LA NOSTRA BUSSOLA, LA FORMAZIONE IN AZIENDA
La vostra
esperienza, unica nella costruzione di sottocarri cingolati su misura, vi ha consentito
di chiudere in aumento il bilancio 2015. Come riuscite a soddisfare commesse sempre
più particolari?
Sono le
richieste dei clienti più esigenti la bussola dei nostri progetti innovativi.
Inoltre, dobbiamo costruire prodotti nuovi e proporci a clienti nuovi in modo
costante, per trovare stabilità nel mercato. I carri speciali, come il
sottocarro anfibio, sono richiesti maggiormente in Europa, mentre la domanda di
carri standard ci giunge prevalentemente dagli Stati Uniti. In questi mercati
riusciamo a consegnare in tempi ancora più brevi, dal momento che disponiamo
già di una serie di carri prelavorati. La nostra sfida, però, in questo momento
è quella di sviluppare due prodotti nuovi: l’evoluzione tecnica del sottocarro per
il forestale – che abbiamo quasi definito perché abbiamo contatti interessanti
con alcuni clienti e stiamo cercando collaborazioni per produrre la parte
superiore – e il sottocarro anfibio, che, anche in questo caso, è stato
sviluppato con ulteriori nuovi accorgimenti. Appena avremo definito alcuni
elementi dell’ordine del cliente, procederemo alla prototipazione. In questo
modo diventeremo gli unici in Europa a produrre un carro anfibio di qualità
interamente made in Italy. Abbiamo, infatti, un concorrente nel Nord Europa,
che però costruisce utilizzando prodotti cinesi.
Qual è
l’orientamento del settore?
Attualmente,
non ci sono prodotti particolarmente innovativi, ma occorrerà sempre più
costruire alcune applicazioni speciali, come quelle che ho citato. In passato,
erano applicazioni molto artigianali, perché l’utilizzatore della macchina
tendeva a costruire da sé i campioni secondo le sue necessità. Le nostre nuove
applicazioni sono un primo passo industriale per proporre sul mercato qualcosa di
particolare e customizzato.
I suoi collaboratori
intendono questo valore aggiunto?
La nostra
impresa è leader nella costruzione di cingolati speciali, tutto ciò che occorre
installare nella parte superiore e il resto della macchina, come gru o macchine
per trivellazione, è di produzione Bauer. I nostri collaboratori, quindi, sanno
che siamo un’azienda che deve offrire una buona base al cliente e sono molto interessati
alle procedure tecniche che occorrono nel primo stadio di costruzione, anche
perché in Italia non sono molte le aziende di questo settore, soprattutto dedicate
ai sottocarri speciali. Da noi i tecnici si formano come in bottega, perché nel
mercato attuale è difficile trovare collaboratori che abbiano già un’esperienza
sul campo. Da alcuni anni ormai, investiamo nella loro formazione, inviandoli
in vari paesi europei per discutere degli aspetti tecnici direttamente con gli utilizzatori
e prendere spunto da prodotti nuovi che possono contribuire a nuove invenzioni
o a migliorare quelle che abbiamo. Del resto, in questo momento, non abbiamo
alternative, per cui o acquisiamo tecnici già preparati o altrimenti risulta
più efficace investire nella formazione di un tecnico, che poi resta una
risorsa interna all’azienda. Effettivamente, in questi anni i nostri
collaboratori hanno acquisito un know how difficilmente riscontrabile fuori
dalla TracMec. Pertanto, possiamo dire con convinzione che la bussola in futuro
sarà anche quella di formare in azienda i nostri tecnici e collaboratori. In
generale, ciascuna impresa tenderà sempre di più a offrire sia lavoro, sia
quella formazione che è un valore aggiunto per loro, ma anche per l’azienda.