IL DISAGIO RADICALE

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psicanalista, presidente dell’Associazione cifrematica di Venezia

Disagio e salute sono questioni estremamente importanti e costituiscono, sin dal 1973, un tema centrale nell’elaborazione e nella pratica clinica dell’Associazione cifrematica internazionale.

Oggi più che mai, come avvenne forse anche negli anni settanta, la questione del disagio riguarda ciascuno strato della società e ciascun ambito professionale, non è esclusiva di un ceto o di una categoria in particolare.

L’attuale contesto economico e sociale mette in rilievo la radicalità del disagio e la difficoltà. Allo stesso tempo mostra come sia fuorviante ogni tentativo di intraprendere vie facili o facili rimedi.

Oggi si pone la necessità di compiere distinzioni che tengano conto della specificità e del caso di qualità, la necessità di organizzare dispositivi formativi di produzione e di comunicazione in direzione della cifra, parafrasando il titolo del libro di Sergio Dalla Val, In direzione della cifra. La scienza della parola, l’impresa, la clinica (Spirali).

Testimonianza di una ricerca straordinaria, il libro di Sergio Dalla Val fornisce indicazioni e suggerimenti per la salute di ciascun giorno. Quale cura? Quale strada della salute per l’imprenditore, per l’artigiano, per l’insegnante, per i giovani e i meno giovani? Come distinguere la salute dal concetto di salvezza o di benessere su cui sembra poggiare la società? Dove sta la tenuta senza più l’assunzione del debito e del credito come segno d’irresponsabilità e d’incapacità? Dove sta la qualità dell’impresa?

Sergio Dalla Val scrive che il valore dell’impresa non è il valore di un’entità o di un organismo, ma è il valore di un itinerario. Quindi, il valore dell’impresa sta nell’itinerario, e non è dato una volta per tutte né si esaurisce nel presunto successo o nel presunto fallimento. L’impresa è impresa di vita. Scrive ancora Dalla Val: "Quale progetto e quale programma nell’itinerario dell’impresa, ma prima di tutto nella vita di ciascuno? Chi oggi si pone queste questioni essenziali?". Come dire, chi oggi avverte l’urgenza di avviare un itinerario di vita, quindi d’impresa, senza più euforia o disforia, senza più l’idea di conoscere già, di sapere già o di avere già vissuto, senza più la paura della novità, dell’altro tempo, della differenza e della variazione?

La crisi, scrive Dalla Val, è l’istanza dell’altro tempo. Questo è molto importante, anche rispetto a Venezia. Chi vive o lavora a Venezia, ma anche chi arriva in questa città come ospite, quindi, il turista o lo studente, è portato a interrogarsi intorno all’ipotesi di rilancio di una città in cui le lamentele di degrado e di decadimento culturale e commerciale altro non sono che rappresentazioni dell’idea della fine.

Gianni De Checchi, direttore della Confartigianato Venezia e ospite a questo dibattito (Il disagio e la salute, Ateneo Veneto, Venezia, 11 aprile 2013), affronta ciascun giorno questi argomenti. In un numero del periodico "Politica artigiana", De Checchi sottolinea l’importanza della rete, della formazione e della comunicazione. A questo aggiungerei l’importanza e il valore assoluto dell’analisi, ciò che consente di trovare uno svolgimento per la dissipazione della paura, quindi, la via della cifra. Ma non solo. Consente di riaffermare l’importanza della bottega, termine caro a Gianni De Checchi, e rispetto cui Sergio Dalla Val ha compiuto un’elaborazione precisa sia nel libro e nei numerosi saggi pubblicati, sia attraverso la sua pratica di ciascun giorno.

Concludo con un’ultima essenziale citazione dal libro In direzione della cifra: "Occorre cogliere l’opportunità di avviare un dispositivo di parola con cui stabilire e attuare un progetto e un programma di vita".

***L'articolo di Arianna Silvestrini è tratto dal dibattito Il disagio e la salute, intorno al libro di Sergio Dalla Val In direzione della cifra. La scienza della parola, l’impresa, la clinica (Spirali), (Ateneo Veneto, Venezia, 11 aprile 2013).