L'APPENNINO BOLOGNESE: DAL FESTIVAL DELLA CUCINA MONTANARA AL “CINEGIRO ”
Lei è
stato presidente della delegazione di Porretta Terme di Confcommercio Ascom
Bologna, dove ha avuto modo di promuovere le opportunità dell’Appennino bolognese
per il commercio e il turismo, settori di cui voi siete interpreti da ormai
quattro generazioni. Quali sono oggi i talenti di Alto Reno Terme– Porretta
Terme?
L’area
geografica dell’Appennino bolognese ha caratteristiche peculiari, fra cui le
acque termali di Porretta Terme, che hanno trasformato la storia di questa
vallata, con i suoi minerali. È noto, infatti, il quarzo aeroidro della
Porretta, unico al mondo, che ha la caratteristica d’inglobare l’acqua formando
al suo interno una piccola, ma ben visibile, bolla d’aria. Sono tante e tali le
meraviglie di quest’area che, circa dieci anni fa, ho incominciato a mappare il
territorio, esplorando i suoi diversi ambiti, da quello enogastronomico a
quello paesaggistico e ambientale. Ho attraversato tutto l’Appennino bolognese in
maniera quasi esasperata, fino a collezionare 3.500 foto delle escursioni effettuate
durante le diverse stagioni dell’anno. Ciascuna volta ho interpellato anche le
tante aziende agricole incontrate lungo il cammino, che mi hanno accolto
offrendomi un assaggio dei loro prodotti. Lungo questi “assaggi di Appennino”,
per dir così, ho lanciato quello che oggi è il mercato agricolo “Alto Reno a Km
0”, che raccoglie prodotti agroalimentari di aziende locali e che si svolge ciascun
sabato mattina dalle 9.30 alle 13.00. Qui è possibile acquistare prodotti di
stagione a Km 0, come miele, marmellate, liquori, formaggi, ricotta, salsicce,
verdura e frutta. Il patrimonio di eccellenze agroalimentari dell’Appennino è
anche alla base della cucina del nostro ristorante “Il Bassotto”, segnalato
dalla Guida Michelin Italia per la meticolosa attenzione nella ricerca di
materie prime di qualità dell’Appennino bolognese, provenienti da quarantadue
aziende diverse, che adoperiamo nelle nostre produzioni, dal pane alle torte.
Ma il
progetto è più ampio e comprende anche una serie di percorsi turistici
collegati ai luoghi di produzione di queste aziende. Oggi, quando vado a fare
la spesa per le occorrenze del ristorante, porto con me lungo l’Appennino
gruppi di clienti desiderosi di scoprirne le bellezze paesaggistiche e non
solo. Insieme a loro, mi reco dai produttori per acquistare direttamente la
farina nei mulini, la frutta nei campi, ma anche salumi, formaggi e yogurt
biologici. Durante la gita enogastronomica, colgo l’occasione per visitare
chiese e piccoli musei che raccontano le tradizioni e la storia della montagna,
per esempio, quando c’imbattiamo in tratti della Linea Gotica.
L’esigenza
di valorizzare l’Appennino bolognese l’ha convinta a organizzare il Festival
della cucina montanara e a inventare il “CineGiro”…
Il
“CineGiro” è un percorso che attraversa i luoghi dell’Appennino in cui sono
stati girati film di grandi registi italiani, come Una gita scolastica, Storie
di ragazzi e di ragazze e Una sconfinata giovinezza di Pupi Avati.
Partiamo dal Santuario della Madonna del Faggio, in Castelluccio di Porretta
Terme, passando per il Lago Scaffaiolo fino alle cascate del Dardagna,
giungendo a Grizzana Morandi, nota per la meravigliosa Rocchetta Mattei in cui
Avati ha girato Balsamus, uno dei primi film horror, nel 1968. Ma
seguiamo anche le vie segnalate nei film Enrico IV di Marco Bellocchio,
o in Va’ dove ti porta il cuore di Cristina Comencini, fino a giungere a
Marzabotto, dove Giorgio Diritti ha girato alcune scene del film L’uomo che
verrà. Il “CineGiro” in Appennino è molto apprezzato dai nostri ospiti,
anche perché prevede un programma di due notti e tre giorni che si concludono
con momenti di relax nel nostro centro benessere e deliziose cene a base di prodotti
tipici a Km 0 nel nostro ristorante “Il Bassotto”.
Quale
piatto tipico non può mancare nel vostro ristorante?
Nell’Ottocento,
si usava regalare l’albero di castagno in occasioni speciali e nei matrimoni,
perché i suoi frutti garantivano il sostentamento. La farina di castagna è
l’ingrediente principale dei castagnocchi e del cosiddetto “Ciaccio”, un’antica
ricetta simile alla crêpe, ma più spessa, condita con uova, pancetta e ricotta fresca.
Inoltre, sono molto apprezzati il maialino condito con pancetta e fichi
caramellati, gli involtini montanari, con mortadella e parmigiano, l'“imprigionata
petroniana” che richiama la tradizione bolognese “imprigionando” nella fettina
di vitello prosciutto crudo e parmigiano, e la famosa “Crescenta di Lizzoˮ. Dulcis
in fundo, in esclusiva nel nostro ristorante, è possibile gustare il
semifreddo al nocino con biscotto “bassotto”.