IL GUSTO DELL'APPENNINO BOLOGNESE NELLA BIRRA ALLA CASTAGNA BELTAINE
La birra
Beltaine è un esempio di come utilizzare le materie prime presenti nelle nostre
regioni per produrre, anche in modo non del tutto usuale, prodotti di elevato
standard qualitativo.
Voi avete
ottenuto numerosi riconoscimenti, fra cui quello recente di Slow Food Editore
che, nella sua “Guida alle birre d’Italia 2017”, ha definito “Grande birra” la
vostra doppio malto, alle castagne affumicate e ginepro…
Le castagne
nel nostro Appennino sono da secoli tra i frutti più presenti e prosperosi. Più
di una decina di anni fa, considerato anche l’abbandono di molti castagneti e
lo sperpero della stessa castagna, a Granaglione, nel nostro comune – che si
trova vicino a Porretta Terme e che ora insieme formano il neonato comune di
Alto Reno Terme –, è sorta l’idea di recuperare gran parte del frutto per
riutilizzarlo in modo proficuo e, almeno per l’epoca, originale.
Prendendo
spunto da rare esperienze che ricavavano birra dalle castagne, come in Corsica,
anche nella nostra zona ci siamo lanciati in quest’impresa, che all’inizio si
poteva considerare sperimentale. Con gli anni, il prodotto si è affinato, si è
diffuso e oggi sta dando lustro anche al territorio, perché, insieme alla birra,
facciamo viaggiare il marchio del nostro comune, con effetti interessanti anche
sul turismo.
Da dove
viene il nome Beltaine e il nodo celtico stilizzato nel vostro logo?
Le tracce di
insediamenti celtici, oltre che etruschi, sulle nostre montagne, testimoniano della
presenza di queste popolazioni dedite all’agricoltura, che sfruttavano quanto
più possibile le risorse del territorio, considerando la loro piena
integrazione nelle nostre zone. Tra le altre cose producevano proprio una loro
forma di birra, utilizzando il farro, il cereale da loro più coltivato.
E da qui
abbiamo preso spunto per “adeguarci” anche noi, mantenendo un’impronta celtica
e utilizzando anche il farro per la nostra birra.
Il nome,
Beltaine, invece, era quello dato dai Celti alla festa della primavera, che si
celebra il 1° maggio, a metà tra l’equinozio di primavera e il solstizio
d’estate, come festa della fioritura, della ripresa delle coltivazioni, della
rinascita di molte forme di vita e della fine dell’inverno che una volta era
particolarmente rigido. Beltaine, inoltre, indicava il fuoco luminoso e, per
estensione, il dio del fuoco.
Come
testimoniano i numerosi musei e insediamenti nel nostro territorio montano,
oltre ai Celti, c’era una forte presenza etrusca, ma sembra che le due
popolazioni andassero piuttosto d’accordo. Non sono uno ma mi sono documentato
e sembra che uno dei motivi principali risiedesse in un preciso allineamento delle
loro produzioni agricole, in modo da evitare che quelle degli uni
danneggiassero quelle degli altri. Anche se l’insediamento degli Etruschi era
più antico, sembra che dopo l’arrivo dei Celti si verificò una progressiva integrazione
fra le due popolazioni, basata su scambi frequenti, pur nel mantenimento delle
rispettive tradizioni.
Può dire
qualcosa di più del processo di produzione della vostra birra alle castagne?
Alla base di
birra tradizionale, con malto d’orzo, luppolo e lieviti, aggiungiamo le
castagne, ma, a seconda della tipologia di birra, introduciamo vari ingredienti
come frumento e spezie, per ottenere una birra bianca, o ad esempio la doppio malto
con castagna affumicata per ottenere una birra più ricercata e complessa che,
come dicevo, ci stanno dando grosse soddisfazioni.
Le castagne
che utilizziamo provengono dal nostro castagneto di Granaglione, vengono
triturate, fino a farne quasi una farina, che viene introdotta nel malto con
uno speciale filtro a pressa. Si tratta quindi di un passaggio in più, che non
toglie la normale lavorazione nella produzione della birra: innanzi tutto la
fermentazione in tino, quindi l’aggiunta degli altri ingredienti che ne
distinguono le varie tipologie, infine la rifermentazione in bottiglia. La
birra che produciamo è quindi una birra artigianale, cosiddetta “cruda”, che ha
bisogno di tempo per fermentare, da un mese a quaranta giorni circa. La birra
alla castagna ha un gusto che può essere paragonato alla birra belga: gusto pieno,
compatto, non troppo amaro. Anche se la castagna aggiunge una nota particolare
e inconfondibile.