LA DIAGNOSTICA INNOVATIVA PER UNA VITA DI QUALITÀ
Dal 2008,
lei dirige il Reparto di Radiologia della Casa di cura “Madonna della Salute”
di Porto Viro, in provincia di Rovigo. Come ha incominciato la sua attività?
Ho iniziato
nel 1990 a Cittadella, in provincia di Padova. Dopo un anno, sono diventato
assistente all’ospedale di Rovigo, dove sono rimasto fino al 2008, quando ho
accettato l’invito a dirigere il servizio di radiologia a Porto Viro. Il nostro
reparto pratica innanzitutto la radiologia convenzionale, eseguiamo tutti i
tipi di esame con gli apparecchi digitali diretti: torace, ossa, arti inferiori
sotto carico, ma anche la colonna vertebrale, in caso di scoliosi, con il
sistema dello stitching, grazie al quale l’apparecchio somma in maniera precisa
una serie d’immagini secondo l’altezza della persona e permette una valutazione
complessiva della situazione dell’intera colonna vertebrale o dell’intero arto
inferiore. Lo stitching, usato per gli arti inferiori, è utile all’ortopedico
per calcolare i vari parametri che gli permettono di scegliere la cura più
adatta. La nostra macchina per la TAC lavora a 16 strati e ci consente di
effettuare non solamente le scansioni toraciche o cerebrali ma anche tutti i
tipi di angio TC, tranne quella al cuore e alle coronarie. Nel nostro ospedale
abbiamo due macchine per la RM (risonanza magnetica): una da 1,5 tesla e
l’altra da 0,4 ampere, particolarmente adatta anche per pazienti claustrofobici.
Nella nostra
Casa di cura abbiamo la possibilità di eseguire RM articolari a polso, spalla,
anca e ginocchio, precedute da iniezione di mezzo di contrasto nel cavo
articolare.
E
l’ecografia in quale diagnosi è più utilizzata?
Abbiamo tre
ecografi di alta fascia ed eseguiamo ecografie addominali e su tutte le parti
molli (mammelle e tiroidi), comprese quelle dell’apparato muscolo-scheletrico.
Nella chirurgia della mano eseguiamo ecografie ai tendini, combinate con RM e
TAC, molto utili nei casi di fratture alle ossa carpali. Eseguiamo anche TAC
multistrato, che producono immagini tridimensionali, utili nel caso di presenza
di microfratture. Inoltre, effettuiamo la TAC con protocollo lionese del
ginocchio, per valutare le malposizioni della rotula, frequenti nelle donne, e densitometrie
ossee.
Per la
diagnosi e lo screening delle lesioni mammarie come intervenite?
Con il
mammografo digitale con stereotassi, eseguiamo ecografie mammarie anche con
biopsie mirate. Effettuiamo lo screening mammario di due terzi dell’USL 1,
svolgendo attività sia di I sia di II livello. Anche se i medici che svolgono
tale attività sono ancora in pochi, contiamo di aumentarne presto il numero.
Per quanto
riguarda la mammografia, esame che notoriamente espone a radiazioni, con le
nuove apparecchiature da noi utilizzate le dosi che vengono somministrate sono
basse e assolutamente accettabili. Diciamo che fare una mammografia equivale a
fare un viaggio in aereo da Roma a New York o a stare tre giorni in alta montagna.
Se consideriamo il vantaggio per una popolazione di donne tra i 40 e i 70 anni,
il periodo in cui di solito viene fatto lo screening mammografico, le vite
salvate sono molte di più rispetto ai rischi dell’esposizione a radiazioni. L’ecografia
invece non espone assolutamente a radiazioni, ma l’esame di elezione per lo
screening al seno resta indubbiamente la mammografia. Comunque, nel corso degli
screening, si può avere un certo numero sia di “falsi positivi” sia di “falsi
negativi”. Abbinando mammografia e ecografia mammaria si arriva a tassi molto
accettabili di precisione. Nei casi sospetti, richiamiamo la paziente,
effettuiamo l’ecografia e, eventualmente, facciamo ulteriori approfondimenti
mammografici; nei casi in cui si rilevino noduli, facciamo un prelievo
bioptico. In questo modo il beneficio per la popolazione femminile è grande.
Quali
sono altri esami che espongono il paziente alle radiazioni?
La risonanza
magnetica non espone a radiazioni ma, molto spesso, è utile affiancarla a un
esame TAC che invece espone a radiazioni.
Quali
sono i tempi di attesa per fare un esame presso il vostro reparto?
Non abbiamo
tempi di attesa molto lunghi. Possiamo fare sedute straordinarie per andare
incontro all’utenza, quando vediamo che la lista di attesa si allunga.
La Casa di
cura, oltre ai reparti, ha il pronto soccorso e la rianimazione e noi
garantiamo un servizio 24 ore su 24 in urgenza per quanto riguarda sia le
ecografie sia le radiografie, TAC comprese.
La TAC è
utilizzata anche per altri tipi di diagnosi?
Certo, per
esempio nella “colonscopia virtuale”, un esame importante che, tuttavia, non
può sostituire la colonscopia. Può essere utile per alcuni pazienti con
problemi di coagulazione o con i quali si verificano difficoltà a eseguire le
colonscopie tradizionali. È un “viaggio virtuale” all’interno del colon per
individuare polipi o lesioni. È chiaro che in presenza di questi occorre fare
poi la biopsia.
Vorrei
aggiungere che tutti i medici della Casa di cura sono molto bravi e le persone
che vi accedono sono confortate, oltre che dalla gentilezza e dall’umanità,
dalla grande professionalità, per cui niente è lasciato al caso.
Da quali
aree del territorio provengono i vostri pazienti?
I pazienti provengono principalmente dalle USL 18 e
19 della provincia di Rovigo, Chioggia e dal ferrarese, dove i tempi di attesa
possono essere molto lunghi.