L’APPORTO DELL’IMPRESA AL WELFARE
Partner
del Gruppo Bauer, leader mondiale nelle trivellazioni, TracMec è specializzata
nella progettazione e nella produzione in Italia di sottocarri cingolati fissi
e a carreggiata variabile. Le vostre produzioni non sono soltanto il frutto di ordinativi
provenienti dalla casa madre, ma rispondono anche alle richieste di clienti
acquisiti da voi. Quali sono i programmi per i prossimi anni?
Abbiamo
guadagnato la fiducia della Bauer grazie alla produzione di cingolati sempre
più all’avanguardia e, negli ultimi anni, abbiamo anche aumentato del 100 per
cento il numero di collaboratori: siamo partiti in diciotto e oggi siamo in
trentasette. Teniamo conto che la storia del movimento terra è nata in Italia: gli
inventori dei primi escavatori idraulici nel mondo sono stati Hydromac di
Torino e, negli anni sessanta, Benati di Imola. Per restare all’altezza di
questa tradizione abbiamo deciso di puntare nella formazione del personale, oltre
che nelle migliori tecnologie.
Di recente,
abbiamo avviato alcuni contratti con imprese americane incontrate in occasione
di una fiera svoltasi a Toronto. Negli Stati Uniti, le fiere del settore sono
gestite in modo diverso dal nostro e l’investimento delle imprese che vi
partecipano è limitato: gli stand sono ridotti allo spazio indispensabile a una
scrivania per accogliere informazioni e domande di visitatori perché in ciascun
incontro importa capire cosa possiamo costruire. Peraltro, gli imprenditori americani
non sono preoccupati per le prossime elezioni, perché pensano che il nuovo
presidente influirà sul futuro del paese, ma le linee guida della politica
industriale attuale sono già state tracciate. In Italia, invece, sembra che
occorra aspettare l’esito delle elezioni per programmare gli investimenti.
I risultati
dei nostri programmi sono nei numeri di TracMec: oggi abbiamo già registrato
l’80 per cento degli ordini di sottocarri e cingolati per l’anno in corso.
L’età media dei nostri collaboratori è di circa quarantacinque anni e puntiamo
a una formazione che li renda sempre più qualificati nelle lavorazioni
meccaniche. Per la saldatura, invece, non è facile trovare collaboratori più
giovani perché questo lavoro presuppone responsabilità e attenzione assolute e
richiede massima concentrazione nella lavorazione di dettaglio, non basta da
sola una buona macchina. Non a caso alcuni saldatori guadagnano quanto un
disegnatore o un ingegnere dell’ufficio tecnico.
Qual è la
responsabilità di un’azienda che investe nei giovani?
L’investimento
nello sviluppo tecnologico dell’azienda è importante, ma non ritengo sia
interessante investire in un robot per la saldatura, per esempio. Preferisco
piuttosto assumere uno o due saldatori bravi, prima di tutto perché la qualità
del lavoro è migliore e poi perché penso non sia produttivo un paese che chiama
welfare il sostegno alla disoccupazione. Incominciamo a pensare alla qualità
della vita delle persone e quindi al fatto che anche il modo di intendere il
lavoro sta cambiando. Bisogna investire nella formazione dei lavoratori,
piuttosto che finanziarli perché se ne restino a casa. È meglio offrire a due
persone l’opportunità di guadagnare uno stipendio e costruire un prodotto di
qualità. Questa logica è vincente se ciascuno assume una precisa responsabilità
nell’impresa in cui opera e considera lo sforzo di chi la dirige. L’idea che
abbiamo oggi di welfare deve cambiare, non può essere sinonimo di
assistenzialismo. Il welfare lo fa l’impresa quando scommette sull’apporto che
ciascuno dà tramite il proprio lavoro.
TracMec
assume questa responsabilità anche investendo nelle tecnologie del futuro per
offrire una qualità della vita a trecentosessanta gradi. All’inizio dell’anno
ho fatto installare alcune nuove postazioni per il rifornimento di energia, perché
uno dei nostri dipendenti ha acquistato l’auto elettrica. Le postazioni
previste sono due, perché ho già pensato che qualcun altro potrà andare in
questa direzione, sfruttando l’opportunità di recarsi al lavoro con l’auto
elettrica. Il costo della ricarica per l’azienda è di appena cinquanta
centesimi al giorno, ma lo intendo come un piccolo investimento che premia
l’orientamento alle tecnologie del futuro, che salvaguardano la salute
dell’ambiente e sono quindi a beneficio di tutti. Il futuro però è costituito
dal contributo in azienda da parte di ciascuno che ha l’ambizione di riuscire
nel lavoro che svolge.