L’ANTIFURTO INTELLIGENTE
Negli ultimi anni, le cronache registrano un aumento esponenziale di furti. Che cosa proponete?
Solo nei mesi centrali del 2013, a Bologna, abbiamo installato circa quaranta dispositivi, sia di allarmistica semplice sia di nebbiogeni con contestuale chiamata ai carabinieri. Attualmente, stiamo predisponendo dispositivi ancora più sofisticati per il settore privato, con il sistema d’allarme operativo anche attraverso l’utilizzo del cellulare o dell’iPad. Questi strumenti permettono il controllo di intere ville con numerose stanze e diversi piani e spesso non richiedono l’utilizzo di fili perché operano in modalità wireless, grazie a sensori certificati che durano più di tre anni.
Quando lavorava al Ministero delle Telecomunicazioni a Bologna ha inventato dispositivi particolari…
Ho realizzato alcune centraline per la cosiddetta sorveglianza di rete, che ho installato in diverse città del Centro Nord e che sono rimaste in uso nella sede del Ministero anche tre anni dopo che ero andato via per mettermi in proprio.
Chi installa dispositivi di allarme deve considerare che il ladro non è mai ingenuo, spesso è un esperto che ha le stesse capacità dell’installatore. Nelle attività aperte al pubblico, effettua sopralluoghi per osservare i punti deboli dell’impianto. Raccomando spesso ai clienti di chiamarmi immediatamente se l’allarme si attiva in automatico o ha problemi, perché è un evidente segno di manomissione.
Nelle attività commerciali, come per esempio le tabaccherie, i furti subiti possono produrre danni per venti o trentamila euro: basta portare via sigarette, gratta e vinci e valori bollati. Nelle sale giochi, frequentemente bersaglio di furti con scasso e quindi di danni rilevanti, in particolare per le slot machine, il danno è quantificabile tra i tremila e i tremilacinquecento euro.
Le abitazioni possono essere protette nell’arco della giornata con dispositivo perimetrale, che copre tutte le porte e le finestre della casa, ma è possibile attivare anche il sistema di protezione totale, che copre anche le ore notturne. Questi sistemi possono integrarsi con l’utilizzo del nebbiogeno, che ha la caratteristica di privare di riferimenti la persona che realizza l’effrazione, in sei o sette secondi, liberando una nebbia che non lascia visibilità a più di un palmo dal naso, indipendentemente da quanto è grande l’ambiente e dal tipo di allarme che è installato. Colui che realizza l’effrazione, in una situazione del genere, deve darsi alla fuga immediatamente, altrimenti non ritrova la via d’uscita. Nel frattempo, il sistema allerta i carabinieri e il proprietario. Nel caso in cui non arrivi nessuno, ogni quattro minuti il nebbiogeno reintegra il primo getto di sessanta secondi per mantenere l’ambiente saturo fino a tre ore dalla prima attivazione. Attualmente è il metodo più economico ed efficace per proteggere le cose e le persone care.