UN SALUTO
A nome della Federazione Ordini Architetti P. P. C. Emilia Romagna, do il benvenuto ai partecipanti al convegno Restituire l’Emilia in qualità. Innovazioni, tecnologie e materiali per il restauro (27 marzo 2014, Salone del Restauro di Ferrara), che abbiamo organizzato con l’Associazione Culturale Progetto Emilia Romagna (editore del giornale “La città del secondo rinascimento”), in continuità con un sodalizio nato nel 2007 e rinnovato di recente, con il nostro intervento al primo appuntamento sul tema Restituire l’Emilia in qualità (25 ottobre 2013, Villa Cavazza, Bomporto), dove abbiamo incominciato a entrare nel merito delle problematiche inerenti alla ricostruzione post-sisma, confrontandoci con i principali attori istituzionali. Questa è un’occasione importante di approfondimento tecnico che abbiamo abbracciato in pieno, perché credo che non sia un tema caro soltanto agli ingegneri, ma debba coinvolgere tutti gli architetti. Anzi, come ha ribadito la Direzione Regionale per i Beni culturali e paesaggistici dell’Emilia Romagna, il regio decreto n. 2537 del 1925 sancisce che le opere di edilizia civile che presentano rilevante carattere artistico ed il restauro e il ripristino degli edifici di interesse culturale sono di stretta e unica competenza degli architetti. Quindi l’apporto dell’architetto è fondamentale, a completamento e integrazione delle competenze dell’ingegnere. Credo che l’intenzione dei singoli ordini regionali sia di continuare l’approfondimento su queste tematiche all’interno dei piani di offerta formativa che, con la riforma, stiamo mettendo a punto.
Concludo ringraziando – naturalmente anche a nome dell’Ordine degli Architetti di Modena, di cui sono presidente – i relatori di chiara fama per i loro interventi, che illustreranno esempi di grande interesse tratti dalla loro esperienza di restauro di edifici monumentali.