NOVITÀ ALLA ARTURO MANCINI: I COMPOSITI PER L’EDILIZIA E PER LA MECCANICA
Fondata da Arturo Mancini nel 1892 per la commercializzazione all’ingrosso e al dettaglio di materiali ferrosi, la vostra Azienda ha attraversato oltre un secolo, ampliando via via la sua gamma (che oggi conta oltre 35.000 articoli) con le novità più rilevanti per l’edilizia, la carpenteria meccanica, l’idraulica e settori affini, tanto da divenire riferimento per 6500 clienti.
Il 5 luglio scorso, avete organizzato all’Hotel Excelsior di Pesaro il convegno La forza della leggerezza: le tecnologie dei materiali compositi nel restauro di edifici storici, nel consolidamento infrastrutturale e nei cinematismi della meccanica, con l’intervento di Lino Antonio Credali, presidente di Ardea Progetti e Sistemi, e Fabrizio Rancan, presidente di Carbonveneta. A chi era rivolto e quali novità sono emerse?
In un incontro organizzato in gennaio dal Sidercenter – il gruppo di acquisto di cui siamo stati tra i fondatori nel 1973 (con sede a Modena e potenziale di circa 500.000 tonnellate annue di acciaio) –, i presidenti di Ardea e Carbonveneta avevano illustrato i vantaggi dei materiali compositi nei nostri settori di riferimento.
Da lì è sorta l’idea d’invitarli a Pesaro per offrire ad alcuni nostri clienti, fra cui studi di progettazione, imprese edili e industrie della meccanica, una prima panoramica in particolare sui prodotti in fibra di carbonio e le loro possibili applicazioni.
È stato un incontro molto riuscito, sia per l’intervento dei relatori, sia per l’interesse dimostrato dal pubblico. Consideriamo che Lino Antonio Credali, con Ardea e FTS (Fibre Tessuti Speciali), e Angelo Di Tommaso, professore dell’Università di Bologna, sono stati i primi a introdurre in Italia, nel 1993, le tecnologie dei compositi in edilizia. Credali ha ricordato che “il primo utilizzo in assoluto dei compositi in edilizia risale al 1986, anno in cui il Giappone fu devastato da uno dei più disastrosi terremoti della storia: si scoprì che le fibre di carbonio, cinque volte più resistenti dell’acciaio e in grado di dissipare l’energia di deformazione, potevano utilmente essere impiegate nel recupero delle strutture danneggiate dal sisma”. In questi vent’anni, Ardea ha contribuito alla ristrutturazione statica e architettonica di alcuni dei più importanti monumenti e palazzi storici del nostro paese (fra cui la basilica di San Petronio a Bologna, quella di Sant’Antonio a Padova e la Reggia di Venaria Reale a Torino), alla messa in sicurezza della Basilica delle Anime Sante a L’Aquila, nonché alla ricerca di materiali con altissime performance.
Da quanto è emerso nell’incontro, Ardea e Carbonveneta offrono la possibilità di utilizzare tecniche non invasive e di facile esecuzione, che rappresentano una grande innovazione e un’eccezionale opportunità per l’Italia, sia per l’importanza delle opere realizzate, sia per la messa a punto di un notevole know how in termini di materiali, sistemi e tecniche applicative, non solo per il restauro, ma anche per il consolidamento di solai, architravi, ponti e pilastri (il tratto autostradale Anversa-Mastricht, per esempio, è stato rinforzato con l’uso di lamine pultruse fornite da Carbonveneta) e per il rinforzo di strutture in muratura, legno e calcestruzzo.
E quali sono i vantaggi dei compositi nel settore della meccanica?
Non dimentichiamo che i materiali compositi sono nati negli anni cinquanta per dare risposta alle esigenze tecniche emerse nella competizione spaziale tra Stati Uniti e Unione Sovietica, per le loro altissime proprietà meccaniche unite alla leggerezza necessaria nell’aviazione e nella marina militare. Fabrizio Rancan ha illustrato la tecnologia della pultrusione utilizzata dalla Carbonveneta, il processo automatico e continuo più economico per la produzione di profili e tubi (con la tecnologia pull winding) in carbonio, vetro e kevlar, che rendono possibili straordinarie applicazioni nelle macchine industriali e nella robotica.
Il carbonio, in particolare, con il suo peso cinque volte inferiore a quello dell’acciaio e quasi la metà di quello dell’alluminio, è già utilizzato in molti cinematismi ad alta velocità dove una bassa inerzia diventa indispensabile per aumentare le prestazioni della macchina/impianto, oltre che per l’abbattimento dei costi dell’energia. Tra le applicazioni attuali troviamo elementi di movimento nei telai tessili e in altre macchine industriali, rulli di avvolgimento carta e tessuti, carrelli scorrevoli su guide, nastri trasportatori. Ma, considerando il suo coefficiente di dilatazione termica nullo, il profilo in carbonio ha vantaggi straordinari dove sia necessario che il componente non cambi dimensionalmente al variare della temperatura di esercizio (macchine da stampa ad altissime prestazioni, strumentazione per rilievi tridimensionali, macchine utensili per lavorazioni di super precisione).
Sono tanti i vantaggi emersi nell’incontro, e i nostri clienti potranno approfondire le loro richieste su progetti specifici con gli studi tecnici di Ardea e Carbonveneta, ma, considerando la nostra posizione sul mare, vogliamo ricordare che, per la sua resistenza alla corrosione chimica, il carbonio può essere utilizzato in tutte le condizioni ambientali, anche le più severe.