RIFIUTI INDUSTRIALI E TUTELA DELL’AMBIENTE
Nell’ambito della gestione e smaltimento di
rifiuti industriali, oggi è importante avvalersi di un unico referente che
favorisca l’ottimizzazione dei tempi di conferimento e dia un vantaggio negli
aspetti amministrativi, grazie alla semplificazione nella gestione della
documentazione. Come avete costituito questo importante coordinamento?
Oriano
Rolenzetti, mio padre, e Marco Varsallona hanno fondato Alfarec nel 1983,
esattamente l’anno successivo all’uscita della prima legge che prevedeva lo
smaltimento dei rifiuti. Dunque sono stati tra i primi in Italia a occuparsi
della materia, forti dell’esperienza maturata già in precedenza nell’attività
di recupero. Alfarec è una grande realtà con esperienza ultratrentennale, che
si occupa prevalentemente di stoccaggio di partite di rifiuti che non possono
essere conferite direttamente dal produttore allo smaltitore finale. Abbiamo
una funzione di intermediari tra il cliente che deve smaltire e i diversi
inceneritori con cui lavoriamo, in Germania, Francia o Portogallo. Il servizio
di gestione e smaltimento rifiuti comprende lo stoccaggio e il trattamento
presso la nostra piattaforma di oltre 13 mila metri quadrati, in cui selezioniamo
i rifiuti per inviarli ai diversi smaltitori, avvalendoci anche del chimico
interno all’azienda che valuta, per esempio, la dislocazione dei liquidi da
inviare ai grandi gruppi industriali esteri per lo smaltimento vero e proprio. Noi
smaltiamo rifiuti industriali di qualsiasi tipo, esclusi quelli infettivi,
esplosivi, stupefacenti e radioattivi, che trattiamo attraverso altre società
collegate, se lo richiede l’azienda cliente. Il trasporto rifiuti avviene
grazie alla nostra flotta di automezzi abilitati al carico di diverse tipologie
di rifiuti ingombranti solidi e liquidi.
La vostra azienda partecipa anche a una
serie di iniziative per informare su un’attenta gestione...
Nel mese di
novembre parteciperemo a Ecomondo, fiera fra le più importanti in Italia e in
Europa sui temi dell’ecologia, dello smaltimento e del riciclaggio per la
trasformazione del rifiuto in risorsa, che si svolgerà a Rimini. Nel nostro
stand di 60 metri quadrati presenteremo il lavoro che svolgiamo con le ultime
novità. Pur avendo una clientela già consolidata di circa cinquemila aziende, siamo
disponibili a iniziative che favoriscono il confronto. Teniamo conto che negli
ultimi anni è fallita un’azienda italiana su tre, mentre il nostro lavoro è
strettamente legato alla produzione: ogni tipo di produzione crea rifiuti e, quando
diminuiscono le imprese, si riduce anche l’esigenza di smaltimento. Per questo
la ricerca di clienti deve essere continua. Lavorando con un numero di
collaboratori adeguato alla domanda, quando questa diminuisce, diventa
inevitabile ridurre anche la forza lavoro. Per questo, se non mantenessimo
invariato il portafoglio clienti, saremmo costretti a licenziare, cosa che
vogliamo evitare indipendentemente dall’utile.
La nostra
struttura è suddivisa in diversi comparti. Il primo riguarda il controllo dei
rifiuti che ci vengono consegnati dal cliente in entrata. A ogni rifiuto è
assegnato un codice, in riferimento al Sistri e al codice europeo dei rifiuti,
CER, dopodiché i rifiuti vengono stoccati nei diversi settori, fra cui solidi,
semi solidi, liquidi, fanghi, ferro e alluminio. Non tutte le aziende che fanno
stoccaggio hanno il chimico all’interno, ma il suo ruolo è importante perché determina
la suddivisione dei diversi liquidi da smaltire per evitare la reazione dei
componenti. È un vantaggio per l’azienda cliente, perché con questo tipo di
esperienza siamo in grado di fornire consulenze e competenze che altri non
hanno e devono rivolgersi a laboratori esterni. Noi siamo in grado di dare al
cliente la sicurezza, anche morale, che il suo rifiuto sarà smaltito nel modo
corretto. Non a caso siamo fra le aziende più affidabili in questo settore e
abbiamo ottenuto l’ISO 18000, la massima certificazione per la sicurezza nel settore
dello smaltimento.
Le politiche di smaltimento sono sempre più
attente all’ambiente…
Oggi, la
sensibilità ambientale fra i giovani è molto attiva, merito anche delle
campagne che sono state fatte negli anni novanta e nei primi del duemila. I
giovani sono preoccupati per l’inquinamento e sono molto attenti all’ambiente,
differentemente dalle generazioni precedenti che ignoravano le conseguenze anche
sulla salute di alcune pratiche. Negli anni, in Italia abbiamo acquisito nuove
sensibilità, per esempio, nella sicurezza. Basti pensare che tutti i giovani
mettono la cintura di sicurezza, mentre i più anziani si sentono a disagio
nell’usarla.
Noi vogliamo
continuare a fare bene il nostro lavoro e a innovare, questa è sempre stata la
risorsa di Alfarec sin da quando è nata, infatti abbiamo diversi progetti in
cantiere, di cui parleremo prossimamente.