OLTRE ALLE TERME, IL GUSTO DELL'APPENNINO
È sempre
una scommessa proseguire la tradizione della propria famiglia, in particolare nel
vostro caso: da quasi novant’anni siete gli ambasciatori della cultura dell’Appennino.
Lungo la sua esperienza com’è giunto a intendere il turismo?
La passione
per questo lavoro mi è stata trasmessa dalla mia famiglia, proprietaria di strutture
alberghiere a Porretta Terme dal 1929. L’ospitalità che offriamo nell’Hotel
Santoli non ha niente in comune con il soggiorno nelle catene alberghiere. Noi
promuoviamo la cultura dell’Appennino, costituita dai suoi paesaggi, dalle sue
acque termali, che hanno effetti sulla nostra salute maggiori di quelli che
immaginiamo, fino ai prodotti agroalimentari e di artigianato artistico.
Il turismo
nasce quando si integrano diverse capacità umane e imprenditoriali che
valorizzano il territorio tramite le loro strutture, che quindi le istituzioni
locali devono sostenere. Questo tipo di turismo non è delocalizzabile, oggi
accade invece esattamente l’opposto: vogliamo avere tutto pronto a disposizione
in casa e visitiamo la località in cui abbiamo in programma di andare tramite
internet, per questo diventa relativo il soggiorno in hotel. Sappiamo già prima
di andare in vacanza che cosa ci aspetta. Una volta non era così, perché
l’avventura di trovare un paesaggio sconosciuto, di fermarsi in un posto a
chiedere informazioni e di essere accolti a bere un bicchiere di vino, dava
l’opportunità di incontrare la comunità di quella zona e imparare i suoi usi e costumi.
Oggi, alcuni
turisti hanno perso la curiosità d’incontrare la storia e le tradizioni dei
luoghi in cui si recano. Eppure, visitare l’Appennino comporta un approccio
differente rispetto, per esempio, alla Riviera o alla città d’arte.
Qual è la
specificità del turismo dell’Appennino?
Il nostro
turismo è scandito da ritmi più lenti, fra natura, acque termali e aria
rilassanti. Noi proponiamo di “gustare” l’Appennino anche attraverso i prodotti
tipici a km zero che selezioniamo all’interno del nostro ristorante e in cui
raccontiamo le antiche tecniche di lavorazione.
Che tipo
di clientela accogliete?
Chi ama o ha
curiosità di provare gli effetti della cura termale, ma anche il turista che
viene a riposarsi per respirare l’aria di Porretta. Alcuni studi hanno
rilevato, infatti, che l’aria di Porretta ha caratteristiche specifiche per
conciliare il sonno. Abbiamo un patrimonio ambientale tale per cui siamo
circondati da faggeti, castagneti e piante che hanno quattrocento anni, con una
concentrazione di alberi secolari di castagno, che in passato erano essenziali per
l’alimentazione delle famiglie. In alcune di esse si tramanda ancora la
tradizione secondo cui occorre regalare agli sposi una pianta di castagno come
augurio di prosperità. L’ossigenazione è molto buona qui, è una caratteristica
difficile da spiegare e occorre recarsi a Porretta per intenderne la portata.
Non a caso ciascuna delle nostre camere è dotata di un terrazzo che si affaccia
sul verde dell’Appennino, che è possibile ammirare in assoluto relax dall’attico
panoramico del nostro centro benessere, molto apprezzato soprattutto dalla
clientela più giovane.
Nel periodo
invernale l’Appennino regala nuove emozioni, in particolare durante le
festività natalizie e di inizio anno: è l’occasione migliore per concedersi alcuni
sport sulla neve nella vicina località del Corno alle Scale, e, chi non ama
sciare, può seguire i percorsi organizzati nel bosco con le ciaspole. La
giornata è molto intensa qui, per questo è possibile rilassarsi nel nostro centro
benessere al rientro in Hotel e concedersi un massaggio, per concludere con la
cena a base dei nostri prodotti tipici. I ritmi frenetici quotidiani hanno
fatto dimenticare cosa vuol dire incontrare l’Appennino, i suoi boschi, le sue
acque termali e la sua natura, che dissipano l’idea di dominio a cui siamo
abituati nella quotidianità.