EDITORIA E DIDATTICA BREVE NELL’ISTRUZIONE PRIVATA
Il mondo dell’istruzione privata, dei centri di formazione e aggiornamento professionale si vede spesso in difficoltà nel momento in cui ha la necessità di reperire materiali educativi, in forma cartacea o in rete, adeguati alla propria utenza.
L’editoria sembra ignorare questo universo che viaggia in parallelo con l’istruzione pubblica, ma che è caratterizzato da esigenze, ritmi e linguaggi decisamente differenti e altrettanto problematici quanto quelli dell’istruzione pubblica.
Prendiamo, per esempio, il campo della Didattica Breve, fermo restando che dobbiamo sfatare ogni pregiudizio o fraintendimento: la Didattica Breve è un’operazione complessa di ricerca di metodologie che puntano a minimizzare i tempi, non i contenuti, dell’insegnamento e dell’apprendimento, all’interno delle singole discipline. È una ricerca metodologica che presenta una linea di sviluppo molto semplice: a) viene smontata la disciplina nei suoi contenuti; b) dall’analisi della disciplina smontata deriva l’elaborazione dei metodi; c) viene rimontata la disciplina in versione Didattica Breve. Attraverso la tecnica della distillazione, i docenti, gli esperti e i formatori mettono in evidenza le logiche interne alla disciplina (solitamente si procede per schemi a blocchi, diagrammi di flusso, sottolineatura delle parole-chiave in un testo) e poi operano nell’ambito del distillato secondo due tracciati – il Distillato Verticale e quello Orizzontale – che sono illustrati nel testo pubblicato al link http://digilander.libero.it/zampi/db.htm, da cui si può evincere come siamo ben lontani dall’idea della sintesi fine a stessa, dell’articolazione delle discipline solo sulla base della frequenza di attività di verifica, test o quiz. Eppure, sono pochissime le pubblicazioni che affrontano scientificamente questo tipo di approccio e forniscono ai docenti e formatori indicazioni e suggerimenti strategici di grande valenza pedagogico-educativa.
Troppo spesso l’unica causa dell’insuccesso dello studente viene imputata alle sue deficienze di comprensione e raramente si pensa alle difficoltà intrinseche alla disciplina o alle tecniche utilizzate nel suo approccio. I docenti, i formatori, i direttori delle scuole private e dei centri di formazione si vedono costretti a creare i propri materiali, spesso agendo da veri e propri pionieri, dopo aver consultato cataloghi e navigato in rete. Al contrario, sul mercato abbondano testi per il recupero inteso tradizionalmente che, pure in un’ottica di grande onestà pedagogica, appesantiscono, dilazionano e a volte demotivano l’apprendente.
A tale proposito, Armando Girotti ricorda con molta puntualità: “Come avviene di solito una lezione? Normalmente si incomincia dall’analisi di singole sfaccettature, di singoli paragrafi, di singole parti, che, solo in fondo, formeranno un tutto. Mentre noi questo ‘tutto’ lo abbiamo già presente, lo studente deve costruirselo piano piano e, solo dopo che avrà recepito l’intero, riuscirà a comprenderlo. Non è didatticamente corretto proporgli una serie di sequenze che solo alla fine assumano un senso unitario; la finalità non è quella di condurlo all’interno di un film giallo che gli faccia scoprire il più tardi possibile chi è l’assassino (conoscenza ottenuta per somma di singole analisi), ma stiamo presentandogli, con funzione didattica, un territorio di cui gli dobbiamo fornire le mappe; attraverso queste egli incomincerà con noi ad esplorarlo, e tanto più agevolmente lo saprà ripercorrere quanto più lo avrà compreso in profondità (sintesi come gestione personale di singole analisi che però si inseriscono in un complesso globale)”.
L’istruzione e la formazione private dovrebbero dunque da una parte segnalare in modo compatto queste esigenze e soprattutto proporre al mondo editoriale quella ricchezza documentativa presente nei loro archivi, rappresentata dalle diverse produzioni che i singoli docenti e formatori hanno realizzato nel tempo, quale segnale concreto per stabilire una cooperazione e una collaborazione costruttive e in costante evoluzione.
Il confronto tra esperti redazionali, divulgatori, docenti, formatori, rappresentanti degli studenti o dei formandi potrà dar vita a un laboratorio editoriale che vada nella giusta direzione per rispondere ai bisogni e alle esigenze di questa nicchia, sempre più significativa.
Il mondo dell’istruzione, dell’educazione e della formazione è profondamente cambiato, in particolare quello della sfera privata, che vede come utente soprattutto colui che è carente sul piano metodologico, ma che, confrontandosi con metodologie e materiali che riprendono la Didattica Breve, vedrà ridotta al minimo la necessità di mettere in gioco i propri prerequisiti, usufruendo invece di chiavi di lettura, di strategie operative, di modelli di riferimento che man mano gli verranno proposti.
In conclusione, riteniamo indispensabile un incontro tra docenti, formatori, direttori e personale editoriale, perché possano pendere atto e acquisire familiarità con quegli aspetti didattici, gestionali e organizzativi che fanno capo alla scelta consapevole di testi e di materiali e a un loro conseguente proficuo utilizzo nei progetti di insegnamento o di formazione. L’incontro iniziale getterà le basi per ulteriori incontri, che affronteranno argomenti come: 1) la configurazione del mondo editoriale scolastico; 2) l’individuazione di una didattica adeguata e la proposta di un manuale tipo; 3) la proposta d’integrazione ed espansione multimediale del materiale cartaceo; 4) l’in-formazione dei docenti da parte del mondo editoriale attraverso materiali documentativi, incontri con i promotori editoriali, conferenze e workshop con gli autori, per stabilire una sinergia tra scuola ed editoria; 5) la ricerca di una modalità per un’adeguata scelta di libri e manuali redatti secondo i principi della Didattica Breve.