FERRUCCIO LAMBORGHINI: DALLA TERRA ALLA TERRA
Il suo libro più recente Ferruccio
Lamborghini. La storia ufficiale, si conclude con un capitolo intitolato La
Fiorita. Dalla terra alla terra, che racconta dell’attività che suo padre
svolse nella tenuta La Fiorita come agricoltore e produttore del famoso vino Sangue
di Miura.
In
un momento in cui il nostro paese ospita l’Expo, dedicata alla valorizzazione
dei prodotti della terra, è indispensabile ricordare che l’Emilia è anche terra
di motori. Ma non tutti sanno che suo padre è stato l’unico costruttore di auto
sportive e di lusso che non ha dimenticato il valore della terra...
Ciascuno
di noi, anche quando diviene principe o re, viene dalla terra. Nel caso di mio
padre, a questo dobbiamo aggiungere che, come racconta il libro, incominciò
costruendo trattori. E il trattore serve, prima di tutto, ad alleviare la
fatica al contadino. Già da bambino, benché non
venisse da una famiglia povera, mio padre sapeva bene cosa comportasse il duro
lavoro dei campi con il bue e con l’aratro.
Pensiamo che prima della guerra, e anche subito dopo, non erano tanti i
contadini a possedere un trattore. Qualcuno magari aveva semplici macchine da
lavoro, come la mietitrebbia o altre attrezzature dalla flessibilità funzionale
molto ridotta. Comunque, erano mezzi riservati a pochi, prevalentemente ai
latifondisti o ai grandi proprietari terrieri. Ferruccio capì che anche i
contadini della Bassa, con i loro piccoli poderi, retaggio degli antichi
contratti mezzadrili, volevano un trattore e glielo costruì, economico e
potente. I suoi viaggi negli Stati Uniti e in Giappone gli consentirono di
confrontarsi con questi paesi e con le loro tecnologie e quindi di offrire
innovazioni straordinarie per la meccanizzazione dell’agricoltura: per esempio,
i trattori costruiti da lui avevano il raffreddamento ad aria, mentre gli altri
erano ancora ad acqua, con tutte le difficoltà che poteva comportare, d’inverno,
nelle nostre zone, far partire un motore, con l’acqua che gelava tutte le
notti.
Ma
pochi sanno che mise in piedi anche una vera e propria opera di finanza: la
Legge Fanfani del 1952 prevedeva gli incentivi agli agricoltori che
acquistavano macchine agricole nazionali, così si recava lui stesso nelle
campagne a far conoscere il trattore e, quando realizzava la vendita, si
accollava interamente la parte burocratica da svolgere per accedere al
prestito: quando una richiesta veniva approvata dagli organismi competenti, non
aspettava un anno per la consegna del trattore, chiedeva il venticinque per
cento del valore, poi restava lui in attesa dei soldi del Governo. Questo fu un
grande contributo che diede alla meccanizzazione dell’agricoltura, quindi all’economia
del nostro paese.
Potremmo
dire che Ferruccio Lamborghini partì occupandosi del settore primario per
arrivare a quello del superfluo, che poi è ciò di cui ciascuno ha più bisogno
per vivere: il sogno e il mito. Suo padre era un grande appassionato e conoscitore
di vini e lei porta avanti questa passione con una sua linea di etichette
selezionate...
Ho
creato le etichette Palazzo del Vignola e Sangue di Miura, dedicate ai
ristoranti, lounge ed enoteche più esclusivi di tutto il mondo. Questi vini
rappresentano oggi — soprattutto per i mercati di maggior interesse come Cina,
Corea, Brasile, Stati Uniti e Russia —, un mix di storia, tradizione e cultura,
dove le specificità dell’Italian way of life si esprimono con forza e vengono
identificate nella loro dirompente vitalità, creatività e bellezza. Tutti i
vini componenti la gamma Palazzo del Vignola e Sangue di Miura sono il
risultato di una collaborazione che dura da tempo con 12 cantine italiane, dove
tutto il processo produttivo è scrupolosamente controllato dai tecnici e
supervisionato dal nostro enologo di fiducia, Marcello Galetti.
Il
nome “Sangue di Miura” deriva dal famoso toro spagnolo da corrida, uno dei più
forti e aggressivi, mentre quello di “Palazzo del Vignola” deriva dalla Villa
del Cinquecento alle porte di Bologna realizzata dall’architetto Jacopo
Barozzi, detto “il Vignola”, oggi sede della mia azienda, Tonino Lamborghini
S.p.A. I saloni con soffitti a vela ricordano le cattedrali medioevali, mentre
gli affreschi del Carracci, di cui sono rimaste soltanto alcune testimonianze,
sono una prova dell’importanza di questa dimora.
E
cosa può dirci della linea Superitaly?
Con
la nuova linea Superitaly — composta dalle tre etichette più rappresentative
della produzione vitivinicola Italiana: Amarone della Valpolicella, Barolo e
Brunello di Montalcino — siamo in grado di proporre al mercato nazionale e
internazionale qualcosa di diverso, ma con radici profonde nelle tradizioni del
nostro paese.