LA TECNICA DELLA SCLEROTERAPIA PER IL TRATTAMENTO NON CHIRURGICO DELLE VARICI
Sono
ormai trascorsi quarant’anni da quando lei ha messo a punto il prototipo del
percorso vascolare in acqua termale per la cura delle malattie circolatorie
degli arti inferiori, oggi diffuso nella maggior parte di centri termali e
riabilitativi del mondo. Ma, in questi anni, lei ha anche eseguito migliaia di
interventi di chirurgia flebologica. Quando ha incominciato l’attività di
chirurgo non pensava che avrebbe avviato anche un itinerario imprenditoriale, che
si è esteso alla collaborazione con le storiche Terme di Porretta…
Nel 1973,
dopo la laurea in medicina e chirurgia, ho incominciato la pratica chirurgica vascolare
e dei trapianti nell’istituto di Clinica Chirurgica dell’Università di Bologna.
L’istituto, diretto all’epoca da Leonardo Possati, uno dei più importanti chirurghi
italiani, e poi da Giuseppe Gozzetti, fu tra i primi in Europa a effettuare i
trapianti d’organo. Abbiamo incominciato con i trapianti del rene, proseguendo
con quelli del fegato e, assieme a Alessandro Faenza, che è stato il mio
maestro, ci siamo recati in Belgio, a Lovanio, e poi negli Stati Uniti, a
Denver, da Thomas Starzl, che nel 1962 ha definito la tecnica per effettuare il
trapianto di fegato.
Nel 1976, ho
avuto l’occasione di collaborare con la direzione delle Terme di Porretta, dove
qualche anno più tardi ho ideato il primo modello di percorso vascolare che
utilizza alcuni principi dell’idrodinamica in acque termali per migliorare la
circolazione e curare l’insufficienza linfo/ venosa degli arti inferiori,
quando in Italia non esisteva ancora la riabilitazione in acqua. Feci costruire
due vasche parallele della lunghezza di otto metri ciascuna, contenenti acque
termali salsobromoiodiche, che hanno effetti rilassanti e antinfiammatori, a
temperatura variabile fra i 34 e i 24 gradi. L’azione degli idrogetti, che
massaggiano durante il camminamento, è combinata con quella di un apposito
selciato di sassi di fiume, sezionati in modo tale da massaggiare anche la
pianta del piede e favorire un effetto di “spremitura” a ogni passo.
Numerosi
studi, effettuati con l’ausilio del doppler e di esami chimici, hanno
dimostrato che l’applicazione dinamica e simultanea dei diversi principi che
concorrono nel percorso vascolare favoriscono il rapido ritorno venoso e
linfatico e il riassorbimento dei liquidi interstiziali, contrastando il
gonfiore degli arti inferiori e la comparsa di crampi muscolari. Quando
pubblicai gli esiti della mia ricerca, in occasione di un congresso medico del
1983, la novità fu tale che il Ministero della Salute ne approvò anche la
pratica in convenzione con il Servizio Sanitario Nazionale. Oggi, molti centri
termali e riabilitativi l’hanno applicata, per cui, se avessi brevettato questa
tecnica, da me ideata nelle Terme di Porretta, sarei uno degli uomini più ricchi
d’Italia.
La sua
ricerca è proseguita anche in ambito scleroterapico, di cui è uno dei massimi
esperti, e oggi interviene in varie strutture di alcune regioni italiane…
Nei primi
anni ottanta, mi sono recato a Lugano da Hans Bernbach, fra i più noti
scleroterapisti europei, per imparare la tecnica della scleroterapia per il
trattamento non chirurgico delle varici. Questa tecnica, se non è praticata con
la necessaria esperienza, può causare danni enormi, perciò non basta essere un
medico estetico o seguire un corso di qualche giorno. Occorre conoscere, invece,
la patologia venosa e arteriosa nel suo complesso, perché il rischio può essere
quello di danneggiare micro-arterie.
L’approfondimento
delle tecniche chirurgiche classiche e di quelle più innovative in campo
flebologico mi ha consentito, nel 2000, d’imparare una nuova tecnica messa a
punto dal noto chirurgo Navarro, dell’Israel Hospital of New York, che impiega
il laser a fibra ottica. Quando sono tornato in Italia, sono stato fra i primi
a utilizzare questa tecnica, attraverso l’introduzione della fibra ottica nel
vaso, che distrugge la tonaca intima della parete venosa danneggiata,
risultando molto più rapida e meno traumatica nei casi di pazienti molto
anziani, con malattie associate cardiache o renali e diabete. In questi anni ho
effettuato migliaia di interventi di chirurgia vascolare e di scleroterapia
ambulatoriale e oggi opero in Emilia, a Bologna e a Porretta, e in Puglia, dove
a Foggia ho fondato un centro di medicina d’eccellenza sia diagnostica sia
terapeutica, in cui confluiscono pazienti di varie regioni italiane.