PIACERE MODENA NOW AND FOREVER
Se pensa a Modena, cosa le viene in
mente?
Penso
a una collettività che è capace di accogliere anche la differenza, a una realtà
che produce eccellenze in ambito agroalimentare e tecnologico, ma anche
artistico e musicale, tanto nella lirica quanto nel rock. Io amo il rock e l’anima
rocker di chi, in modo disinteressato, si rivolge alle persone con amicizia,
proprio come dice papa Francesco.
Questo per descrivere l’approccio alla
vita che è insito nel brand “Piacere Modena”. Piacere Modena è il brand della società Palatipico Srl (di cui
lei è direttore) a cui aderiscono tutti i consorzi di tutela e delle DOP e IGP
provinciali, oltre al Consorzio Modena a Tavola, Modenatur e Artest. Quanti anni fa è nato il progetto?
Il
progetto è partito quattro anni e mezzo fa, a luglio del 2011. Il percorso è
stato molto difficile: la condivisione richiede tanta umiltà e ascolto, per
evitare che qualcuno faccia prevalere le proprie idee. Invece, occorre unire le
varie tessere del mosaico per raggiungere l’eccellenza. L’eccellenza non si
raggiunge con l’idea di uno solo, a meno che non sia Leonardo da Vinci. Tra
parentesi, abbiamo scoperto tramite la Rai che nel suo vigneto a Milano c’erano
anche viti di Lambrusco. Piacere Modena è
il piacere della parola, della conversazione, dell’arte e della cultura…
Il
piacere della conversazione a tavola con buoni cibi.
C’è una canzone di Gilbert
Bécaud, diventata poi una cover di grandi interpreti, che recita “Now and
forever let it be me”. Questa frase significa: “Adesso e per sempre lascia che
io sia” ed è l’augurio migliore che si possa fare a un’altra persona.