MOG: L’INDIPENDENZA ENERGETICA

Qualifiche dell'autore: 
amministratore delegato di Apigor energia Srl, Bologna

Da diversi anni Apigor, azienda attiva nel settore delle rinnovabili, compie audit energetici degli edifici in una prospettiva di ottimizzazione dei consumi elettrici e termici. Attualmente, sta ultimando la realizzazione di un prototipo innovativo nella gestione dei flussi di energia. Di cosa si tratta esattamente?

Da sempre riteniamo che l’indipendenza economica derivi anche dall’indipendenza energetica, che non si raggiunge solo attraverso l’autoproduzione dell’energia, ma anche svincolandosi dalle dinamiche tradizionali di distribuzione e consumo energetico. Il MOG (acronimo di "my own grid") è il risultato di una ricerca basata su questa filosofia. In particolare, il MOG è progettato per realizzare una rete elettrica che gestisce i flussi di energia in modo autonomo e personalizzato senza l’obbligo di appoggiarsi alla rete elettrica pubblica. È un dispositivo che fornisce un sistema di accumulo di energia autoprodotta, che può essere alimentato da diverse fonti rinnovabili, come il fotovoltaico, l’eolico o il minidroelettrico. Questo flusso di energia in entrata viene gestito dalla macchina e convogliato o verso le utenze che in un determinato momento del giorno richiedono energia o stoccato in un cosiddetto "banco di accumulo", costituito dalle classiche batterie; oppure, se il flusso di energia non viene utilizzato, viene convogliato verso la rete elettrica in modalità di "scambio sul posto". In questo modo non ci sono sprechi e l’energia in eccesso non accumulabile nelle batterie già cariche (sovraproduzione estiva) viene ceduta alla rete pubblica per essere consumata nei periodi in cui la produzione e l’energia stoccata sono insufficienti alla copertura del fabbisogno (mesi invernali).

Il MOG non ha bisogno di essere connesso stabilmente alla rete pubblica perché è progettato per creare una rete autonoma. Questo non vuol dire che non utilizza la rete pubblica, ma la considera un’ulteriore sorgente energetica a bassa priorità da usare solo in caso di emergenza. Per esempio, nei mesi invernali, quando l’energia irradiata dal sole è minore e quella accumulata nelle batterie si esaurisce più velocemente, consente il prelievo dalla rete pubblica fino a quando non ritorna in attivo l’energia solare, nel qual caso sono immediati la produzione e il rifornimento di energia. Il MOG tende ad azzerare lo scambio di energia con la rete elettrica pubblica; così facendo riduce anche l’impatto che il proliferare di sistemi distribuiti per la produzione di energia elettrica sta avendo sulla stabilità di una rete nata per utilizzare flussi di energia monodirezionali, che partivano cioè dalle centrali per arrivare alle periferie, in attesa che le cosiddette "Smart grid" risolvano il problema e permettano di integrare impianti di produzione da fonti rinnovabili nel sistema di distribuzione nazionale senza rischi.

Un’altra caratteristica del MOG è che non privilegia una tipologia di produzione: utilizza maggiormente quella solare, la cui fruibilità dipende in minima parte dalle caratteristiche fisiche e geomorfologiche del sito di installazione, ma è in grado di gestire anche quella prodotta dall’eolico, dal minidroelettrico o da altre che interverranno in futuro, poiché non gestisce la conversione ma il flusso dell’energia, da qualunque fonte provenga.

Occorre anche dire che il collegamento alla rete pubblica non è indispensabile, poiché può essere sostituita da un gruppo elettrogeno o da una qualsiasi altra fonte che garantisca un back up rispetto all’aleatorietà delle fonti rinnovabili.

Tuttavia, i generatori nella maggior parte dei casi sono poco ecologici, in quanto azionati da motori diesel o a benzina, ma hanno il vantaggio di poter essere utilizzati nei casi di assoluta mancanza di energia elettrica. Case isolate in campagna o in montagna, siti con un pozzo da cui periodicamente estrarre acqua mediante una pompa per l’irrigazione, una seconda casa abitata solo per pochi giorni l’anno e specialmente d’estate, sono tutte situazioni in cui grazie al MOG è possibile raggiungere la completa indipendenza dalla rete elettrica nazionale.

Crediamo che l’indipendenza energetica sia un diritto di tutti e che ogni sforzo debba essere fatto affinché questo diritto possa essere garantito.

Il MOG rappresenta un passo importante in questa direzione dal momento che permette di ottimizzare l’uso dell’energia autoprodotta svincolandosi dagli inevitabili aumenti futuri del costo dell’energia e dal ricatto degli incentivi economici che, se da un lato hanno contribuito al diffondersi degli impianti di produzione da fonti rinnovabili, dall’altro hanno distorto la percezione dell’utilità degli stessi, ingabbiandone le potenzialità in un ambito esclusivamente economico.