L'INTERVENTO DEL CAPITANO QUANDO SI ANNUNCIA LA TEMPESTA
Nelle interviste precedenti del nostro giornale
a lei e ai suoi più stretti collaboratori, abbiamo illustrato differenti
dispositivi in cui il capitano interviene in direzione della qualità in vari
settori di un’azienda di servizi come Volkswagen Financial Services. Ma in che
modo il capitano mantiene la rotta, quando il mare è in tempesta e gli stessi
marinai potrebbero soccombere per paura?
In più di
sessant’anni di vita del Gruppo, possiamo dire che l’immagine percepita dai
nostri clienti, l’appeal delle marche e dei prodotti che rappresentiamo ha
fatto spingere il veliero con un vento molto favorevole. In questo momento il
vento soffia un po’ meno forte, e allora si tratta di intervenire per dare
maggiore spinta alle persone che lavorano con noi – dai venditori ai
concessionari a tutti i nostri collaboratori – per fare di più e meglio,
puntando su valori che avevamo dato per scontato venissero percepiti naturalmente
dai clienti. Questo vale su tutta la catena della distribuzione: i venditori che
ricevono il cliente nello showroom, i titolari delle Concessionarie e, a monte,
i reparti che decidono la strategia interna per sviluppare questo tipo di
approccio. Non è un approccio in difensiva per aspettare che i tempi cambino,
ma è un approccio attivo, che prende in considerazione le eventuali piccole imperfezioni
da gestire e da governare. Pertanto, abbiamo messo in moto azioni per aiutare
la nave a tenere la rotta e a riprendere la velocità di crociera voluta. Sono
abbastanza abituato a lavorare con una squadra che vince le partite e i
campionati, però, in tanti anni di attività come manager o come responsabile
dei vari marchi del Gruppo, qualche goal l’ho preso anch’io e so che si possono
prendere i goal, senza però perdere le partite. In questo momento stiamo per
reimpostare la partita e rilanciare tutti i valori del Gruppo, ben noti alla
clientela, che per molti aspetti considera i nostri prodotti addirittura
inavvicinabili dai concorrenti. Forse, quella di compiere uno sforzo
straordinario per tenere clienti e volumi è più una preoccupazione da parte
nostra, perché siamo abituati “ad andare veloci” e a gestire situazioni
commerciali sempre positive. Sentiamo tuttavia il dovere di applicarci di più e
di concentrarci con le risorse disponibili, per accorciare le maglie, stare più
vicini ai clienti e rientrare nell’ambito di tranquillità come riteniamo che
debba essere.
Lei mi
chiedeva come si gestisce e quali sono le reazioni a un momento in cui, quando
tutto andava esageratamente bene, si vede un nuvolone e ci si accorge che fra
qualche minuto può arrivare un temporale forte...
Sì, quali misure si mettono in pratica?
Si rivedono
le strategie di gioco, con le risorse e le persone disponibili, si ragiona su
ciò che può accadere, peggiorando lo scenario in termini di potenziali effetti,
si rimane prudenti e si lavora sui valori e sulle aree di attività che sono le
più specifiche verso il cliente finale, sugli anelli più deboli della nostra
catena, che sono i venditori, affinché possano dare risposte ai clienti ed
evitare che questi percepiscano qualche imbarazzo, quando entrano in
concessionaria.
Come suggerisce il Vangelo, il vero peccato
non è tanto ciò che si è commesso, quanto abbattersi, abbandonarsi e assumerlo come
segno della fine della propria vita...
Invece il proseguimento, aumentando lo
sforzo per valorizzare il patrimonio di tecnologia, arte e cultura di tanti
anni, consente non solo di non abbandonarsi, ma di non abbandonare né la rotta
né la nave e di condurla in porto con tutto l’equipaggio...
Nel business
si può sintetizzare in poche parole: bisogna riconoscere gli errori, capirli e
immediatamente reagire in termini costruttivi.
Non è
facile, per un’azienda con migliaia di persone, reagire per riportare la nave sulla
rotta quando ci si accorge dell’errore, ma questa è la prova che un’azienda riesce
a gestire una situazione imprevista e a cambiare velocemente lo schema di gioco
con gli stessi giocatori, reimpostando la partita in maniera positiva. Questa è
la forza di un gruppo, questa è la forza di un’azienda che funziona. In Italia
abbiamo oltre trecento concessionarie, con tantissimi lavoratori, più tutti i
collaboratori che lavorano nelle nostre filiali, e muovere tutta la nave in
modo coordinato non è facile, ma è proprio questa la sfida.
Soprattutto per lei, che deve gestire tra l’altro
la formazione di circa 1300 venditori sul territorio. Ma dalle nostre
interviste precedenti è emersa l’importanza che lei dà alla parola e ai suoi
dispositivi...
Purtroppo,
spesso si pensa che i problemi debbano essere risolti da chi sta in alto, invece,
credo che ciascuno di noi debba intervenire di volta in volta con le persone
che ci sono più vicine. Occorre assumere la responsabilità di parlare dei
problemi, di interessarsi, perché parlare vuol dire anche comprendere. Troppo
facile protestare.