ELOGIO DELLA QUANTITÀ INDUSTRIALE
Aerei,
automobili, dispositivi medici, protesi, smartphone, biciclette, orologi e
computer: la quantità di acciai speciali, titanio e leghe che le aziende del
vostro Gruppo forniscono ai diversi settori produttivi è infinita. Nel
dibattito che apriamo in questo numero della rivista, può dare testimonianza dell’importanza
della quantità nel vostro lavoro?
In
siderurgia il costo per unità di prodotto è calcolato in chili, quintali e
tonnellate, perciò risulterà elevato se rapportato ai chili, mentre sarà ridotto
se è relativo alle tonnellate. L’importanza dell’industria pesante è dovuta al
fatto che a maggiori quantità prodotte corrispondono ridotti costi e maggiore
ricchezza redistribuita nel paese. Inoltre, una maggiore quantità della
produzione comporta linee di produzione più efficienti, che riducono i tempi di
lavoro e consentono profitti maggiori: nel tempo che viene impiegato per
tagliare una barra d’acciaio di 100 millimetri, possiamo produrne 2 o 3 metri e
fatturare 100 oppure 1.000 euro.
Questa
quantità non solo si traduce in qualità, perché ci consente di offrire un
servizio su misura e in tempi brevi, ma non finisce, perché innesca un virtuoso
meccanismo di produzione di ricchezza. Noi, per esempio, forniamo acciai per
portastampi che necessitano di trattamenti termici e di altre lavorazioni particolari.
In questa regione c’è la tecnologia adatta per quelle lavorazioni, e noi
offriamo ai nostri clienti un elenco di aziende a cui possono rivolgersi. In
questo modo il cliente recupera tempo, chilometri e professionalità. La
quantità di aziende che sono rimaste o sono tornate a investire in Emilia
Romagna si traduce in un valore aggiunto, che comporta un incremento nella quantità
di volumi e nei fatturati. Questa ricchezza, investita nel territorio, produce
altra ricchezza.
E la
qualità segue alla quantità…
La quantità
dei beni prodotti si traduce anche in un miglioramento della qualità di vita
dei collaboratori dell’impresa, che, a fronte di un’elevata produzione,
affinano le loro competenze acquisendo nuove responsabilità e stipendi più
elevati, che possono essere investiti, per esempio, nell’acquisto di una nuova casa
o in scuole migliori per i figli, in viaggi all’estero per la formazione e
anche in tempo libero per la socialità e per aumentare la propria cultura. Il
reddito è uno strumento per migliorare se stessi. Quando è esiguo, comporta la
rinuncia a occasioni di arricchimento come la lettura di un libro, la
partecipazione a un convegno o un viaggio. L’aumento di fatturato favorisce un
guadagno che va oltre il fatturato.
La quantità
presuppone l’ambizione di riuscire in ciò che si fa e è la base per giungere
alla qualità. Il nostro impegno in S.E.F.A. è sempre stato quello di offrire
servizi integrati, in modo che i clienti trovino da noi non solo servizi di
lavorazione sempre più specifici, ma, prim’ancora, competenza nella scelta dei
materiali che consigliamo loro. Questo è il risultato di oltre quarantacinque anni
di lavoro costante nel settore siderurgico, in particolare per quanto concerne
gli acciai per stampi. Nel nostro Gruppo, chi utilizza l’acciaio trova la
memoria storica di tutto il periodo industriale di questo paese, dagli anni
settanta in poi. Ecco perché oggi possiamo offrire un supporto alla clientela
nella ricerca di dati storici su aziende del settore e categorie di materiali
che non esistono più. Dai nostri archivi è possibile risalire a alcuni processi
tecnologici oggi non più operativi e sostituiti da nuovi trattamenti. Non ci
sorprende che alcuni grandi gruppi industriali nostri clienti ci chiedano
espressamente non solo informazioni sui trattamenti e sulle lavorazioni dei
pezzi che acquistano, ma anche il catalogo cartaceo da consultare con apposite
note su quello specifico tipo di acciaio e sulle altre qualità disponibili in
magazzino.
La
quantità giova anche alla città...
L’elevata quantità di piccole e medie aziende ha
comportato il miglioramento della qualità della vita nelle città. La città
stessa si costituisce sulla quantità ed è forse il caso più eclatante in cui
quantità e qualità non si escludono. Senza questa quantità, saremmo ancora
nelle caverne a mangiare erbe. Oggi, invece, abbiamo acquisito un altro humus
e possiamo scegliere di mangiare anche erbe, perché abbiamo maturato la
cultura degli alimenti. Senza quantità, la civiltà non ha futuro, per questo
abbiamo il compito di trasmettere la nostra cultura e la nostra esperienza alle
nuove generazioni, senza il tabù della quantità come alternativa alla qualità.