si fidano del
suggerimento di alcuni amici. I miei clienti sanno sempre perché utilizzo una
tecnica anziché un’altra e perché prediligo alcuni prodotti. Sanno che effettuo
l’intervento più adatto al caso specifico e poi utilizzo sempre prodotti di qualità
come il Goliath Gel, per esempio, che è specifico per la blatta e non è vendibile
al pubblico, ma soltanto ai professionisti della disinfestazione. È un prodotto
molto costoso, ma anche molto efficace. Tuttavia, non basta utilizzare prodotti
di qualità se poi l’azienda non si avvale anche di attrezzature che siano allo
stesso livello. Sono convinto che la riuscita di ciascuna attività dipenda
dalla qualità dell’operatore, dal modo in cui svolge il lavoro e dagli
strumenti di cui si avvale. Può capitare anche che non acquisiamo alcune
commesse perché altri hanno offerto preventivi con costi ridotti rispetto ai
nostri oppure che, a causa di difficoltà economiche del momento, alcuni clienti
abbiano ripiegato su altre aziende del settore. Però, poi, ci richiamano, perché
si accorgono che l’intervento non è stato efficace. Sono le regole del mercato
e fra queste c’è anche quella secondo cui la qualità premia sul lungo periodo e
i committenti tornano a rivolgersi a noi. L’episodio forse più insolito è
accaduto alcuni anni fa, quando una signora mi ha chiesto un sopralluogo a
seguito della segnalazione di un’azionista del Gruppo Hera. Io non conosco nessuno
di questa multiutility, ma la nostra azienda era già riconosciuta come
interlocutore affidabile.
Qual
è la realtà del settore, oggi?
Nel
nostro paese non ci sono controlli efficaci su chi svolge questa attività, che
invece richiede formazione e attenzione specifiche, perché utilizziamo prodotti
chimici nocivi sia per chi opera sia per chi usufruisce del servizio. La nostra
azienda è abilitata a svolgere la disinfestazione, com’è indicato nel sito
della regione, ma sono poche le aziende che hanno l’abilitazione, che implica
di essere registrati alla Camera di Commercio come impresa operante nel settore.
È una garanzia per il cliente, l’amministratore del condominio o della società,
che è tenuto ad accertarsi se l’azienda di disinfestazione è certificata e
abilitata a svolgere questo tipo di attività.
Che
incidenza ha nella quotidianità il vostro intervento?
Migliora
la vita. Durante il periodo estivo, per esempio, non effettuare la disinfestazione
o intervenire nel momento sbagliato per debellare la zanzara tigre non consente
di stazionare in giardino. Una disinfestazione che sia efficace va effettuata
nelle prime ore del mattino o in quelle serali, perché in tali orari non c’è
movimento di uomini o animali, pertanto anche la salute del mio cliente è
garantita. In questi casi, incomincio la disinfestazione alle cinque della
mattina perché a quell’ora le zanzare sono a riposo e quindi il mio intervento
risulta più efficace, mentre alle dieci o alle undici del mattino le zanzare
sono attive nell’aria. Quindi, non solo non è efficace il trattamento in queste
ore, ma risulta anche pericoloso per chi lavora in tali spazi.
Lei
sta formando un giovane apprendista secondo il modo della sua azienda artigianale.
Ma come accoglie il giovane nella sua esperienza imprenditoriale, che comporta
anche di ottemperare a numerosi oneri burocratici?
È un
ragazzo che ha un gran coraggio e la sua pratica merita rispetto. La normativa
italiana dissuade coloro che investono in attività imprenditoriali, a torto
considerati “padroni” e per questo tartassati dal fisco e dalla burocrazia:
un’azienda di piccole dimensioni come la mia deve adempiere gli stessi oneri
della FIAT e dell’ENI. È un continuo e inutile sciupio di risorse.
La
nostra azienda, per esempio, interviene anche per l’allontanamento dei volatili
e a tale scopo da oltre trent’anni cammino sui tetti con i necessari supporti
per la sicurezza. A seguito delle nuove normative, ho dovuto effettuare un
corso per utilizzare il cestello. Ho speso dei soldi per qualcosa che posso
insegnare io stesso, grazie all’esperienza acquisita in trentacinque anni.
Inoltre, la normativa mi obbliga all’iscrizione a un corso per ottenere
l’autorizzazione a lavorare ad altezze di oltre due metri. Ci rendiamo conto
dell’assurdità?
Se
le aziende che operano secondo criteri di qualità devono essere registrate, come
può essere contrario al fatto che siano richieste le opportune certificazioni?
Le
certificazioni non fanno la qualità, non garantiscono il cliente e non garantiscono
neanche l’operatore. L’operatore fa fatica a lavorare in questa maniera, perché
le normative sono costantemente modificate. Appena l’artigiano o l’imprenditore
hanno ottenuto una certificazione o la messa a norma per ambiti specifici, la
normativa viene cambiata un’altra volta. Sarebbe molto più logico che gli enti
preposti effettuassero controlli periodici.
Qual
è la cosa più importante nella sua attività?
Come
dico sempre, il cervello vince sempre sulla forza. Basta fare le cose con
criterio, anche se occorre un po’ più di tempo, ma il risultato sarà sicuro. Ho
sempre cercato di migliorare le tecniche che utilizzo, perché sono convinto che
chi non cerca di capire come fare meglio una cosa, rimane sempre nella logica
del dipendente che opera in modo automatico.