L'ELASTOMETRIA EPATICA: UN ESAME ECCELLENTE, AFFIDABILE E NON INVASIVO
Qual è la sua
specialità e quale la specialità svolta nel suo ambulatorio?
Mi sono specializzato
in Medicina Interna all’Università di Padova e dagli ultimi sei anni mi sto
occupando di patologie epatiche, collaborando con il professor Alfredo Alberti,
epatologo noto a livello nazionale e internazionale. Nel 2015 ho avuto l’idea
di avviare un progetto inerente all’epatologia nell’ambito delle attività della
Casa di cura “Madonna della Salute”, insieme al responsabile dell’area medica, dottor
Roberto Zennaro. Così abbiamo aperto un ambulatorio specialistico, due giorni
la settimana, venerdì pomeriggio, sabato mattina e, a volte, anche martedì
pomeriggio. Il nostro ambulatorio si occupa di tutte le patologie del fegato,
epatiti virali, HCV e HBV, e non virali. Seguiamo i pazienti con cirrosi –
compensata e scompensata – e individuiamo i pazienti candidati al trapianto
epatico, collaborando con il Centro Trapianti di Padova. Per gli esami
diagnostici ci avvaliamo del Fibroscan, una metodica non invasiva, indolore,
che ci permette di valutare il grado di fibrosi e quello di steatosi epatica.
Questa metodica si può utilizzare sia per valutare l’evoluzione
dell’epatopatia, il grado di fibrosi epatica, sia nel monitoraggio dopo gli
eventuali trattamenti antivirali.
Il Fibroscan è
composto da una sonda ecografica modificata e da un computer. La sonda è
costituita da una parte detta “vibratore”, che genera ultrasuoni a bassa
frequenza, e da un transduttore a forma di punta, che emette ultrasuoni a 5Mhz.
Posizioniamo la sonda perpendicolarmente alla superficie del fegato, vicina
alla superficie cutanea, esaminando una zona cilindrica di circa 4 cm di
lunghezza e 1 cm di diametro. Questa zona è 100 volte più grande del frustolo ottenibile
con la biopsia epatica. È una metodica molto accurata che riduce gli errori di
campionamento. Posizionando la sonda sull’area del fegato che intendiamo
esaminare, gli ultrasuoni passano dal transduttore al tessuto epatico. Il
transduttore misura la velocità dell’onda, che viene registrata al computer.
Una volta rilevata la velocità, otteniamo il grado di rigidità del tessuto
epatico. Più alta è la velocità e maggiore sarà la “durezza” del tessuto.
Con il Fibroscan è
possibile porre diagnosi differenziali tra vari tipi di epatopatie, per
esempio, distinguere fra un’epatopatia etilica e un’epatite virale?
Questo apparecchio ci
permette di valutare il grado di fibrosi e il grado di steatosi epatica. Non fa
diagnosi differenziali delle epatopatie.
Quali possono
essere i candidati a questo tipo di esame?
Possono sottoporsi
all’esame tutti i pazienti con epatopatie virali, di genesi dismetabolica e
autoimmune, e i pazienti sottoposti al trapianto epatico. Utilizziamo questa
metodica soprattutto nei pazienti affetti da epatopatia cronica HCV-correlata, trattati
con i nuovi farmaci antivirale (Interferon/Free), che sono molto promettenti,
con una risposta terapeutica efficace all’incirca nel 95 per cento di casi.
Riguardo ai pazienti con l’epatite B, dal grado di fibrosi epatica possiamo
valutare se sia opportuno iniziare un eventuale trattamento. Inoltre, questo
esame ha un ruolo predittivo nei pazienti con epatopatia dismetabolica,
soprattutto quelli con elevato grado di steatosi e di fibrosi, per cui occorre
che questi pazienti cambino al più presto il loto stile di vita per evitare
complicanze future epatologiche e cardiovascolari.
Oggi le epatopatie
virali sono particolarmente frequenti: per quanto concerne le epatiti C, i pazienti
con queste patologie si rivolgono sempre più spesso al nostro centro, perché
l’efficacia della cura, come detto, è enormemente aumentata.
Da quale area
provengono i pazienti che si rivolgono al vostro ambulatorio?
Prevalentemente da Rovigo
e provincia, in numero elevato da Monselice e dalla provincia di Padova, ma anche
da Ferrara e provincia.
Qual è la lista d’attesa
per il vostro ambulatorio?
La lista d’attesa non
è lunga, pur avendo eseguito circa mille esami nel 2016. I pazienti interessati
dovrebbero chiedere l’impegnativa al centro epatologico di provenienza, oppure al
proprio medico di base, specificando che si tratta di “Eco con elastometria epatica”;
chi desidera usufruire del servizio privato può prenotare la visita
direttamente.
Come vengono
inviati i pazienti ai centri per la terapia?
Nei casi in cui sia
stata rilevata una patologia virale, i pazienti vengono inviati ai centri
specialistici per effettuare la terapia antivirale e successivamente tornano da
noi per verificare l’efficacia del trattamento. Se il grado di fibrosi si è
ridotto, vuol dire che il trattamento è stato efficace. Ricordiamo che i trattamenti
antivirali per i pazienti affetti di epatite C durano da tre a sei mesi con
ottime risposte.