PIACERE MODENA: GRANDE SUCCESSO IN COSTA RICA
Nell’ambito delle attività volte a favorire l’internazionalizzazione delle imprese modenesi, Palatipico Modena e PROMEC Azienda Speciale della Camera di Commercio di Modena, in collaborazione con la Camera di Commercio Italo-Costaricense di San Josè, hanno partecipato all’evento EXPO ITALIA 2013, che si è svolto a San Jose (Costa Rica) dal 7 al 10 ottobre 2013. Qual è stata l’accoglienza per i prodotti agroalimentari DOP e IGP modenesi?
Abbiamo ottenuto un successo che è andato oltre le aspettative. I prodotti che abbiamo portato (Prosciutto di Modena, Parmigiano Reggiano, Lambrusco, Aceto Balsamico Tradizionale, Zampone, Cotechino e tutti gli altri prodotti che fanno parte del paniere di Piacere Modena) sono un biglietto da visita che apre le porte con grande disinvoltura. Tant’è che al rientro abbiamo ricevuto molte comunicazioni di operatori economici provenienti da tutta l’area del Centro America (Ecuador, Colombia, Guatemala, Nicaragua, Honduras e Miami), interessati a sviluppare rapporti commerciali con le aziende aderenti ai nostri consorzi.
Occorre dire che la certificazione dà quella garanzia richiesta dagli operatori, spesso esplicitamente: il prodotto agroalimentare certificato assicura un controllo qualità – coordinato sia dai consorzi sia dagli organi preposti a verificare tutte le attività delle imprese partecipanti alla filiera – molto importante per prodotti di largo consumo in paesi dove le qualità sensoriali, la certezza dell’origine e il rispetto dell’ambiente fanno la differenza.
Considerata la “Svizzera” del Centro America, il Costa Rica ha una qualità di vita decisamente superiore a quella di altri paesi del Nord America. Tra l’altro, ha rinunciato all’esercito per dedicare le proprie risorse allo sviluppo sociale e alle relazioni commerciali. Il Costa Rica vanta importanti rapporti commerciali con gli USA, ma ha anche un ruolo di distribuzione rispetto a paesi limitrofi come Colombia, Messico, Honduras e Nicaragua.
Il risultato ottenuto in un anno dai consorzi aderenti al brand Piacere Modena è la prova che le piccole aziende hanno tutto l’interesse a instaurare dispositivi come il vostro per affermarsi sui mercati internazionali, dove occorrono dimensioni di maggior rilievo…
La dimensione è essenziale nel settore dei prodotti a denominazione di origine, soprattutto se si considera che occorrono grandi numeri per avere un peso nei patti bilaterali fra paesi che aiutano a evitare i danni delle contraffazioni. A questo proposito, il presidente della Commissione agricoltura dell’Unione Europea, Paolo De Castro, ospite al Merano Wine Festival, diceva che per tutelare le produzioni a denominazione di origine nei paesi extraUE sono necessari gli accordi bilaterali UE-USA. Grazie al perfezionamento dell’accordo bilaterale UE-Canada, finalmente è cessata la produzione di un cosiddetto “Prosciutto di Parma” canadese, che in precedenza veniva venduto impunemente: la denominazione di origine ha vinto. Ora sono in corso i lavori tra EU e USA, ma la trattativa sarà lunga e faticosa, considerando che il commercio agroalimentare fra questi due paesi vale un terzo di tutto il commercio mondiale. Un peso economico enorme. Speriamo di portare a casa un risultato positivo e speriamo che gli USA riconoscano la denominazione di origine. È chiaro che vorrebbero avere anch’essi una storia da raccontare per le loro produzioni come quella che abbiamo noi. Le denominazioni di origine sono produzioni che hanno una storia da raccontare, testimoniano la cultura di un territorio.
La cultura, ma anche l’arte insita nel fare un prodotto che, come recita lo slogan del Parmigiano Reggiano: “non si fabbrica si fa”…
Tutti i nostri prodotti sono frutto di un’arte che si tramanda di generazione in generazione e per questo non può essere riprodotto ovunque: il prodotto a denominazione di origine ha un legame con il territorio che esprime la cultura di questo territorio. A Modena abbiamo 19 prodotti a denominazione di origine: 10 DOP e 9 IGP, che si trovano anche nel paniere di Piacere Modena e rappresentano tradizioni che non si sono perse, semmai si sono evolute costantemente, ciascuna volta in cui c’è stato bisogno di migliorare un prodotto. È una rivoluzione permanente. Il Lambrusco DOP, per esempio, negli ultimi cinquant’anni si è avvalso della ricerca per raggiungere risultati eccellenti.
E, tuttavia, la ricerca non si ferma mai, perché la tradizione è sempre da reinventare per tenere il prodotto al passo con i tempi.