UN RESPIRO NEL FUTURO
In
qualità di presidente dell’associazione Un respiro nel futuro Onlus, può dirci
com’è nata la vostra organizzazione e con quali obiettivi?
Nel 2011, al
mio bambino, Brando, venne diagnosticata una gravissima patologia polmonare
chiamata Deficit da surfattante. Come tutte le malattie rare, era quasi
sconosciuta e poco studiata e purtroppo Brando se ne andò, ma lasciò a me e a
mia moglie, Camilla Cigarini, un insegnamento: si poteva essere felici anche nel
dramma di una malattia così grave, vivendo ciascun momento della giornata con
lui, senza pensare a ciò che sarebbe accaduto in seguito. Ma ci lasciò anche la
convinzione che avremmo dovuto fare qualcosa per gli altri bambini e le altre
famiglie che devono affrontare gli stessi problemi. Così nacque l’associazione,
il cui scopo iniziale era quello di diffondere la conoscenza della malattia e
raccogliere fondi per la ricerca.
Uno dei
problemi principali delle malattie rare riguarda le difficoltà di riconoscerle
e di diagnosticarle, spesso anche da parte degli stessi medici. Un altro
problema è la difficoltà di curare adeguatamente questi bambini, per la
scarsità di conoscenze dovuta sia alla scoperta molto recente di queste
malattie, sia alla loro rarità, che non consente profitti sufficienti per le
case farmaceutiche.
Ma, come
spesso accade nella vita, da un’esperienza si trae un grande insegnamento e,
proprio grazie alle intense giornate vissute insieme a Brando, abbiamo sentito
il bisogno di ampliare gli orizzonti dell’associazione non solo alla ricerca,
ma a quello che oggi è il sostegno domiciliare a bambini speciali.
Così, grazie
all’amicizia con Nicola Guaraldi, il pediatra di Brando, a Francesca Rebecchi,
operatrice socio sanitaria, e a Bruno Mordini, neonatologo, abbiamo conosciuto
altre mamme di bambini speciali – Linda Giugni, Elena Tassi e Alessia Rovatti –
ed è nata una meravigliosa sinergia e un gruppo di lavoro che ha dato vita a
quel meraviglioso progetto di sostegno domiciliare, che è stato attivato
nell’ottobre 2015 ed è rivolto alle famiglie con bambini affetti da patologie
croniche e disabilità.
Quali
servizi offrite alle famiglie?
Mettiamo a
disposizione volontari, adeguatamente formati, che affiancano la famiglia, per
alcune ore la settimana, nelle cure del bambino con bisogni speciali a
domicilio, ma anche volontari di supporto alla famiglia nella routine
quotidiana.
Una volta
che l’associazione, insieme alla famiglia, ha definito e concordato le esigenze
di sostegno domiciliare (giorni e orari), i volontari identificati idonei per
affiancare la famiglia sono presentati ai genitori e svolgono il loro servizio
sempre in compresenza di almeno un familiare.
A che
punto è la ricerca sulla malattia Deficit da Surfattante?
Il nostro
referente per la ricerca è il neonatologo Marco Somaschini, che lavora alla
clinica Sant’Anna di Lugano (Svizzera), ma collabora con l’unità di Genomica
per la diagnostica delle patologie umane dell’Istituto Scientifico San Raffaele
di Milano e con la rete regionale per lo studio delle malattie rare
dell’Istituto Mario Negri.
I deficit
genetici del surfattante polmonare possono causare insufficienza respiratoria
acuta e cronica in età neonatale, pediatrica e adulta. Le patologie finora
identificate sono: Deficit di proteina B del surfattante (SP-B), che comporta
distress respiratorio progressivo e refrattario alle terapie nel periodo
neonatale; Deficit di proteina C del surfattante (SP-C), responsabile di
patologia cronica in età pediatrica e adulta; Deficit di ABCA3, essenziale per
la formazione dei corpi lamellari, causa di distress respiratorio neonatale letale
e di pneumopatia interstiziale in età pediatrica.
La ricerca
scientifica sulle malattie genetiche è in continua evoluzione. Il percorso
della ricerca scientifica verso la cura è molto lungo, impegnativo e costoso.
Abbiamo bisogno di partner industriali in grado di sviluppare e rendere
disponibili sul mercato le strategie terapeutiche che si sono dimostrate
efficaci in laboratorio. Se da una parte vogliamo sostenere la migliore e
promettente ricerca di base e preclinica, dall’altra solo l’industria
farmaceutica ha le competenze e la capacità produttiva necessarie per
concretizzare questi risultati e trasformarli in terapie disponibili per i
pazienti.
Solo
attraverso la partnership tra ente di ricerca del San Raffaele di Milano,
aziende farmaceutiche e investitori si possono raggiungere le competenze e
avere le strutture per sviluppare e produrre un farmaco, per seguirne gli
effetti nel tempo nella popolazione (farmacovigilanza) e per negoziarne la
messa in commercio con le autorità regolatorie.
Un respiro
nel futuro Onlus vuole essere il collettore di questo progetto di ricerca sul
Deficit da surfattante e questo perché crediamo che ciascuno meriti la
possibilità di una cura e di un miglioramento della propria vita. Pensiamo che
ciascun genitore con un figlio malato debba sapere che qualcuno sta lavorando
anche per lui.
Per maggiori informazioni è consultabile il sito
dell’Associazione: www.unrespironelfuturo.it Coordinate bancarie: Banca
Popolare dell’Emilia Romagna - Cod. IBAN: IT63P0538712906000002031946 Indicare
in causale: “Progetto ricerca Deficit da Surfattante”.