LA CURA DEL PIEDE DIABETICO

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responsabile Servizio Piede Diabetico e Vulnologia, Casa di Cura “Dott. Pederzoli”, Peschiera del Garda, e Casa di Cura “Madonna della Salute”, Porto Viro (RO)

Lei è noto per la cura del piede diabetico. Com’è incominciato il suo itinerario professionale?
Mi sono specializzato in diabetologia nel 2004, per poi perfezionarmi nella cura del piede diabetico, attività che attualmente svolgo in modo assiduo. Ho incominciato all’Università di Verona, dove ho lavorato diversi anni, per proseguire poi in una clinica di Vicenza specializzata nel trattamento del piede diabetico. Dal 2008 sono responsabile dell’unità operativa del piede diabetico alla Casa di cura “Dott. Pederzoli” di Peschiera del Garda.
Quando è iniziato il progetto del piede diabetico alla casa di cura “Madonna della Salute” di Porto Viro?
La patologia diabetica, sia nella fase iniziale sia nelle sue complicanze, è sempre più diffusa. Dopo l’estate 2015, mi è stata offerta l’opportunità, che ho colto volentieri, d’iniziare l’attività anche a Porto Viro. Da ottobre 2015 abbiamo incominciato l’attività ambulatoriale, poi, man mano che il numero dei pazienti aumentava, abbiamo deciso d’iniziare le sedute operatorie, sia per l’aspetto demolitivo dei piedi malati, sia per l’aspetto della rivascolarizzazione, impedendo le complicanze dell’ischemia del piede.
Da quale area provengono i pazienti che si recano a Porto Viro?
Prevalentemente dalle province di Rovigo e di Ferrara. Il numero delle richieste tuttavia è in costante aumento.
Quali sono i candidati all’intervento chirurgico?
Gli interventi sono rivolti, per la maggior parte, a persone che soffrono di diabete e vengono già seguite da centri anti-diabete, ambulatori e altre strutture sanitarie, che però non riescono a fare fronte ai problemi posti dal piede diabetico.
Qual è l’attività ambulatoriale a Porto Viro?
L’ambulatorio attualmente è aperto due giorni alla settimana, ma a breve occorrerà aprire anche una terza giornata. Mentre, per i pazienti che necessitano d’intervento, si tiene una seduta operatoria alla settimana.
Quali sono le lesioni più frequenti per questi pazienti?
Sono la neuropatia e l’arteriopatia. Il paziente che arriva alla nostra attenzione ha infezioni sia a livello della cute sia a livello delle ossa del piede, gangrene e ischemie, dovute alla mancata irrorazione sanguigna a livello degli arti inferiori.
Gran parte degli interventi è dedicata alla rivascolarizzazione. A Porto Viro utilizziamo la tecnica percutanea, meno invasiva rispetto ad altri tipi d’intervento, per esempio a by-pass. Le angioplastiche constano di palloncini che vengono inseriti all’interno delle arterie e gonfiati per ripristinare il flusso sanguigno all’interno di un’arteria chiusa. A volte però è necessario operare piccole amputazioni. Per fare questo utilizziamo comunque tecniche ricostruttive, sia a partire dalla cute, che espiantiamo dai pazienti stessi, sia anche con appositi derma e epidermide artificiali, per ricostituire nel modo migliore il piede dei pazienti e consentire loro di rimettersi in piedi nel minor tempo possibile. È importante, anche in una fase successiva all’intervento, fornire loro calzature adeguate che consentano di riprendere l’attività deambulatoria con il minor rischio possibile.
La percentuale di diabetici che incorrono in sofferenze al piede oscilla tra il 15 e il 20 per cento, un paziente diabetico su cinque svilupperà un’ulcera del piede. Si tratta di numeri non piccoli, soprattutto se si considera che l’Organizzazione Mondiale della Sanità prevede che nei prossimi vent’anni si verificherà un incremento di circa il 50 per cento di questa patologia. Consideriamo un altro aspetto importante: su 100 pazienti che hanno subito qualche forma di amputazione dell’arto, l’85 per cento ha sviluppato i problemi a partire da un’ulcera del piede. È evidente quanto sia importante la prevenzione dell’ulcera al piede. Per fare ciò, occorre una serie coordinata di interventi di vari specialisti – diabetologo, ortopedico, chirurgo vascolare, podologo – che, se condotti con una strategia efficace, possono portare alla riduzione della lesione ulcerativa.
Ma il primo passo nella prevenzione spetta al paziente, che deve attenersi a uno stile di vita adeguato e consono alla malattia diabetica. Infatti, è più facile che si sviluppi la complicanza al piede se il diabete non è ben controllato. Occorre un regime alimentare adeguato e un’attività fisica regolare, come i pazienti diabetici sanno molto bene. Questo tuttavia può non essere sufficiente, perché, anche se il diabete è ben curato dagli stessi pazienti, occorrono professionisti che li seguano regolarmente, con visite frequenti.
Ci sono nuovi progetti per Porto Viro?
La clinica è in espansione dal punto di vista strutturale e architettonico e sicuramente alcuni di questi spazi nuovi saranno dedicati alla cura del piede diabetico. In particolare, per quanto riguarda gli interventi di rivascolarizzazione, nel prossimo futuro l’attività sarà implementata.