MOLINI PIVETTI: 120 ANNI NELL’ARTE DI “FAR FARINE”

Qualifiche dell'autore: 
responsabile marketing e risorse umane, Molini Pivetti S.p.A., Renazzo (FE)

Situati nel cuore di una regione cerealicola come l’Emilia, con una vocazione pari alle più note e importanti regioni produttrici di cereali di Francia, Austria e centro Europa, i Molini Pivetti hanno alle spalle centovent’anni di vita, sempre in mano alla stessa famiglia…
I Pivetti sono mugnai da più di un secolo e, nel corso degli anni, ben cinque generazioni si sono susseguite, avendo cura di considerare il mulino non solo come un’eredità da conservare, ma soprattutto come una fonte di ricchezza e benessere per la comunità e per il territorio, aperti alla trasformazione e fermamente impegnati nel raggiungimento degli obiettivi di volta in volta perseguiti. Ciascuna generazione si è così misurata con il proprio tempo, interpretando il mestiere del mugnaio sempre in modo coerente con il contesto competitivo e con l’evolversi del mercato. Ma un interesse particolare ha sempre rivestito la nostra peculiare relazione con le migliori aziende agricole specializzate nella coltivazione del grano tenero, mossa da una forte propensione a considerare il legame con il mondo agricolo come il punto d’inizio del “far farine”, come un valore aggiunto da trasferire al cliente. Negli anni, la partnership non solo si è estesa a un numero crescente di aziende e di territori – ciascuno individuato perché portatore di peculiarità pedoclimatiche e agronomiche – ma si è altresì arricchita grazie a importanti investimenti in strutture, uomini e risorse dedicate alla valorizzazione della buona agricoltura, quella capace di tenersi al passo con i tempi e di sintonizzarsi con l’evolversi delle sensibilità dei clienti e dei consumatori. Anche la nostra dotazione in impianti di stoccaggio grano – cinque ubicati in diverse aree dell’Emilia; tra l’altro, quest’anno abbiamo completato l’investimento a Renazzo raddoppiando il centro di raccolta dei “Campi protetti Pivetti”, portandolo a una capacità di 50.000 tonnellate – e di sili farine non ha pari in Italia, non solo come capacità, ma anche come numero.
Nella lunga vita dei Molini Pivetti sono intervenute tante trasformazioni. Può citarne una?
Un salto di qualità particolarmente significativo è intervenuto quando Alberto Pivetti, padre di Gianluca, Paolo e Silvia, che lavora tuttora insieme ai figli, ha avuto la lungimiranza di trasformare l’azienda, sviluppando il laboratorio di controllo qualità del prodotto e della formazione delle farine, per divenire fornitore qualificato delle più grandi industrie alimentari italiane. Grazie a lui, i Molini si sono accreditati e si sono ritagliati un posto di rilievo nel nostro settore come fornitore affidabile e all’avanguardia. È chiaro che questo ha comportato e comporta un’attenzione incessante alla tecnologia e agli strumenti di lavorazione innovativi che via via offre il mercato, perché la costanza del livello di qualità del prodotto fanno sempre la differenza nell’industria. Il mulino rappresenta un anello molto peculiare nella catena del valore dei prodotti alimentari basati sulla farina di grano tenero, ma non ha un mero ruolo di raccordo, anzi, ha tutte le carte per promuovere, favorire e presidiare lo stato di equilibrio tra agricoltura e industria, e noi vogliamo giocare una parte importante nella continua e incessante opera di integrazione tra questi due mondi storicamente distanti e per certi versi antitetici. Gli investimenti promossi in ricerca e sviluppo costituiscono la cifra di questo impegno. Vogliamo aiutare il produttore agricolo a capire meglio le mutevoli e mutate sensibilità dei consumatori, cimentandoci nei mestieri del panettiere, del pizzaiolo, del pasticcere, ma anche misurandoci con le problematiche della fabbricazione industriale.
In che senso vi cimentate con i mestieri artigianali che ha citato?
Oggi, uno dei nostri principali obiettivi per quanto riguarda il cosiddetto food service è la fornitura di prodotti a qualità costante anche alla ristorazione, alle pizzerie e ai catering. Puntiamo molto sull’innovazione, sia di processo sia di prodotto, per questo abbiamo al nostro interno un tecnologo alimentare che collabora con diverse università, un centro di formazione rivolto anche ai nostri clienti, per aiutarli a risolvere i loro problemi, una squadra di tecnici, pizzaioli, panificatori, pasticceri e altri professionisti dell’alimentazione che offrono supporto a chi sta aprendo un locale o a chi ha problemi con il proprio locale già avviato, o semplicemente vuole cambiare e sperimentare nuovi prodotti.
Il centro di raccolta dei “Campi protetti Pivetti” garantisce la provenienza del grano italiano, e questo non è indifferente per un prodotto made in Italy come la pizza. In che misura è avvertito questo valore aggiunto sul mercato estero?
Basti pensare che all’estero vendiamo soprattutto farina per pizza, che sicuramente è il prodotto alimentare più conosciuto. Abbiamo clienti in circa quaranta paesi, anche se i principali sbocchi sono in Germania, Gran Bretagna, Francia, Stati Uniti e Israele. Di recente, proprio perché vogliamo puntare maggiormente su nuovi mercati, abbiamo aggiunto due nuovi area manager.